«Don Carlo»: un viaggio nella profondità dell’anima umana

Le repliche del capolavoro di Verdi al TNC «Ivan de Zajc» di Fiume sono in programma domani e il 5 aprile. Al cast si uniranno Ivan Momirov ed Enrico Marrucci

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«Don Carlo»: un viaggio nella profondità dell’anima umana
Anamarija Knego (Elisabetta de Valois) e Aljaž Farasin (Don Carlo. Foto: RONI BRMALJ

Sul palcoscenico del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume torna domani e il 5 aprile (ore 19), “Don Carlo”, una delle migliori opere di Verdi e l’unico melodramma verdiano sul repertorio del Teatro di questa stagione. Al cast dello spettacolo si uniscono questa volta anche il tenore bulgaro Ivan Momirov nel ruolo principale, che il pubblico fiumano ha già apprezzato nei ruoli di Canio nei “Pagliacci”, Herman ne “La dama di picche” e Dick Johnson ne “La fanciulla del West”, nonché Enrico Marrucci nei panni di Rodrigo, baritono affermatosi sulle scene europee. Negli altri ruoli ritornano Anamarija Knego come Elisabetta de Valois e Luka Ortar nei panni di Filippo II, insigniti del premio del pubblico per i migliori ruoli nel campo dell’opera della scorsa stagione, nonché il sempre eccellente Giorgio Surian nel ruolo del Grande Inquisitore e Michaela Selinger nei panni della principessa Eboli. La scenografia e le luci sono firmate da Wolfgang von Zoubek, che nel corso della sua carriera collaborò con nomi quali Herbert von Karajan, Giancarlo del Monaco e Werner Herzog, mentre i costumi sono stati realizzati da Sandra Dekanić. La regia di questa coproduzione, realizzata con il Teatro Nazionale Sloveno di Maribor, è firmata da Marin Blažević, mentre l’Orchestra sinfonica di Fiume verrà diretta per la prima volta nell’ambito di questo allestimento dal Mº Valentin Egel.
Lo spettacolo – si legge nel testo di presentazione – viene annunciato come un grande e potente affresco della corte spagnola del XVI secolo, un viaggio nelle profondità dell’anima umana. “Don Carlo” di Verdi è un dramma amoroso e politico che incanta ed entusiasma con la sua drammatica bellezza. Nella stesura di questo melodramma Verdi si è ispirato all’omonimo dramma di Friedrich von Schiller, ambientato nella Spagna del XVI secolo all’epoca dell’Inquisizione, quando il confine tra il potere secolare e spirituale era chiaro, mentre le inclinazioni personali e i desideri intimi venivano repressi e sacrificati per il bene comune. L’opera si occupa di un dilemma romantico: Don Carlo, figlio di re Filippo II, si innamora di Elisabetta de Valois, ma poi scopre che lei è sposata con suo padre in nome di un accordo di pace. Una delle opere migliori e più complesse di Verdi, “Don Carlo” mette in risalto la dignità umana e la libertà personale.

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