Umidità di risalita l’Ospedale di Pola… soffre

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Umidità di risalita l’Ospedale di Pola… soffre
Ospedale diurno, emodialisi, fisioterapia dietro a muri scrostati. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Nel gennaio 2015 iniziavano i lavori, nel 2020 si completava il trasferimento dal Marina e il 28 ottobre 2022 si inaugurava una struttura ospedaliera nuova, moderna e bene attrezzata, alla presenza del premier Andrej Plenković. Era giusto celebrare il grande utile pubblico ricavato grazie alla messa a frutto di 877 milioni di kune a salvadanai riuniti, dallo Stato, dalla Regione, dalle Città e dai Comuni. Ora, nel marzo del 2024, tanto di smagliante struttura già esibisce sintomi di malattia che si addicono piuttosto ai più vetusti palazzi. Sono visibili all’occhio del profano, ma soltanto gli esperti in ingegneria edile sarebbero in grado di valutare la gravità del morbo di cui soffrono i muri esterni dell’edificio del poliambulatorio e del daily hospital. Le sbucciature corrono lungo la base delle facciate dall’ingresso principale del seminterrato, per metri e metri, raso la pavimentazione, lasciando intravedere gli strati più o meno profondi di un intonaco che sarebbe dovuto durare ancora molti anni. Sono pezzi e pezzettini di imbottitura edile che si stanno gonfiando e sbucciando, fino a provocare escoriazioni che necessitano di… fasciatura. Cosa succede? Quello che risulta palese è la cosiddetta umidità di risalita, causata dall’acqua nel terreno sottostante la struttura che, anziché venire assorbita si propaga verso l’alto attaccando i muri. Il generarsi dell’umidità di risalita dipende da più fattori; dietro a uno di questi ci potrebbe essere un errore banale commesso al momento della costruzione quando viene tagliata la vetroresina a protezione dall’umidità ascendente, oppure quando la muratura degli impianti viene effettuata con troppa velocità, tamponando con calce o cemento le tracce degli impianti senza però riparare la barriera in vetroresina o catrame nel punto in cui è stata tagliata. In altri casi, la barriera tagliamuro potrebbe essere stata rotta dagli intonacatori, le mattonelle battiscopa fissate male, il materiale isolante utilizzato con risparmio… In ogni caso, errore umano è. Parola d’intenditori: l’acqua finisce per oltrepassare la barriera taglia-muro e nel giro di un paio d’anni iniziano a comparire efflorescenze saline e screpolature. Urgono medici e terapia. Forse iniezioni deumidificanti e di chirurgia edilizia.

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