Radio Roža: nata per scherzo

Nell'ambito delle giornate dell'alfabetizzazione mediatica, gli allievi della SEI Belvedere hanno fatto visita all'unica emittente web fiumana

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Radio Roža: nata per scherzo
I ragazzi hanno fatto una marea di domande. Foto: RONI BRMALJ

Quest’anno, con lo slogan “In equilibrio – online e offline”, le giornate dell’alfabetizzazione mediatica si articoleranno dal 24 al 30 aprile. Trattasi della sesta edizione del progetto lanciato dall’Agenzia per i media elettronici in concomitanza con l’UNICEF, patrocinato dal Ministero della Cultura e dei Media e del Ministero della Scienza e dell’Istruzione. Gli obiettivi dello stesso sono tesi alla sensibilizzazione delle persone sull’importanza dell’educazione mediatica, alla responsabilizzazione dei cittadini, in particolare i bambini e i giovani, in merito alle competenze relative alla stessa, alla creazione di una piattaforma per la collaborazione di numerosi attori sociali e all’organizzazione di eventi. Nel focus di quest’ultimi, che si stanno svolgendo nelle scuole, nelle biblioteche, negli asili e in altre istituzioni del nostro Paese che hanno aderito all’iniziativa, è la tematica inerente all’impatto del media e delle reti sociali sulla salute mentale dei bimbi e dei giovani. In tale contesto la SEI “Belvedere” e, nello specifico la classe IIIa, preparata e accompagnata dalle loro insegnanti, Luciana Kruljac Legac e Viviana Vukelić, hanno sbirciato negli spazi (siti nel club Palach) e nel lavoro di Radio Roža, emittente radiofonica quarnerina che trasmette in forma digitale il proprio palinsesto attraverso Internet.

Dal corridoio di Crimea al Palach
Ad accogliere e mettere subito a suo agio l’allegra comitiva nel loro coloratissimo studio sono stati il fondatore e caporedattore di Radio Roža, Davor Popdankovski, il tecnico Sebastijan Tomažin e il redattore e conduttore radiofonico, Ivan Dragnić. “A differenza delle altre emittenti, noi non abbiamo una nostra frequenza e trasmettiamo esclusivamente via internet”, ha esordito Popdankovski, spiegando altresì che generalmente, a distinguere una radio dall’altra, sono i jingle, ovvero i brevissimi inframezzi musicati e cantati inseriti tra due brani o durante le pause, al fine di identificare l’emittente o un suo programma.”Ciò che, ad esempio, caratterizza la stazione Otvoreni è il mettere in onda soltanto le hit, mentre noi facciamo esattamente il contrario, per cui siamo diventati riconoscibili”. A seguire, i pargoli della SEI Belvedere hanno dato il via a una serie di domande relative alla scelta del nome dell’emittente, alla apparecchiature necessarie e alle modalità di trasmissione, alle quali il caporedattore ha risposto che “Questa radio è nata da un momento scherzoso, all’epoca in cui un mio amico abitava a Crimea, nelle adiacenze della trattoria “Teta Roža”. Dopo qualche tempo che il nostro non funzionava più, avevo finalmente acquistato un grammofono e, dato che a casa avevo svariate scatole con dei dischi (di tutti i generi musicali) datati più di vent’anni e che, fino a quel momento, non avevo potuto ascoltare, le ho caricate tutte nella macchina e le ho portate da lui. Li abbiamo ascoltati per un weekend intero dopodiché, siccome lui fa l’informatico, ci è venuta l’idea di trasmettere un programma radiofonico tramite il web e condividerlo con un paio di amici. Pensavo lo si dicesse così, per ridere ma, invece, nel mentre io stavo rientrando a casa con l’autobus, senza chiedermi nulla, lui ha realizzato la pagina web, il logo, il nome. Così è nata Radio Roža che, per un paio d’anni abbiamo lasciato in etere dal suo corridoio, servendoci di un computer portatile mezzo rotto e che, da quattro anni a questa parte, abbiamo trasferito negli spazi del Palach”. Per ciò che concerne le attrezzature, Popdankovski ha spiegato che, alla base di tutto, stanno un pc, un microfono e un mixer. È altresì da rilevare che nel computer vi è un programma il quale esegue quasi tutto il lavoro in luogo dell’uomo. In relazione alle linee musicali delle radio, lo stesso permette di disporre l’ascolto di un determinato genere di canzoni in un’ora e in un giorno ben precisi, secondo una playlist precedentemente definita.

Alle prese con i microfoni
A seguire i ragazzi hanno voluto sapere chi lavora nelle radio, al che il simpatico Davor ha indicato loro Sebastijan, il tecnico del suono seduto accanto alle sunnominate apparecchiature, mostrando loro tutte le sue mansioni, come pure quelle del radio deejay, dello speaker radiofonico, del caporedattore, del redattore, del programmatore radio e dell’informatico, la cui figura è fondamentale per le emittenti online. “Non sempre, però, è necessaria la presenza umana. Infatti, nel nostro ambiente, come in quello della tv, spesso si preferisce preparare tutto prima e registrare le trasmissioni, da mettere in onda più in là. In tal modo si evitano gli errori della diretta. Ne sa qualcosa il mio collega Ivan Dragnić, al quale è talvolta successo di dover gestire qualche situazione un pochino imbarazzante”. D’accordo lo spigliato conduttore il quale, dopo aver raccontato ai bimbi in che cosa consista il suo lavoro, ha realizzato una vera e propria intervista radiofonica con due alunne. In conclusione, per la gioia e il grande divertimento dell’esuberante gruppo della SEI Belvedere, i ragazzi sono stati invitati a ideare e proporre ognuno un jingle per Radio Roža, prontamente registrati dal bravo Sebastijan.

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