Pola. Per ora la stagione va benone

Abbiamo fatto un’inchiestina tra i gestori dei ristoranti e dei bar per capire come stia andando l’estate 2021. Tutti concordi nel dire che i risultati sono migliori rispetto all’anno scorso. I clienti più frequenti sono i tedeschi, seguiti dai villeggianti dai Paesi dell’Est (Polonia, Ucraina...)

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Pola. Per ora la stagione va benone

Dopo un periodo a dir poco difficile, i ristoratori e i gestori dei bar in centrocittà stanno vivendo un momento felice dopo l’allentamento delle misure anti-Covid. Anche se la prudenza non è mai troppa, in quanto ci sono diverse incognite su come proseguirà l’alta stagione. Ma per adesso la situazione è confortante: il numero dei turisti è in netto aumento rispetto all’anno scorso. Sia dei villeggianti stranieri che di quelli di casa. Come trascorre quest’estate dal lato della ristorazione? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati.

 

Mancano i concerti in Arena

Luana Ritoša, gestore del bar “San Antonio”: “Per quel che riguarda gli incassi, in confronto all’anno scorso la situazione è migliorata del 20 p.c. Nonostante ciò non sono soddisfatta del tutto in quanto mancano gli eventi cittadini che si svolgevano d’estate, come ad esempio i concerti in Arena. Comunque, si riesce a vivacchiare, anche se bisogna tener conto del fatto che siamo rimasti chiusi da settembre scorso fino a maggio. Un periodo dunque senza introiti, ma comunque le spese (tasse comunali, affitto del suolo pubblico…) dovevamo pagarle. Il nostro è un bar dedicato al turismo familiare. Che cosa va per la maggiore? Il gelato, il caffè e le bibite. Si lavora di più durante il mattino e la sera, durante il pomeriggio i turisti sono altrove. Per la maggior parte i nostri tavoli vengono occupati da villeggianti tedeschi, mentre si sente la mancanza di quelli britannici, grandi consumatori, specialmente durante i Festival di musica elettronica che fino a un paio d’anni fa si tenevano a Pola e a Stignano. Va detto che la maggior parte dei turisti si attiene alle misure epidemiologiche, anche se non mancano coloro che se ne infischiano e hanno un livello di cultura molto basso. Preoccupata per il fatto che l’Istria sia stata inserita in zona ‘arancione’? Nient’affatto, non cambierà più di tanto. Le misure antiepidemiche rimarranno le stesse. Eppoi possiamo sempre fare affidamento sul terrazzo dove si svolge gran parte del nostro servizio”.

Luana Ritoša

Misure antiepidemiche sì, mance no

Tijana Kuzmić, cameriera nel “Little Red Rooster”: “Abbiamo aperto da poco, all’inizio di giugno, per cui non possiamo puntare subito a un elevato numero di clienti. Ci vorrà del tempo, però la situazione ovviamente non è la stessa rispetto al periodo antecedente la pandemia da Covid. I nostri clienti? Per la maggior parte sono ucraini, polacchi e tedeschi, mentre gli italiani non si sono ancora fatti vedere. Gli ospiti sono gentili, non sono troppo esigenti, ma allo stesso tempo spendono poco. Le mance dunque sono molto rare. Mi preme sottolineare che tutti si attengono alle misure epidemiologiche. Solitamente sui tavoli prendono posto delle coppie e più di rado le famiglie e uno paga per tutti. La zona ‘arancione’? Non ci preoccupa, anche se siamo consci del fatto che nulla sarà come prima”.

Tijana Kuzmić

Patrik Salaj, gestore del bar ristorante “Orfej”: “L’attuale situazione è di gran lunga migliore rispetto all’anno scorso. Tanto che abbiamo un aumento del volume d’affari pari al 30-40 per centro. Gli ospiti più frequenti? I tedeschi, i polacchi, i cechi e gli ungheresi. Da quanto ho capito, quelli che giungono in città sono più benestanti di noi. È un piacere lavorare con loro in quanto sono molto gentili. A frequentarci sono delle famiglie oppure dei piccoli gruppi. Nelle giornate di maltempo, quando i turisti non vanno in spiaggia bensì si riversano in città, siamo indaffarati da mattina a sera tarda. Nell’insieme gli ospiti sono molto disciplinati. Che cosa si ordina maggiormente? Piatti di carne, pizze, calamari, mentre i pesci vanno un po’ meno. La zona ‘arancione’ in sé non mi preoccupa, ma se dovesse diventare “rossa” potrebbero esserci delle ripercussioni.

Patrik Salaj

Clienti disciplinati

Diana Kraljić, uno dei gestori del “Dva ferala”: “In confronto alla scorsa, l’alta stagione di quest’anno va a gonfie vele. Ovviamente, non è paragonabile a quella del 2019, però diciamo che siamo a circa metà strada. I nostri ospiti, al momento per lo più cechi, polacchi, austriaci e tedeschi, sono davvero molto disciplinati, in particolar modo quest’ultimi. Per il pranzo o la cena le famiglie o i gruppi cercano dei piatti di carne, pesce, calamari e molluschi. Accanto agli ospiti stranieri, qui inclusi quelli dell’ex Jugoslavia, ce ne sono molti nostrani. Non mancano nemmeno quelli italiani, in netta ripresa rispetto all’anno scorso. Come la vedo, prossimamente di sicuro non saranno allentate le misure epidemiologiche. Anzi, prevedo che tra un mese finiremo nuovamente in lockdown”.

Diana Kraljić

Iva Artuković, gestore del ristorante “Merci Momento”: “La situazione è migliorata di molto rispetto al 2020, visto che il giro d’affari è aumentato del 20-30 p.c. Il nostro ristorante offre sia ricette locali che internazionali e la più richiesta è la pastasciutta, seguita da varie insalate, dai piatti di carne, di pesce e i calamari. Dopo i tedeschi e i popoli slavi, adesso aspettiamo l’arrivo degli italiani, che sono dei buoni consumatori. Forse un po’ rumorosi se hanno con sé i bambini. In Istria e a Pola il rischio di essere contagiati è minimo, considerato tra l’altro che i clienti siedono nei terrazzi all’aperto. Inoltre non ci sono assembramenti e le persone non si fermano troppo nei locali. Quando c’è da saldare il conto i turisti per la maggior parte pagano alla romana anche se sono in gruppo. Discorso diverso, ovviamente, per le famiglie. Vorrei inoltre sottolineare che la maggior parte di turisti una volta entrati nel locale fanno subito sapere di essere vaccinati contro il Covid-19”.

Iva Artuković

Discriminazione verso i ristoratori

Sandro Pettener, titolare del locale “Wine & Tapas Boca”: “Questo è un locale specifico a Pola in quanto puntiamo sull’offerta di vini, gin, birre artigianali, cocktail con spumante e grappe istriane. Inoltre, offriamo molti prodotti locali da ‘accompagnare’ con le bevande. Abbiamo aperto l’esercizio appena una decina di giorni fa, per cui è difficile fare una stima della situazione attuale. Ad ogni modo, i turisti ci frequentano, in special modo nelle ore serali. Gli ospiti sono per la maggior parte austriaci e tedeschi: sono dei buoni consumatori. Si tratta di persone di tutte le fasce d’età che sono al passo con i tempi. Le misure epidemiologiche? A mio avviso sono discriminatorie nei confronti dei ristoratori, che devono chiudere a mezzanotte mentre ai club è consentito di lavorare sino alle ore piccole”.

Sandro Pettener

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