Pola. Primo soccorso: si può fare di più

L’Istituto regionale di medicina d’urgenza ha illustrato ai residenti come si salvano le vite umane

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Pola. Primo soccorso: si può fare di più
Come eseguire correttamente il massaggio cardiaco. Foto: Daria Deghenghi

Anche Pola ha festeggiato la Giornata nazionale del primo soccorso dedicata alla prevenzione dei decessi per infarto cardiaco. L’Istituto regionale di medicina d’urgenza è sceso in piazza con uomini e mezzi per mostrare ai polesi come si salvano le vite umane quando il tempo è agli sgoccioli, giacché una reazione tempestiva che si misura in minuti e secondi piuttosto che in ore, è decisiva. L’assessora regionale alla Sanità Gordana Antić ha spiegato le finalità della ricorrenza: “Stiamo cercando di sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di prestare aiuto immediato in caso di infarto del miocardio prima dell’arrivo dell’autoambulanza. In Istria registriamo ogni anno tra i 270 e i 290 arresti cardiaci. La reazione delle persone che si trovano nei paraggi del paziente decide l’esito perché con ogni minuto che passa senza fare nulla le probabilità di sopravvivenza si riducono dal 10 al 12 per cento e all’arrivo del personale medico nel giro di dieci minuti il paziente non ha alcuna possibilità di farcela. Se invece un passante, un familiare o chiunque si trovi nelle vicinanze, esegue un massaggio cardiaco premendo a intervalli regolari sulla cassa toracica, il paziente guadagnerà tre o quattro volte il tempo necessario e avrà fino al 60 per cento in più di possibilità di riprendere i sensi all’arrivo dell’autoambulanza. Se poi al massaggio cardiaco manuale si aggiunge anche un trattamento col defibrillatore esterno, tanto meglio. Per questo in Istria stiamo installando armadietti salvavita col defibrillatore negli spazi urbani maggiormente frequentati: lo facciamo per diventare una comunità che salva le vite tutte le volte che questo è possibile. Nel migliore dei casi si arriva al 60 per cento delle vite salvate. Attualmente in Istria ci muoviamo tra il 23-25 per cento, che è meglio della media nazionale ed europea ma vorremmo fare di più. Per dire dell’enorme balzo compiuto in pochi anni, vi ricordo che fino al 2018 eravamo ancora fermi al 2,2 p.c. di rianimazioni riuscite. In un anno, adesso, salviamo una sessantina di vite”, ha concluso Antić. Durante le dimostrazioni del massaggio cardiaco in piazza, il personale dell’Istituto di medicina d’urgenza ha spiegato la tecnica del massaggio cardiaco che consiste in una compressione ritmica del torace, indispensabile a ripristinare la funzione meccanica del cuore. Le mani del soccorritore vanno poste al centro del torace, sullo sterno, appoggiando il palmo di una mano sopra l’altra mano. Per garantire un massaggio cardiaco di qualità è importante comprimere il torace fino ad abbassarlo di circa 5 centimetri e permetterne il sollevamento dopo ogni compressione a una velocità di circa 100 compressioni al minuto. È fondamentale non interrompere il massaggio tranne per il tempo per la ventilazione. Gordana Antić ribadisce che tutti possono eseguire un massaggio cardiaco, perché “non si può sbagliare”. L’unico errore consiste nel non fare alcunché.

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