Alla scoperta degli spazi segreti dell’MMSU (foto)

Nella sede dell’ente espositivo di Fiume si è tenuta un’altra visita guidata del palazzo e della mostra di Joško Eterović, che rimarrà aperta fino al 22 maggio prossimo

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Alla scoperta degli spazi segreti dell’MMSU (foto)
La mostra di joško Eterović. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Nel Museo d’Arte moderna e contemporanea (MMSU) di Fiume proseguono le visite guidate il cui obiettivo è far conoscere ai cittadini il palazzo che ospita l’ente culturale nell’ambito del Quartiere artistico Benčić, la sua storia e le mostre che vi vengono allestite. Anche se la pioggia insistente accompagnata dal forte scirocco hanno probabilmente dissuaso la maggior parte di coloro che avevano intenzione di partecipare dal prendere parte alla visita guidata, un piccolo gruppo di appassionati di arte si sono comunque presentati all’appuntamento sfidando il brutto tempo. Alla guida della piccola comitiva è stata anche questa volta la curatrice del Museo, Ksenija Orelj, la quale ha esordito spiegando che la sua idea era stata di iniziare il giro nel cortile dell’ex fabbrica “Rikard Benčić”, ma la pioggia l’ha costretta a limitare la visita guidata agli spazi interni dell’edificio.

Un edificio particolare
In seguito alle condizioni meteo avverse non si è potuto nemmeno salire al secondo piano della struttura, il quale – come noto – attende ancora di venire ristrutturato (lo stesso vale anche per il sottotetto, che è in pessime condizioni in quanto il tetto sta perdendo in più punti). Orelj ha ricordato che il palazzo dell’MMSU è particolare e insolito, a livello nazionale, in quanto l’architettura industriale è stata adattata a ospitare un’istituzione culturale. “L’architetto Dinko Peračić, durante l’opera di adattamento di questo palazzo, ha lasciato ‘respirare’ la sua architettura industriale, che è un elemento molto apprezzato dai cittadini che ci fanno visita – ha rilevato Orelj –. Al pianterreno del palazzo, l’architetto ha deciso di lasciare scoperta la parte inferiore dei pilastri e di applicare l’intonaco a un metro di altezza dal pavimento, il che è stata un’ottima scelta, visto che quando Fiume viene colpita da forti piogge, questa zona della città viene allagata e l’acqua che si infiltra nella nostra sede raggiunge a volte anche un metro di altezza”, ha precisato la curatrice, aggiungendo che, a quanto sembra, al pianterreno dell’edificio in passato si trovavano la cucina e la mensa dell’ex fabbrica, mentre ai piani superiori si svolgeva la produzione industriale. Nella sala espositiva più piccola al primo piano, invece, in passato era organizzato un asilo dove le operaie potevano lasciare i loro figli mentre lavoravano.

Un’eredità importante
La visita guidata è stata un’occasione per conoscere gli spazi nascosti del palazzo, che vengono frequentati soltanto dai dipendenti dell’ente. Il gruppo ha infatti fatto tappa nell’ufficio della direttrice dell’MMSU, Branka Benčić, nella piccola stanza che contiene ancora i vecchi scaffali della biblioteca dell’ex fabbrica “Rikard Benčić”, nonché in due stanze nelle quali vengono custoditi rispettivamente libri e documenti e sculture di piccole dimensioni.
Orelj ha ripercorso brevemente la storia del complesso, ricordando che la sua opera di riqualificazione non sarebbe stata possibile senza il progetto Fiume Capitale europea della Cultura 2020 che, nonostante si avesse svolto e concluso in modo diverso del pianificato in seguito allo scoppio della pandemia, ha lasciato comunque in eredità il Quartiere artistico. Ha ricordato anche le donne che in passato hanno lavorato nelle fabbriche fiumane mostrando una vecchia foto d’epoca che raffigura le tabacchine durante il lavoro, e un disegno, il cui originale è custodito dal Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume, che raffigura le operaie fiumane nel 1906 durante uno sciopero, uno dei primi scioperi in assoluto mai organizzati.

Un’ispirazione inestinguibile
Fino al 22 maggio, l’MMSU ospita la mostra di Joško Eterović, rinomato artista croato che espone nel Museo fiumano per la prima volta dopo vent’anni. L’esposizione di Eterović, classe 1943, si compone in prevalenza di lavori più recenti, ma si apre con una selezione di opere risalenti agli anni Settanta. L’artista – come spiegato da Ksenija Orelj – è molto produttivo e anche all’età di ottant’anni continua a creare opere d’arte, rimanendo sempre ancorato all’astrattismo geometrico, che è lo stile nel quale si esprime fin dall’inizio della sua carriera. “È impressionante il fatto che Eterović sia riuscito a mantenere una tale creatività nell’astrattismo e minimalismo per tutto questo tempo, facendo uso soltanto di colori, linee e figure geometriche. Egli è, inoltre, un artista di successo in quanto i suoi lavori sono richiesti sul mercato dell’arte sia in Croazia che all’estero”, ha spiegato Ksenija Orelj, aggiungendo che Eterović è autodidatta.
La consueta opera d’arte a “sorpresa”, che viene presentata a ogni visita guidata all’MMSU, è stata questa volta la straordinaria scultura “Svjetlonosni oblici” (Le forme che portano luce) di Vojin Bakić del 1968.
Ksenija Orelj ha infine annunciato che l’8 aprile inizia il ciclo di laboratori destinati ai cittadini sopra i 60 anni d’età intitolati “Stiracchiamenti mattutini” (Jutarnja protezanja), che si terranno dalle ore 9.30 alle 11, che comprenderà la visione di opere d’arte custodite nel fondo museale, la lettura di storie, la creazione di lavori di arte figurativa, ecc.

La curatrice Ksenija Orelj (prima da destra) con i visitator.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ
Vojin Bakić: “Svjetlonosne forme” (1968).
Foto: Helena Labus Bačić
Un quadro di joško Eterović.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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