Giorno importante ieri per Pola, perché ha visto siglare l’avvio di un servizio aggiuntivo a favore della Città e del territorio, e il fatto che si tratti di una residenza per anziani, una fascia d’età a cui è doveroso guardare con la massima cura, non può che destare grande attenzione del pubblico, fin troppo mortificato dalla cronica mancanza di posti letto nelle Case di riposo. Concretamente parlando, la struttura “Alfredo Štiglić è stata consegnata in mano all’impresa edile Radnik di Križevci che provvederà ad ampliarla e farla crescere in altezza in maniera tale da dotarla con 88 ulteriori posti di degenza e generare tanti altri spazi tali da assicurare un alto standard di permanenza. Dopo lunghi e complessi preparativi tecnico-progettistici, il grande edificio di via Krleža è arrivato finalmente di turno per un investimento nell’ordine di 8 milioni e 553mila euro, che la Regione Istriana – da proprietaria delle Case di riposo – e la Città di Pola – da unità d’autogoverno beneficiaria – hanno assicurato attingendo dai rispettivi bilanci a beneficio dell’assistenza socio-sanitaria rivolta alla terza e quarta età. La sottoscrizione del contratto d’appalto presso la sede della Regione a Pola, ha visto ieri protagonisti il presidente della Regione, Boris Miletić e il direttore della ditta “Radnik”, Mirko Habijanec, affiancati per l’occasione dal sindaco di Pola, Filip Zoričić e dalla sua vice Ivona Močenić. Presenti e partecipi l’assessora regionale alla Salute e all’assistenza sociale, Gordana Antić, il capogabinetto dell’ufficio di presidenza regionale, Ivan Glušac, il responsabile incaricato della prossima direzione dei lavori, Filip Banovac, con il coinvolgimento di Mario Biljan della Radnik. Occasione significativa anche per Doris Ivanković, direttrice dell’Alfredo Štiglić, istituzione di accoglienza destinata a crescere dopo aver superato un mare di ostacoli, primo tra i quali il passaggio di proprietà sullo stabile dallo Stato (Istituto per l’assicurazione pensionistica) alla Regione.
Nuove modalità di soggiorno
Merita subito specificare che l’odierna capacità di 153 posti letto verrà ridotta per un certo numero di camere (con troppi posti letto), e viceversa sarà ampliata negli ambienti di una nuova ala con ulteriori 129 sistemazioni più comode in 56 camere a due letti (ciascuna con i propri servizi igienici), per un totale di 241 anziani cui poter prestare adeguata assistenza, anche perché ciascun nuovo piano verrà dotato di vano cucina e soggiorno in comune. Da quanto appreso, non si parla di un semplice ampliamento, ma di una miglioria in quanto a concezione e modalità di soggiorno entro una struttura pronta per acquisire un formato più “domestico”. Il progetto, infatti, prevede di perseguire determinati standard europei privilegiando la forma del soggiorno entro una vera comunità di alloggio. L’idea è quella di ospitare permanentemente o temporaneamente, persone anziane autosufficienti e non completamente autonome in ambienti familiari socializzanti, con più soggiorni e spazi in comune, creando una vita comunitaria parzialmente autogestita. L’ospitalità, le prestazioni di pulizia e ristorazione, l’assistenza medico-sanitaria e nella cura dell’igiene personale verrebbe comunque fornita da operatori professionali e personale specializzato. È già noto che una siffatta concezione viene già applicata alla Casa di riposo polese ed è risultata quanto mai utile nel periodo di chiusura imposta dal Covid.
Città e Regione, traguardo comune
Costruire tanto di strutture che superino la classica visione della residenza per anziani, non sarà facile. Lo ha specificato lo stesso direttore dell’impresa Radnik, che dovrà compiere la missione entro 19 mesi stabiliti per contratto, a partire dal giorno di consegna del cantiere. Boris Miletić, invece, si è detto molto contento di questo traguardo e soddisfatto della scelta di una ditta molto seria e di buona reputazione in fatto di realizzazione di opere pubbliche, convinto anche che tutto andrà felicemente in porto come nel caso degli altri investimenti regionali a favore delle Case di riposo di Albona, Pisino e Pinguente, nonché della depandance della Casa Štiglić, dislocata in via Mažuranić. Sia Boris Miletić che Filip Zoričić si sono complimentati a vicenda per l’essere riusciti a dimostrare quanto una buona cooperazione tra i diversi livelli di autonomia locale possa superare gli intralci più insignificanti del contesto socio-politico e condurre verso traguardi comuni e l’utile collettivo con le cose che contano.
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