I boschi di Fiume visti da Zoran Krušvar

Il nuovo volume dello scrittore fiumano si presenta sotto forma di raccolta di racconti appartenenti al genere letterario del «capitalismo magico»

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I boschi di Fiume visti da Zoran Krušvar
Lo scrittore Zoran Krušvar. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Nella sezione centrale della Biblioteca civica di Fiume, nel palazzo della Filodrammatica, è stato presentato il libro “Šuma iza grada” (Il bosco dietro alla città)” dello scrittore fiumano Zoran Krušvar. Il volume, che nella descrizione potrebbe sembrare un singolare libro per ragazzi, è in realtà una raccolta di racconti nella quale tantissimi lettori potranno riconoscersi. “’Il bosco dietro alla città’ non è un libro per bambini, ma per adulti – ha dichiarato l’autore -, anche se non guasterebbe pure per gli adulti rispolverare il loro lato infantile. Il titolo dell’opera deriva dal fatto che è proprio il bosco un elemento essenziale della vicenda. Nella teoria della letteratura, infatti, e soprattutto in quella parte che si occupa dello studio dei miti e delle leggende popolari, il bosco è un posto speciale distante dal nostro mondo e dalla civiltà ed è proprio lì che accadono i fatti più mistici e strani. Anche nel mio libro i personaggi tendono a lasciare la città per recarsi nei boschi e per risolvere lì i loro problemi, i quali spesso non sono molto comuni. Il filo rosso che unisce i racconti del libro sono il tempo, lo spazio e i personaggi. Ho deciso, infatti, di inserire gli stessi personaggi in diversi racconti e di porre questi componimenti nello stesso spazio e tempo. Le storie hanno dunque riferimenti reciproci. Ad esempio, ciò che un personaggio fa in un racconto può venire menzionato in un altro e le conseguenze di tale azione si possono vedere nel terzo”.

Krušvar ha spiegato anche che il motivo centrale del volume sono i partigiani che si trovano nei boschi. Si tratta di un progetto dell’Ente per il turismo, che vuole attirare i turisti nelle aree periferiche della città, tra cui pure i boschi. Per questo motivo le zone boschive vengono “abitate” da studenti che indossano le divise storiche degli eserciti contrapposti che storicamente hanno transitato in quest’area, tra cui pure i partigiani. Il progetto, però, subisce dei cambiamenti inaspettati a causa dei quali i partigiani rimangono bloccati nel bosco.
“Dato che si tratta di una raccolta di racconti, ciascuno può avere un tono diverso – ha puntualizzato lo scrittore -. Alcuni hanno dei toni comici, altri presentano dei mostri come li troviamo nei film horror e altri racconti ancora sono strutturati nella stessa maniera dei libri del terrore, anche se credo che prendendo tutta la raccolta, il clima generale non sia di questo tipo.
Forse sbaglio. I personaggi del mio libro hanno tutti dei problemi esistenziali legati alla disoccupazione o alle condizioni lavorative, motivo per cui ho definito questo genere letterario come ‘capitalismo magico’”. Krušvar ha rivelato che i racconti sono nati durante un periodo piuttosto lungo e alcuni sono già stati presentati in precedenza al pubblico durante letture pubbliche come ad esempio “La notte della grande lettura” a Fiume o “Pričigin” a Spalato; alcuni sono stati pubblicati su riviste, mentre altri sono assolutamente inediti. Questa, però, è la prima volta che sono stati pubblicati in un’unità coerente e strutturata, nella quale i racconti si incastrano tra di loro alla perfezione.

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