Fiume e la «primavera dello spirito»

Più di 15mila cittadini ha partecipato al ciclo di visite guidate alla nuova Biblioteca civica di Fiume, conclusosi sabato scorso

0
Fiume e la «primavera dello spirito»
Tantissime persone hanno preso parte alle visite guidate. Foto: GORAN ZIKOVIC

Sembrava quasi di essere allo stadio prima di una partita importante. Invece, si trattava “soltanto” dell’ingresso della nuova Biblioteca civica di Fiume, inaugurata poco più di una settimana fa nel nuovo rione artistico della città, l’ex complesso Benčić. L’idea di organizzare visite guidate alla struttura ha fatto centro, attirando un numero incredibile di cittadini, desiderosi di esplorare gli interni di un edificio – l’ex Manifattura tabacchi – che fino a pochi anni fa era poco più di un rudere e che questo progetto, cresciuto anche sotto l’egida di Fiume Capitale europea della Cultura 2020, ha fatto risplendere, restituendolo alla cittadinanza e conferendo all’intero rione un aspetto completamente nuovo, di cui andare orgogliosi. Dopo il Museo di Arte moderna e contemporanea (MMSU), il Museo civico nel Palazzo dello Zucchero e la Casa dell’infanzia, la Biblioteca civica ha chiuso il cerchio di quello che sarà il cuore culturale della città.

Due guide eccezionali
Due guide eccezionali hanno accompagnato nei giorni scorsi oltre quindicimila fiumani nel paradiso del libro. “Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca”, affermava l’argentino Jorge Luis Borges, uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo. Le due guide erano in pratica le due persone che hanno accompagnato il progetto dalla sua fase embrionale alla “nascita”: il direttore Niko Cvjetković e il suo braccio destro Kristian Benić, responsabile del marketing e dei progetti della Biblioteca civica fiumana. Entrambi ispiratissimi, hanno svelato al numerosissimo pubblico tutti i segreti di questa “cattedrale” della cultura. “Una città non è una città senza una biblioteca. Magari pretende di chiamarsi città lo stesso, ma se non ha una biblioteca sa bene di non poter ingannare nessuno”, diceva lo scrittore britannico Neil Gaiman. E Fiume, ora, è una città vera, perché dispone di una biblioteca che tutti le possono invidiare, una “medicina per l’anima”, come recita l’iscrizione sopra la porta della Biblioteca di Tebe.

Il significato di una biblioteca
Se parliamo del significato di una biblioteca, non possiamo ignorare il “padre” del genere fantascientifico, Isaac Asimov: “Auguri per la nuova libreria, perché non è solo una libreria. Si tratta di una nave spaziale che ti porterà fino agli estremi confini dell’universo, una macchina del tempo che ti porterà in un lontano passato e in un futuro lontano, un insegnante che ne sa più di ogni essere umano, un amico che ti divertirà e consolerà e, soprattutto, un ponte per una vita migliore e più felice e più utile”.
Ci siamo imbarcati su questa “nave spaziale” e abbiamo visitato, assieme alle migliaia di fiumani, ogni angolo, anche il più recondito, della Biblioteca civica, partendo naturalmente dal pianterreno, la zona più rumorosa di tutto il palazzo, concepita come sala di lettura (quotidiani e periodici) e punto di ritrovo e socializzazione, un’area anche creativa, dedicata principalmente ai giovani, ai quali viene data anche la possibilità di suonare in una stanza insonorizzata, oltre a poter fare tante altre cose. Una delle principali novità, infatti, è la creazione del cosiddetto “Vivaio”, un reparto per i giovani situato fisicamente al pianterreno, sul lato sinistro, con contenuti nel campo della cultura creativa come la cultura dei fumetti, la stampa 3D e l’elettronica, in sinergia con il programma dell’American Corner.

Grande attenzione ai giovani
Il reparto “Altoparlante” si presenta da sé. È uno spazio all’insegna di musica, suono e video, con una sala cinematografica e per il gioco, uno spazio per l’editing musicale, le prove delle band e una sala LP con una selezione di dischi progettata come sala d’ascolto. Inoltre, c’è una sala di lettura, con quotidiani e riviste per tutte le generazioni, che funziona come un luogo di conversazione e scambio di idee.
L’edificio ha un seminterrato in cui è collocata la sala macchine, il pianterreno e tre piani, ciascuno con una superficie lorda di circa 1282 m2. La superficie netta complessiva di tutti i piani è di 4.530 m2. I piani sono collegati da scale e ascensori. All’esterno dello spazio d’ingresso si trova un distributore automatico di libri collegato a un sistema automatizzato di distribuzione dei libri, che sarà a disposizione degli utenti 24 ore su 24 per il servizio di restituzione. Dispositivi automatici sono disponibili su tutti i piani destinati agli utenti della biblioteca, rendendo più veloce ed efficiente il processo di prestito e restituzione in combinazione con il distributore automatico di libri e l’automazione della restituzione dei libri. Al pianterreno c’è inoltre un banco utenti centrale dove si svolgeranno tutte le pratiche amministrative e dove i visitatori potranno ottenere le informazioni di base sulla biblioteca e sull’intero “rione artistico” in cui si trova la biblioteca.

Complesso sistema di automazione
Nella biblioteca è stato installato inoltre un complesso sistema di automazione per lo spostamento verticale dei libri basato sulla tecnologia RFID, un sistema d’identificazione a radio frequenza che consente una più facile applicazione di servizi digitali nella gestione dei libri. Questo sistema, molto attraente, è visibile anche agli utenti, che possono seguire il “viaggio” di un libro che viene restituito alla biblioteca, creando un’esperienza industriale unica. “Un sistema simile in Europa ce l’ha soltanto la Biblioteca di Stoccarda”, ci ha rivelato Niko Cvjetković, aggiungendo che ogni libro viene poi trasportato al piano giusto e inserito nella cesta giusta prima di venir ricollocato sullo scaffale di appartenenza.
Parlando di fondo librario, il direttore ha voluto precisare che “non è un grande numero di libri a far grande una biblioteca, bensì la funzionalità dei volumi che si trovano sugli scaffali”. Il Gran Visir persiano Abdul Kassem Ismail possedeva 400 cammelli che portava sempre con sé. Questi cammelli trasportavano la sua biblioteca, ricca di 117.000 libri. I cammelli erano allenati a procedere in un certo ordine, in modo che i libri fossero sempre classificati in ordine alfabetico dal primo all’ultimo di questa carovana letteraria. Niko Cvjetković non sarà il visir persiano, ma ha spiegato che i libri, pur non esistendo un sistema ideale per la loro collocazione sugli scaffali, sono catalogati secondo il genere letterario.

Libri completamente accessibili
Salendo per le scale arriviamo al primo piano, dove si trova la sezione centrale dell’offerta letteraria, dove tutti i libri sono completamente accessibili agli utenti, rappresentando uno dei maggiori passi avanti nello sviluppo, considerando le precedenti limitazioni di spazio. Al secondo piano, invece, si trova la sezione dedicata ai libri specialistici, scientifici e di saggistica, con appositi spazi per il lavoro silenzioso, consentendo per la prima volta nella biblioteca un vero spazio di studio e apprendimento silenzioso. Ci sono anche delle collezioni che non rientrano nel regime di prestito, ma dove i libri possono venir comunque consultati. In relazione a quanto sopra, rispetto alle circa venti postazioni nei vecchi reparti centrali adatte a lavoro e studio, il nuovo edificio offre fino a 100 posti. In questo modo, la biblioteca si impegna concretamente a svilupparsi come luogo di apprendimento permanente.

In attesa dell’assetto delle aree verdi
Marco Tullio Cicerone, il famoso scrittore, oratore e filosofo romano diceva che “se possedete una biblioteca e un giardino, avete tutto ciò che vi serve”. Per avere “tutto”, come puntualizzato da Niko Cvjetković, devono venir messe a posto le aree verdi circostanti e allora, con il giardino di… Cicerone, avremo veramente tutto, perché come affermava Claudio Abbado, uno dei più grandi e celebri direttori d’orchestra contemporanei, “la cultura è un bene primario come l’acqua; i teatri, le biblioteche e i cinema sono come tanti acquedotti”. Considerati i torrenti che scorrono nell’area di Potok, speriamo che l’acquedotto, quello vero, o meglio il sistema di smaltimento delle acque meteoriche, funzioni quanto meglio e che non si debba stare all’erta a ogni pioggia un po’ più abbondante…
Concluderemo con una frase di Marguerite Yourcenar, scrittrice e poetessa francese: “Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”. Anche se l’inverno, quello astronomico, è appena iniziato, per Fiume potrebbe essere iniziata la primavera dello spirito. Almeno la speranza è che sia veramente così!

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display