Donne con la penna in mano, la CNI in versi e prosa

Il nuovo volume di Giacomo Scotti parla di scrittrici e poetesse dell’Istria e del Quarnero

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Donne con la penna in mano, la CNI in versi e prosa

Le edizioni Vita Activa, che operano nell’ambito della “Casa Internazionale delle Donne” di Trieste, hanno pubblicato un nuovo volume dello scrittore connazionale Giacomo Scotti dal titolo “Sei più cinque donne con la penna in mano. Scrittrici e poetesse dell’Istria e del Quarnero”. È un saggio letterario di oltre 300 pagine dedicato alla letteratura della Comunità italiana in Slovenia e Croazia sviluppatasi dalla fine della Seconda guerra mondiale fino a oggi. In due premesse all’inizio del volume (Letteratura di frontiera e Le donne alla ribalta) l’autore traccia un rapido panorama della letteratura dei “rimasti” (dai poeti e narratori ai saggisti, ai critici letterari, ecc.), per soffermarsi in particolare, successivamente, sulle “donne con la penna in mano”. Ne ha scelte undici fra parecchie decine delle varie generazioni susseguitesi finora: sei fra le “rimaste” e cinque fra le “esodate”. Nella prima parte vengono presentate con le loro opere e tematiche Anita Forlani, Ester Barlessi, Isabella Flego, Nelida Milani Kruljac, Adelia Biasiol e Laura Marchig nei rispettivi capitoli: Dignano, un nido della poesia; Le ferite della memoria; Il continuo frusciare dei ricordi; L’identità infranta di esuli e rimasti; Poetessa dell’amore; Tra poesia, narrativa e teatro. La seconda parte propone Marisa Madieri (Un profilo umano e letterario); Serenella Zottinis (In zona di confine); Livia Cremonesi (Confini violati); Kenka Lekovich (Scrittura di frontiera) e Liana De Luca (Radici di Zara). L’autore ha voluto ricucire in tal modo le smagliature prodotte dalla guerra e dall’esodo, ma in particolare soffermarsi e far conoscere oltre confine, mettendolo in risalto, il contributo dato dalle donne della regione istro-quarnerina rimaste radicate alla terra dei padri alla creatività letteraria e alla cultura in genere della “Piccola Italia”, come egli definisce la comunità dei “rimasti”.

La copertina del nuovo volume di Scotti

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