Ex Cartiera. Trovare una soluzione concreta

Durante la 24ª sessione tematica della Commissione per la cultura della Città di Fiume si è discusso sulle sorti della zona che andrebbe tutelata e rivitalizzata

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Ex Cartiera. Trovare una soluzione concreta
La zona dell’ex Cartiera. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Nell’ambito del ciclo di riunioni tematiche “Il patrimonio industriale fiumano in fin di vita” (Riječka industrijska baština na aparatima), si è tenuta ieri la 24.esima sessione tematica della Commissione per la cultura della Città di Fiume che ha avuto come tema la sorte dell’ex Cartiera. Come spiegato dalla presidente dell’organo, Maša Magzan, l’obiettivo di questa e delle riunioni precedenti, le quali erano state incentrate su Teatro Fenice, sul padiglione del mercato in Braida come potenziale nuova sede del Teatro dei burattini e sulla rampa di lancio dei siluri, è quello di smuovere le acque e di interrompere lo status quo, cercando delle soluzioni concrete nella tutela e nella rivitalizzazione di preziosi esempi di patrimonio industriale che ormai da decenni risultano abbandonati a sé stessi.

Strutture di proprietà privata
Magzan ha esordito spiegando che il complesso dell’ex Cartiera ha numerose potenzialità, tra cui un’architettura che permette ristrutturazioni e adattamenti abbastanza semplici, un ambiente naturale mozzafiato, la vicinanza del centro città e del mare e tanti altri aspetti positivi. Ciò che rende complicato un eventuale progetto di rivitalizzazione, come rilevato dalla responsabile della Direzione per la Cultura, Plamena Šarlija, è il fatto che diverse strutture nell’ambito del complesso sono proprietà di privati, mentre la Città è proprietaria soltanto dell’edificio della cosiddetta Energana e di Marganovo (quest’ultimo è nell’ingerenza della Direzione per la Cultura). “La nostra idea era quella di trasformare Marganovo in un Centro per i giovani, ma questo esige interventi nell’infrastruttura in quanto in quella zona mancano l’acquedotto, la canalizzazione e la corrente elettrica. Quest’anno abbiamo iniziato a lavorare alla Strategia di sviluppo culturale della Città 2025-2030, per cui spero che anche l’ex Cartiera verrà inserita nel documento”, ha puntualizzato Šarlija.

Sinergia tra Dipartimenti
Dolores Oštrić del Dipartimento per la conservazione dei beni storico-culturali di Fiume, ha spiegato che nel 2005 gli architetti Saša Randić e Idis Turato avevano realizzato uno studio di rivitalizzazione della zona che prevedeva diversi contenuti culturali e ha puntualizzato che quell’area richiede diversi approcci in quanto sono diversi i problemi che dovrebbero venire risolti in questo contesto: dalla realizzazione di strade d’accesso alla soluzione di questioni legati alla proprietà dei vari edifici e agli spazi verdi. L’esperta di urbanistica, Nana Palinić, ha osservato che il complesso dell’ex Cartiera ha sempre avuto il problema della pianificazione urbanistica. Stando a Palinić, la Città dovrebbe risolvere il problema dell’infrastruttura e le questioni di proprietà. L’architetta Iva Mrak, della Facoltà di Edilizia, ha puntualizzato che è importante evitare soluzioni parziali e settoriali, in quanto il complesso esige la collaborazione di diversi Dipartimenti della Città. Ha ricordato, inoltre, che finora sono stati diversi i laboratori che hanno coinvolto anche esperti internazionali e nell’ambito dei quali sono state pensate delle interessanti soluzioni alla questione della Cartiera. In questo contesto tutti i partecipanti alla riunione si sono trovati d’accordo sul fatto che ogni progetto di rivitalizzazione dell’ex Cartiera esigerà la collaborazione di tutti i Dipartimenti della Città.

Rispettare la natura
Marin Nižić, presidente dell’associazione per la promozione della qualità della vita urbana Urbani separe, ha spiegato che dalla conclusione della procedura fallimentare nell’ex Cartiera e fino a poco tempo fa, la zona ha continuato a vivere attraverso diversi progetti e associazioni, tra cui anche l’Unione delle associazioni Molekula. Ha ricordato anche che nell’ambito del progetto Fiume CEC 2020 erano stati realizzati diversi progetti in quella zona, ma che si è dovuto smettere per ragioni di sicurezza. In un punto del canyon hanno iniziato a staccarsi pezzi di roccia, per cui è pericoloso avventurarsi in quella zona. Stando a Nižić, ogni progetto di rivitalizzazione della zona deve partire da un approccio ecologico e rispettoso dell’ambiente naturale. Il culturologo Renato Stanković, membro della Commissione, si è detto stupito del fatto che l’amministrazione cittadina si dimostri così poco interessata alla sorte di una zona della città talmente importante, che merita assolutamente di venire valorizzata. I partecipanti alla riunione si sono soffermati in seguito sulla questione delle frane e sulle questioni di sicurezza, rilevando come sia compito della Città risanare la parete del canyon, oppure vietare del tutto l’accesso nella zona. In conclusone, è stato deciso di proporre alla Città di analizzare la parete del canyon e di risanarla al più presto. È stato inoltre proposto al Dipartimento competente di raccogliere tutta la documentazione necessaria sullo status dell’ex Cartiera e di spedirla alla Direzione per la Cultura e a quella per l’Urbanistica, nonché di organizzare in la presentazione con tutti gli enti coinvolti, in cui la Città si esprimerà sullo status della Cartiera come spazio d’interesse.

I partecipanti alla riunione.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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