CLARC 2023. L’assistenza dell’IA nella linguistica

Alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume si conclude oggi il Convegno internazionale incentrato sulla linguistica, sulla linguistica computazionale e sull’intelligenza artificiale

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CLARC 2023. L’assistenza dell’IA nella linguistica
Maša Plešković. Foto: Helena Labus Bačić

Alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume si conclude oggi il Convegno internazionale CLARC 2023 incentrato sulla linguistica, sulla linguistica computazionale, sull’elaborazione del linguaggio naturale e sull’intelligenza artificiale. I temi della conferenza comprendono un vasto spettro di campi di ricerca e di sfide nel mondo della linguistica e dei dati linguistici, mentre le lezioni e i panel si occupano di argomenti molto attuali e interessanti nel campo della linguistica, tra cui anche la sociolinguistica, l’analisi del discorso, la fonetica, la fonologia, la morfologia, la sintassi, l’apprendimento della lingua, la psicolinguistica, la neurolinguistica, la lingua e gli studi culturali, la lingua e il turismo e via dicendo.

Al Convegno partecipano numerosi esperti, tra cui Maja Miličević Petrović dell’Università di Bologna, Marko Tadić dell’Università di Zagabria, Tony Veale dell’University College di Dublino e Nikola Ljubešić dell’Istituto Jožef Štefan di Lubiana. Il Convegno si articola in una serie di panel, eventi, tavole rotonde e laboratori ed è aperto a tutti gli interessati.

Dati utilizzati in contesti nuovi
Come spiegato da Benedikt Perak, docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume e uno degli organizzatori del Convegno, al CLARC hanno preso parte esperti provenienti da sei Paesi europei, che trattano tecnologie linguistiche che si sono dimostrate molto utili nella soluzione di diversi compiti di comunicazione e si occupano di elaborazione di dati linguistici. “Questo Convegno tratta i metodi in cui i dati vengono raccolti, elaborati, analizzati e utilizzati in nuovi contesti”, ha rilevato Perak, mentre il lessicografo sloveno Simon Krek ha spiegato l’obiettivo di un grande progetto portato avanti in Slovenia e volto allo sviluppo di modelli linguistici, il che avrà un grande impatto sulla vita quotidiana. “Tutto ciò che diciamo, i computer potranno comprendere a seconda degli innumerevoli contesti che possono esistere nella comunicazione – ha spiegato Krek –. Quando andremo dal medico e gli riferiremo il nostro problema di salute, il computer analizzerà la conversazione, per cui il medico avrà un assistente che gli potrà riferire tutto ciò che è noto su una determinata malattia. L’intelligenza artificiale potrà dare un contributo al miglioramento del servizio sanitario, per fare un esempio”, ha puntualizzato Krek.

Tra breve grandi cambiamenti
Stando a Perak, in tutte le professioni legate alla comunicazione molto presto si verificheranno dei grandi cambiamenti con l’introduzione dell’IA (intelligenza artificiale). “Avremo così tutti noi un assistente che ci permetterà di svolgere meglio numerose mansioni”, ha puntualizzato.
Nel corso della sessione pomeridiana del Convegno si è tenuta una tavola rotonda sul tema dell’intelligenza artificiale, ovvero sui grandi modelli linguistici e sul modo in cui l’IA modifica il lavoro dei linguisti. Nel corso dell’evento si è riflettuto su quanto sia opportuno definire ciò che questi modelli linguistici producono mediante l’utilizzo creativo del linguaggio, oppure si tratta di compilazioni di ciò che già esiste. Il secondo tema ha riguardato l’applicazione dei succitati modelli linguistici alle lingue slave, e più precisamente quella croata. Si è parlato, infatti, di come i linguisti possano contribuire affinché questi modelli funzionino al meglio per la lingua croata (per l’inglese i modelli sono già eccellenti). Una delle domande che si pongono in questo contesto è “se l’IA può produrre il linguaggio, forse può anche pensare”, per cui parlando di questa nuova tecnologia è necessario sviluppare le risorse locali, raccogliere i dati e includere i linguisti.

La collaborazione è essenziale
Benedikt Perak ha spiegato che la nuova tecnologia influirà senza dubbio sul modo in cui il linguaggio viene studiato e in cui si apprendono le lingue straniere. “Qui desideriamo creare una piattaforma e dimostrare che ci sono degli esperti che possono aiutare i linguisti locali a sviluppare delle nuove competenze affinché in Croazia e in altri Paesi non anglofoni si possa disporre di competenze tecnologiche e linguistiche come in quelli anglofoni con la piattaforma Chat GPT – ha rilevato Perak –. Si tratta di progetti molto complessi che non è possibile produrre individualmente. La collaborazione tra istituzioni e Paesi è essenziale”, ha sottolineato Perak.
Nella sessione mattutina della giornata di ieri, tra i vari temi è stato trattato pure il dialetto fiumano. La docente Maša Plešković ha parlato del plurilinguismo e della multiculturalità facendo riferimento alle biografie linguistiche dei parlanti del fiumano, che oggigiorno a Fiume compongono circa il 2 per cento della popolazione. In questo contesto, si è chiesta in quale misura Fiume si possa definire un centro urbano plurilingue.
Nell’ambito del Convegno CLARK rientra anche il Fantasy festival RIKON, che si svolge negli spazi della Facoltà.

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