Fiume. La Sala di lettura un luogo di cultura e svago

In occasione del 170º anniversario della Sala di lettura, lo storico Irvin Lukežić ha presentato il suo libro «Nel tempio di Tersicore» per raccontare la storia di questa importante istituzione culturale la cui attività era seguita assiduamente all’epoca anche dal giornale «La Bilancia»

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Fiume. La Sala di lettura un luogo di cultura e svago

La regola aurea di tutte le biblioteche è che si deve fare silenzio, parlare sotto voce e non dare fastidio a coloro che leggono o studiano. La Sala di lettura di Fiume, però, è stata fondata in un clima completamente diverso ben 170 anni fa. A spulciare gli archivi alla ricerca degli inizi dell’istituzione è stato lo storico fiumano Irvin Lukežić, che ha raccolto i risultati di numerose ricerche in un libro intitolato “Nel tempio di Tersicore“ (U Terpsihorinu hramu), presentato in occasione di questo importante anniversario.
La regola del silenzio, che tutti noi conosciamo e rispettiamo, non esisteva 170 anni fa quando nacque la Sala di lettura fiumana, ha spiegato Lukežić. Nella Sala di lettura, infatti, si cantava, si ballava, si tenevano spettacoli, concerti, dibattiti, ci si incontrava, si leggevano i giornali e vi si svolgeva la vita culturale della città. Nel periodo carnevalesco vi si tenevano i balli in maschera e la maggior parte degli utenti erano giovani.

Irvin Lukežić con il suo libro. Foto: Željko Jerneić

Periodo di rivolgimenti
“La Sala di lettura era un luogo dove i cittadini venivano a divertirsi e passare il tempo – ha illustrato l’autore – ed è nata in un periodo storico che non possiamo ignorare, un periodo di importanti rivolgimenti sia a livello nazionale che internazionale – ha rilevato Lukežić -. In tutta l’Europa stava nascendo la consapevolezza di un’identità e di un’appartenenza nazionale e nasce pure il bisogno di istituzionalizzare la cultura e farne un mezzo di diffusione di tale consapevolezza. A dire il vero, nelle mie ricerche non mi sono soffermato troppo sui documenti ufficiali. Ho voluto studiare piuttosto i personaggi che furono attivi in quel periodo, le loro vite, le biografie e genealogie, le loro storie“. Lukežić ha spiegato che il primo direttore della Sala di lettura era il nobile zagabrese Žiga Farkaš e che la ricerca è iniziata proprio da lui.
Ricerca da detective
“Se il lettore crede che la ricerca storica sia un noioso sfogliare di documenti negli antichi archivi, si sbaglia”, ha detto scherzando Lukežić. “In realtà riscoprire i dettagli della vita di una persona del passato è un processo molto emozionante, quasi una ricerca da detective che diventa una rete di intrecci in cui tale persona si inserisce. Farkaš era un intellettuale appassionato di teatro, spesso all’ombra del più conosciuto fratello maggiore, Ljudevit. Non fosse stato per lui, il teatro fiumano non avrebbe mai vissuto un rinascimento tanto travolgente”, ha puntualizzato lo storico.
Spettacoli in lingua popolare
La novità di questo periodo sono gli spettacoli in lingua popolare, che sono continuati pure in seguito alla dipartita del primo direttore.
Lukežić ha spiegato che le ricerche l’hanno portato a studiare anche la vita di Vatroslav Ignac Medanić, patrizio di Kostrena e vicedirettore della Sala di lettura, e a scoprire dettagli incredibili, come ad esempio il fatto la Sala di lettura ospitava le “Serate del baccalà”, un evento durante il quale si preparavano cibi a base di pesce. Anche se a livello politico la situazione era tesa e i nazionalismi cozzavano gli uni contro gli altri, la stampa si è sempre mantenuta molto aperta nei confronti di tutti gli eventi naturali.
«La Bilancia» e tolleranza
Il giornale fiumano “La Bilancia” ha sempre seguito attentamente tutti gli eventi che avevano luogo nella Sala di lettura, persino gli spettacoli in lingua croata. Lukežić ha spiegato che all’epoca tutti parlavano sia l’italiano che il croato e che le critiche teatrali degli spettacoli erano un grande atto di tolleranza e apertura mentale. Questa e altre fonti scritte non sono state ancora analizzate a dovere dalla critica e possono offrire uno scenario diverso della storia fiumana.
Alla fine della Seconda guerra mondiale, nel 1918, con la caduta dell’Impero austro-ungarico la Sala di lettura diventa un simbolo di tutto ciò che è stato e viene demolita. Riprende la sua attività solo nel 1945.
Discontinuità, un fenomeno fiumano
“A Fiume avviene sempre così – ha spiegato Lukežić-. La sua storia è talmente complessa e variegata che periodi di discontinuità sono assolutamente normali. Nonostante queste pause, dobbiamo capire l’importanza che la Sala di lettura e la Biblioteca civica hanno avuto per la storia della nostra città.
Lo so che per gli storici è difficile mantenere l’obiettività, però dobbiamo tendere quanto più a una visione spassionata di ciò che è stato analizzando ciò che ci rimane del passato”.
In conclusione, l’autore ha dichiarato di sperare che il libro venga letto quanto più perché un volume che non raggiunge il lettore è soltanto un inutile pezzo di carta.

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