Gli umaghesi avvicinati al pensiero della Hack

Lo spettacolo di Diana Höbel è stato proposto l'altra sera ai connazionali al Teatro «Antonio Coslovich»

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Gli umaghesi avvicinati al pensiero della Hack
Diana Höbel e Marco Sgarbi accompagnati dall’ensemble. Foto: CI DI UMAGO

Dopo essere stato presentato a Fiume, lo spettacolo teatrale dedicato a Margherita Hack, la più grande astrofisica italiana, è stato proposto al pubblico umaghese. Infatti, nell’ambito della 23.esima Settimana della lingua italiana nel mondo, il Consolato Generale d’Italia a Fiume, in collaborazione con l’Unione Italiana, la Città di Umago e l’ente Festum, ha regalato ai connazionali e non, il brano “8558 Hack. Vita di Margherita in musica e parole” di Diana Höbel. Sul palco dell'”Antonio Coslovich” l’autrice stessa e Marco Sgarbi affiancati dall’ensemble formato da Baby Gelido e Paolo Cervi Kervischer.

“Siamo tutti fatti della stessa materia delle stelle”, diceva Margherita Hack. Le abbiamo sopra la testa, da millenni, eppure le conosciamo così poco. Sempre attenta al tema dei diritti civili, fu eletta personaggio gay dell’anno per la sua lotta in favore del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Margherita Hack è l’emblema della donna scienziata libera, atea, che si batte per i diritti civili. Il suo linguaggio è immediato, accessibile a tutti, anche quando affronta tematiche scientifiche di non semplice comprensione. Ma non solo. Quando alla soglia dei 90 anni si accinse a fare il rinnovo della patente e le fu negata la vita medica, si arrabbiò tantissimo. Divenne un caso nazionale. Il pubblico presente in sala è rimasto affascinato dallo spettacolo, dal modo come è stata approfondita la storia dell’astrofisica, dal messaggio che si è voluto lanciare e che sicuramente aiuterebbe molte persone a vivere meglio: avere fiducia nelle proprie capacità, dare sempre il meglio di sé, avere il coraggio di essere sé stessi e avere una propria visione del mondo.

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