«Le Perle» e «Cannibali». Musicisti (quasi) per caso

Un'ampia raccolta di fotografie, manifesti, articoli di giornale, testimonianze e ricordi di concerti e dell'attività del Maestro Vlado Benussi sono stati inclusi nella mostra dedicatagli inaugurata al CMM di Rovigno

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«Le Perle» e «Cannibali». Musicisti (quasi) per caso
La mostra al CMM di Rovigno è visitabile fino al 13 aprile. Foto: ROBERTA UGRIN

Negli spazi del Centro multimediale di Rovigno è stata inaugurata dinanzi a un numeroso pubblico la mostra “Vlado, Le Perle e i Cannibali 1964-1969”, organizzata nell’ambito delle “Prime giornate di Vlado Benussi”, iniziativa promossa dalla CI “Pino Budicin” l’estate scorsa con l’intento di omaggiare l’opera del grande Maestro.

La mostra “Vlado, Le Perle e i Cannibali 1964-1969”, realizzata con il sostegno di Unione Italiana, Città di Rovigno, Università popolare aperta e della ditta Caffè Monte, è concepita come un’esposizione contenente un’ampia raccolta di fotografie, manifesti, articoli di giornale, testimonianze e ricordi di concerti e dell’attività del Maestro Vlado Benussi, dedicata ai complessi musicali ai quali era più affezionato: “Le Perle” e i “Cannibali” appunto.

Un desiderio realizzatosi
A fare gli onori di casa sono stati Marina Ferro Damuggia e il vicepresidente del sodalizio rovignese, Matteo Tromba, i quali attraverso un viaggio nel tempo hanno messo in evidenza la poliedrica passione che Vlado Benussi nutriva nei confronti della musica, sottolineando che l’allestimento della mostra rappresenta la realizzazione di un grande desiderio del Maestro rimasto in sospeso per lungo tempo ma che, grazie al grande impegno di Alvise Benussi, Biba Benussi, Gianpietro Devescovi e tanti amici musicisti, si è finalmente concretizzato.
Presenti all’inaugurazione della mostra pure il vicesindaco in quota CNI, David Modrušan, nonché gli ex-musicisti de “Le Perle” e dei “Cannibali” tra cui Alvise Benussi (batteria), Gianpietro Devescovi (fisarmonica), Silvio Dandolo (chitarra accompagnamento/basso) e Bruno Zorzetti (basso/organo). Egidio Budicin (sassofono) purtroppo non è potuto essere presente per motivi personali.

Entusiasmo e ribellione giovanili
Il percorso musicale di Vlado Bneussi e dei suoi amici musicisti iniziò a Rovigno negli anni ‘60, quando dopo la scuola si riunivano nelle “sufite” e nei “magasini” per costruire a mano chitarre e amplificatori, mentre al posto della batteria, si improvvisava con una cinela e una “brenta”. Le canzoni da suonare venivano ascoltate alla radio e non tutti avevano la possibilità di studiare musica. Erano gli anni dell’entusiasmo giovanile, della ribellione e dei grandi sogni; sogni di quindicenni che strimpellavano con gli strumenti presi in prestito da “Le Store” di Libero Benussi, complesso ormai affermato in tutta Rovigno.
Ed è così che si formarono “Le Perle”, un gruppo di amici affiatati che, con discrezione, iniziarono a suonare e seguire i loro sogni. Alcuni tra loro conoscevano la musica grazie alla maestra Sivilotti, mentre altri, come Vlado, possedevano un talento musicale innato. Alvise Benussi, ad esempio, prendeva lezioni di batteria da Franco Salvi, contribuendo così alla crescita artistica del gruppo.

I primi progetti
Arrivarono i primi ingaggi seri e le meravigliose serate estive all’isola di Santa Caterina e alla gettonata “Lanterna”, fino all’incontro con Giovanni Brivonese e la proposta di provare a far fortuna a Verona, la città di Giulietta. Qualcuno decise di rimanere a Rovigno per continuare gli studi mentre altri decisero di inseguire la musica; e da qui il passaggio ai “Cannibali”. Le canzoni con le quali i “Cannibali” si esibiscono sono prevalentemente melodiche; parlano d’amore e di tenerezza, di quel meraviglioso sentimento che nasce dal desiderio della persona amata e che induce a sognare un mondo diverso, un mondo in cui regna sovrano l’amore.

In Italia nuove opportunità
Siamo a Verona nell’ottobre del 1967. In quell’epoca la città era considerata la Liverpool italiana per un numero davvero notevole di ben 300 complessi beat e per i “Cannibali” si apre un nuovo mondo di opportunità tutte da cogliere. Vengono infatti accolti favorevolmente nelle balere e nei piper veneti, soprattutto per le loro originali interpretazioni che basavano l’arrangiamento sulle capacità vocali dei componenti. Come amava raccontare Vlado: “La nostra preparazione strumentale era precaria, tuttavia con le nostre voci riuscivamo a creare atmosfere capaci di attirare l’attenzione del pubblico”.
Ottengono un successo sempre più crescente e partecipano a vari concorsi musicali vincendone tre. Sono stati ospiti d’onore ad uno spettacolo di Pippo Baudo e a quello di Mike Bongiorno dedicato alle band giovanili emergenti. Nel frattempo firmano e incidono un singolo per la Casa discografica CBS di Milano.
Segue poi il momento in cui Vlado, su invito del Maestro Piero Soffici, incide l’edizione italiana della canzone inglese “Rain and tears” tradotta in “Un filo di vita” e anche se il disco vendeva piuttosto bene, la concorrenza era al tempo davvero spietata: si cercava il cantante singolo ma famoso.

Il ritorno a casa
E così che l’esperienza italiana dei “Cannibali” si conclude dopo due anni, nel 1969. Ritornati a Rovigno, i giovani musicisti continuano a suonare nel locale “Lanterna” e all’estivo dell’allora Circolo degli Italiani. Non mancano le tournée in giro per l’Istria, mentre al loro seguito le file dei fan si ingrossano ma arriva il momento di passare dal mondo adolescenziale agli impegni della vita reale prendendosi le proprie responsabilità: il militare, il lavoro, gli studi, la famiglia.
“La storia de “Le Perle” e dei “Cannibali” è la storia di un gruppo di amici diventati musicisti quasi per caso, un complesso il cui successo stava nell’originalità delle composizioni e dell’interpretazione e nella cura del ritmo non come fattore primario bensì come contorno alle altre componenti musicali, fra le quali la precedenza assoluta rivolta alla melodia e le parole, con le quali essi si rivolgevano all’ascoltatore con delicatezza, senza metterne a dura prova i nervi con uragani di suoni”, ha concluso Marina Ferro Damuggia. La mostra sarà visitabile fino al 13 aprile, dalle ore 9 alle 12 e dalle 17 alle 20 (escluse le giornate di Pasqua e Pasquetta) mentre mercoledì 10 aprile, alle ore 19, negli spazi del CMM, avrà luogo una serata multimediale durante la quale verranno proiettati i video musicali delle più belle canzoni interpretate da Vlado Benussi e i musicisti rovignesi.

Matteo Tromba ha dichiarato la mostra ufficialmente aperta.
Foto: ROBERTA UGRIN
Foto: ROBERTA UGRIN

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