Chitarra classica tra sensibilità e virtuosismo

Il giovane musicista Fabio Cobuzzi ha proposto alla CI di Buie un programma che ha toccato il cuore e l’anima degli spettatori

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Chitarra classica tra sensibilità e virtuosismo
Il pubblico assorto nelle melodie coinvolgenti. Foto: ERIKA BARNABA

Nel suggestivo scenario della sala spettacoli della Comunità degli Italiani di Buie, il virtuosismo del chitarrista Fabio Cobuzzi ha brillato nella serata della vigilia pasquale, incantando gli spettatori con un repertorio magistrale e diversificato. L’evento ha preso il via con una sublime esecuzione della “Gnossienne No. 1” di Erik Satie, che ha subito catturato l’attenzione con la sua delicata bellezza armonica. Cobuzzi ha poi guidato il pubblico con un viaggio emotivo attraverso i secoli e i continenti, passando per il Brasile con il vibrante “Prelude No. 1” di Heitor Villa-Lobos e la malinconica “Lágrima” di Francisco Tárrega. Tra le opere eseguite con maestria, dello stesso autore spiccavano il virtuosismo di “Capricho Árabe”, “Marieta” e “Adelita” nonché la profonda dualità di “Amore e tristezza” di Vito Nicola Paradiso. Il repertorio si è arricchito ulteriormente con le evocative note di “Sons de Carrilhões” di João Pernambuco, la profonda “Nostalgia” di Julio Sagreras e la sensibile interpretazione di “Un dia de noviembre” di Leo Brouwer. L’atmosfera si è infine placata con la serenità della “Milonga” di Máximo Diego Pujol, lasciando il pubblico estasiato dalla virtuosità e dalla sensibilità di Cobuzzi. Un applauso spontaneo e sincero è scaturito dopo quasi otto minuti di esibizione con il “Gran solo” di Fernando Sor.

L’esecuzione impeccabile di Fabio Cobuzzi.
Foto: ERIKA BARNABA

Al termine dello spettacolo, prima dell’esibizione di un bis, la presidente Lena Korenika, ha omaggiato il musicista con un pregiato vino locale in ricordo del territorio, come segno di riconoscenza e gratitudine per la sua straordinaria performance. A margine della serata la presidente ha sottolineato l’importanza di continuare a promuovere eventi culturali di questo calibro, al fine di accrescere l’adesione e l’apprezzamento per la musica classica e per l’arte della chitarra nella comunità locale.
Con il desiderio di calcare palcoscenici pure di altre CI, il Maestro e musicista ha sottolineato che: “A differenza del sodalizio di Cittanova, questa volta ho voluto proporre altri autori e opere. Accanto a pezzi virtuosistici classici pure un repertorio che si avvicinasse di più al pubblico, quindi di più facile ascolto. Quindi un ascolto a 360º sia come periodo che tipo di musica vero e proprio”, ha concluso Fabio Cobuzzi.
Nato a Foggia nel 1993, inizia lo studio della chitarra classica per diplomarsi poi, con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, per intraprendere una carriera che lo ha visto vincitore di primi premi assoluti a vari concorsi internazionali. Il concerto di Fabio Cobuzzi si è dunque rivelato un trionfo dell’arte musicale, un’esperienza indimenticabile che ha toccato il cuore e l’anima dei presenti, aprendo nuovi orizzonti di conoscenza e passione per la musica classica.

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