Alla scoperta dei Castellieri istriani

Bersezio. Il laboratorio mirerà alla valorizzazione dei resti architettonici e del rapporto di popoli antichi con la natura

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Alla scoperta dei Castellieri istriani

In seno al progetto Kaštelir (Castelliere) domani, 5 settembre, si terrà un laboratorio intitolato “La vita nel castello” a cura dell’archeologo connazionale Mario Zaccaria e che inizierà alle ore 10 con una visita guidata che partirà da Bersezio e si concluderà al castello Vela Ozida. Quest’ultimo è un belvedere preistorico ripulito da erbacce e detriti e pronto ad accogliere i visitatori, che si trova nella zona del Comune di Draga di Moschiena.
Si tratta di una sorta di torre d’avvistamento collocata in una posizione geostrategica molto importante con vista su tutto il Quarnero, Moschiena, il castello di Marinov Breg e Bersezio. Queste rovine una volta avevano l’importantissima funzione di avvertire il popolo preistorico dei Liburni in caso di attacco dal mare, in modo che le altre comunità, come ad esempio Apriano, Castua, Grobnico, Tersatto o Castelmuschio, avessero la possibilità di prepararsi alla difesa. Mario Zaccaria parlerà della funzione dei castellieri, ma racconterà anche le vicissitudini storiche del passato, le contese territoriali, gli usi, il modo di vivere di qualche millennio fa, prima dell’avvento dei Romani.
Il laboratorio fa parte del progetto più ampio “Castellieri preistorici ed etnobotanica per un turismo sostenibile e uno sviluppo rurale – dal Kras (attraverso Brkina, la Cicceria e l’Istria) fino al Quarnero”, il quale è stato avviato nell’ottobre 2018 ed è finanziato dalla Regione istriana con 215mila euro e dal Comune di Lanischie con 90mila euro.
Il filo conduttore del progetto, che unisce tutte le località istriane interessate, sono i resti dei castellieri, un patrimonio culturale trascurato che ci parla della preistoria, dell’Età del Bronzo e di quella del Ferro (secondo e primo millennio a. C.).
Lo scopo del progetto è di preservare il patrimonio culturale e archeologico istriano tramite la sua valorizzazione, la tutela e l’applicazione di approcci e metodi non invasivi di studio legati soprattutto alle nuove tecnologie informatiche. Il progetto, però, non si concentra soltanto sull’aspetto storico della penisola, ma anche su quello che potremmo definire etnografico o persino botanico. Verranno analizzate le piante medicinali che vi crescono e i vari tipi di orticoltura del passato, in modo da ridare vita ad un legame storico tra uomo e natura che poi entrerà a far parte dell’offerta turistica locale.
Il patrimonio culturale verrà presentato in modo moderno e sostenibile, quindi tutti i partecipanti sono pregati di vestirsi con tute da lavoro o altro abbigliamento di carattere pratico, scarponi da montagna o altra calzatura adatta a camminare su un terreno insidioso e poco agibile. È necessario pure munirsi di acqua e cibo. A causa della difficoltà della camminata il laboratorio non è adatto ai bambini. Per maggiori informazioni consultare la pagina https://www.facebook.com/kastelir.interregsihr/. Il laboratorio è gratuito e partirà dal bistro Sisol a Bersezio. Le notifiche devono pervenire all’indirizzo [email protected].

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