Storie marinare. Spinta al turismo

Medolino. Il progetto «Medulin Riviera Fishermen’s tales» promuove in primo luogo le tradizioni ittiche

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Storie marinare. Spinta al turismo

Difficile negare che l’ispirazione sia venuta da altre sponde e principalmente da Fasana: con “Medulin Riviera Fishermen’s tales” la Pro loco comunale sta effettivamente cercando nuove strade e sbocchi del turismo esperienziale, questa volta nel campo degli antichi mestieri, come quello del pescatore, oggi soppiantato dalla pesca estensiva. Ieri nel corso di una conferenza stampa convocata in riva al mare e precisamente nel porticciolo di Bagnole, il direttore della Pro loco di Medolino Enco Crnobori e Renata Kuharić, coordinatrice del progetto, hanno illustrato per filo e per segno questo nuovo prodotto turistico costruito intorno alle vecchie tradizioni. Con loro anche i rappresentati dei soggetti coinvolti: Aljoša Ukotić, dell’ente pubblico “Kamenjak”, Stanko Biuć, del porticciolo sportivo di Pomer, Vitomir Pap dello squero di Pomer e Kristina Tamara Franić dell’associazione culturale “ArsNova”.

Il progetto migliore

Per partire ci voleva un finanziamento e la Pro Loco se l’è guadagnata partecipando al bando della Federazione dei Gruppi d’azione locale di pesca (FLAG) “Batana” per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Il valore del progetto ammonta a 697.502 kune, di cui la gran parte (685.239) verrà spesata della Direzione nazionale per la pesca del Ministero dell’Agricoltura. Il progetto della Pro loco di Medolino si è guadagnato il classico “dieci e lode” dei patrocinatori, che lo considerano il migliore della stagione in virtù del punteggio massimo conseguito (103 punti su 125). Oltre ai soldi, dunque, Medolino si porta a casa anche il primato. Tra gli scopi di queste “storie marinare” si parla di promozione delle tradizioni ittiche e della loro rievocazione in funzione del turismo culturale ed esperienziale nel quadro più ampio del re-branding della Riviera medolinese. Poi si parla di rivalorizzazione della gastronomia fondata su tali tradizioni, contro una “volgarizzazione” della cucina che ha subito tutte le conseguenze negative del turismo di massa.

Scarsa visibilità

Sta di fatto che la visibilità dei prodotti ittici è carente, la pubblicità scarsa, la presenza sulle tavole minima. Il consumo di pesce pro capite è bassissimo, anche nella stagione turistica. Uno dei meccanismi per cambiare anche le pietanze sul piatto è portare i turisti tra i pescatori a sentire le loro “storie”. Medolino è vissuta di pesca fin dal Medioevo, ritengono i promotori, e sarebbe un sacrilegio non trarne un vantaggio. A proposito di Pomer, Prospero Petronio scrive per esempio “come la sua chiusa fosse famosa per la rarità e copia di testacei (animali forniti di guscio) e di cozze”. Oggi nota come “Šćuza”, nel Medioevo l’insenatura è stata un allevamento ittico della Diocesi di Pola, mentre a partire dal XVI secolo fiorisce la pesca del pesce azzurro minuto con le reti a strascico. Nel XVII e nel XVIII secolo si parla già di pesca e lavorazione del pesce industriali. Ma la storia delle attività ittiche del Comune è lunga e la costa frastagliata, tanto che sarebbe impossibile riassumerla su queste colonne. Per saperne di più occorrerà seguire le orme dei pescatori che si uniscono al progetto della Pro loco e trarne l’insegnamento dovuto. Tra le iniziative in vista si parla di dare alle stampe una monografia sul passato ittico di Medolino, a cura della storica d’arte ed etnologa Kristina Tamara Franić. L’ente pubblico Kamenjak si rivolgerà invece a 300 alunni delle scuole elementari dell’Istria meridionale, chiamati a studiare la storia marinara delle rispettive località. Arti e mestieri del pescatore e del costruttore di imbarcazioni da pesca saranno loro trasmesse dagli anziani che ancora si dedicano a queste professioni. A coronamento del progetto verranno realizzati alcuni eventi pubblici, tra cui una mostra e la presentazione della monografia.

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