Il Quartiere artistico Benčić a un passo dalla fine dei lavori

Il più grande progetto infrastrutturale nel settore della cultura in Croazia sta volgendo al termine. La sede dell'MMSU dovrà attendere i fondi europei

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Il Quartiere artistico Benčić a un passo dalla fine dei lavori
Ivan Šarar (al centro) e la delegazione europea con la bandiera dell’Ue. Foto: STELLA DEFRANZA

Il più grande progetto infrastrutturale nel settore culturale, ovvero il quartiere artistico Benčić, comunemente chiamato Art kvart, sta per venire concluso. La Casa dell’infanzia recentemente ha spento due candeline, mentre i lavori edili all’ex Fabbrica tabacchi, futura Biblioteca civica, sono quasi terminati e sono iniziati i preparativi per l’arredamento degli interni.

Investire per potenziare lo sviluppo
L’enorme progetto di restauro degli edifici storici della zona rientra nel progetto operativo europeo “Concorrenza e coesione 2014-2020”, coordinato dall’Unione europea con l’intento di investire nello sviluppo e nell’apertura di nuovi posti di lavoro tramite l’investimento nell’infrastruttura (strade, energia, tutela dell’ambiente, tecnologie della comunicazione), ma anche nell’imprenditoria e nel settore della ricerca.
Questo programma operativo mette a disposizione della Croazia quasi sette miliardi di euro, di cui 4,7 miliardi fanno parte del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (EFRR), mentre 2,1 miliardi vengono elargiti dal Fondo di coesione. La Città di Fiume è riuscita a ottenere negli ultimi dieci anni più di 50 milioni di euro da investire nel Benčić e nel 2023 potremo finalmente vedere tutti i frutti di questo lungo lavoro.
Nella giornata di ieri gli edifici che compongono il Quartiere artistico, ovvero il Palazzo dello Zucchero, ora Museo civico, il Museo d’Arte moderna e contemporanea (MMSU), la Casa dell’infanzia e la futura Biblioteca civica sono stati visitati da una delegazione per la valutazione dell’applicazione del programma operativo “Concorrenza e coesione”. Anche se avrebbe dovuto dare loro il benvenuto il sindaco Marko Filipović, alla fine a fare da guida è stato l’ex capodipartimento per la Cultura, Ivan Šarar, il quale ha spiegato che i lavori si sono svolti in più fasi e che in realtà non si è trattato di un solo grande progetto, ma di più progetti minori intitolati “La rivitalizzazione del complesso Benčić – la Casa di mattoni e l’edificio T”, nonché “La valorizzazione turistica dei monumenti rappresentativi del patrimonio industriale fiumano” per un totale di 17mila metri quadrati da rimettere a nuovo.

Dieci anni di pianificazione strategica
“Stiamo per concludere il Benčić, ovvero stiamo per concludere un ciclo di investimenti durato un decennio e iniziato con la redazione della strategia culturale e la candidatura a Capitale europea della Cultura – ha spiegato Šarar –. Contemporaneamente alla fine dei lavori si chiude pure questo progetto operativo dell’Unione europea, motivo per cui ci fanno visita i colleghi del Ministero dello Sviluppo regionale, nonché i rappresentanti della Commissione europea. La loro presenza non è casuale, ma è dovuta al riconoscimento dell’importanza del più grande progetto infrastrutturale nella cultura a livello nazionale. Non mi riferisco solo al Benčić, ma anche alla nave Galeb, il cui restauro è finanziato dall’Unione europea, mentre la gestione spetterà al Museo civico. In questi 50 e passa milioni di euro, dunque, possiamo inserire gli edifici del Benčić, la nave Galeb e tutte le superfici esterne della zona. Il tutto è durato dieci anni, non a causa nostra. Anzi. Penso che siamo stati veloci ed efficienti, ma a ostacolarci sono state delle circostanze esterne, come ad esempio la pandemia, la guerra e il rincaro dei materiali”.
Alla domanda dei giornalisti sul fatto che il Dipartimento cittadino della Cultura sia stato unito a quello dello sport e a quello dell’istruzione, perdendo di fatto quell’autonomia e importanza che tanto erano state acclamate nel corso del progetto Fiume CEC 2020, Šarar ha risposto che ogni potere esecutivo ha il diritto di organizzare il lavoro come meglio reputa e ha augurato tanta fortuna ai colleghi. La riorganizzazione è un processo che può avere più o meno successo, ma i risultati si vedranno solo più avanti nel tempo.

Un progetto da portare a termine
Per quanto riguarda l’edificio dell’MMSU, uno dei primi che era entrato nel mirino dell’interesse cittadino, si tratta di un progetto non terminato. Sono in piano dei lavori sul tetto e alla facciata, ma per il momento la Città di Fiume non vuole attingere i fondi dal suo Bilancio nella speranza che ancora una volta l’Unione europea si faccia avanti per sostenere il progetto. Nel frattempo sono stati acquistati dall’azienda PIK i due piani superiori, nei quali si dovrà investire per adattarli ai bisogni del Museo.
Šarar ha parlato pure della nave Galeb, che sta per venire completata. In questo momento si stanno raccogliendo i reperti museali che vi verranno esposti, mentre in seguito verrà pubblicato il concorso per la gestione della ristorazione e degli alloggi presenti sulla nave. Ciò vuol dire che il Museo civico avrà un partner privato che organizzerà questa sezione del programma, ma ci sono anche altri progetti nel cassetto legati alla promozione della nave. Sono giunte, infatti, delle richieste per girare alcune scene di un film europeo sull’imbarcazione e per il momento si sta valutando la questione. Šarar ha concluso spiegando che si farà di tutto per saldare questo accordo, visto che si tratta di un’ottima occasione per promuovere non solo la Galeb, ma anche Fiume e l’industria turistica.

Uno spazio per tutta la comunità
A dare il benvenuto e a parlare brevemente dell’edificio della Biblioteca civica è stato pure il PR della Biblioteca, Kristian Benić, il quale ha sottolineato da subito che gli spazi della Biblioteca sono aperti a tutti e sono uno spazio pubblico nel quale i cittadini possono soggiornare in qualsiasi momento.
“Il nostro desiderio più grande è di fare della Biblioteca uno spazio di istruzione, cultura, ispirazione, nel quale i cittadini potranno trascorrere del tempo di qualità – ha illustrato Benić –. Per quanto riguarda i contenuti che si potranno trovare nell’ex Fabbrica tabacchi, questi saranno assolutamente rivoluzionari. Il pianoterra sarà uno spazio creativo per la comunità, con una sezione per i giovani, una sezione musicale, una sala di lettura aperta e spazi per lo svolgimento di programmi. In pratica ci aspettiamo che l’entrata nell’edificio sia caratterizzata da un viavai di gente, rumori, brusio, incontri, tutto ciò che nelle biblioteche di una volta era vietato. La vita della città deve continuare pure nella nostra nuova Biblioteca. Il primo piano sarà dedicato alla narrativa, il secondo piano alla narrativa e alla letteratura scientifica. In questi spazi ci aspettiamo che l’atmosfera sia di studio e silenzio. Nel sottotetto si troverà l’amministrazione, il marketing, gli uffici per la fornitura, quelli per la redazione di progetti e programmi, la direzione, la contabilità e altro. Ci tengo a sottolineare che per la prima volta nella storia la Biblioteca civica di Fiume avrà uno spazio unico, che corrisponde a dieci volte la superficie usata finora, ma incrementerà di cinquanta volte il potenziale di sviluppo e la qualità del servizio”. Benić ha concluso spiegando che i lavori sono praticamente completati, ma nel corso dell’estate si dovrà procedere con l’arredamento degli interni. Nei mesi autunnali avverrà il trasloco ed entro la fine dell’anno la nuova Biblioteca civica aprirà i battenti.

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