A mezzanotte sono scattati i controlli ai confini tra Slovenia e Croazia e Italia e Slovenia. Schengen sospeso dunque, ma nella prima giornata del nuovo regime non ci sono stati grossi problemi per i viaggiatori. La polizia di confine slovena è ricomparsa nei caselli ai valichi, dopo oltre dieci mesi, ossia da quando la Croazia è entrata in Schengen, ma i controlli sono sporadici e veloci.
La maggior parte delle auto non si ferma affatto. Quando un poliziotto sloveno decide di effettuare una verifica, solitamente dà una occhiata ai passeggeri a bordo e raramente viene chiesto di mostrare i documenti.
Succede che si formino dei piccoli incollonamenti, ma l’attesa non è lunghissima.
Anche gli autobus attraversano il confine senza grossi problemi. Di tanto in tanto, un ufficiale di polizia sloveno sale a bordo del mezzo, ma effettua solo un controllo visuale veloce e l’autobus riprende la sua marcia in pochi minuti.
La Slovenia ha introdotto i controlli temporanei al confine con la Croazia e l’Ungheria, inizialmente previsti fino al 30 ottobre con la possibilità che la misura venga prolungata. La decisione è stata presa in risposta alle misure simili adottate dall’Italia. Sia Roma che Lubiana giustificano il ripristino dei controlli alle frontiere con il rischio di terrorismo in Europa a seguito del conflitto in Medio Oriente e degli attacchi terroristici che hanno colpito il Belgio e la Francia.
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