Pola. Passate le feste è andamento… lento

I ristoranti chiudono uno alla volta, anche quelli che hanno resistito alla tentazione di farlo subito dopo l’estate

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Pola. Passate le feste è andamento… lento
Cala il sipario sul Capodanno e Pola smaltisce la sbornia delle feste. Foto: DARIA DEGHENGHI

Dopo il caos, il silenzio. La piazza, le vie, le scalinate, i parchi si sono svuotati di colpo per lasciare una città deserta che un poco alla volta smaltisce la sbornia della notte di Capodanno. Mettere in moto la macchina delle feste costa fatica, ma anche smontarla richiede il suo tempo. Smantellato il palcoscenico di piazza Foro, il salotto buono di Pola ha smesso il suo abito di festa ed è tornato al suo consueto… andamento lento. Le immagini scorrono al rallentatore. Il movimento è talmente ridotto che in attesa di un incontro passano delle ore. Chi si ritrova sono solo i padroni dei cani perché i cani hanno bisogno di uscire tre volte al giorno, fosse pure Capodanno o la settimana che lo segue. Effettivamente smantellare un anno non è cosa da poco: c’abbiamo messo 365 giorni per lavorare, costruire, creare, servire, farci servire, produrre, consumare, prendere e lasciare. Non è cosa da poco, mollare tutto lì per ricominciare da capo, senza apparente soluzione di continuità.
Per riprendere il corso della vita che si è fermato a mezzanotte bisogna prima di tutto riposare. Per questo le scuole interrompono le lezioni, gli impiegati vanno in ferie e i negozi fanno fanno l’inventario della merce in magazzino. Per questo c’è la settimana bianca. Gli istriani che possono permetterselo stanno già colonizzando le vette innevate d’Italia, Austria, Slovenia e Francia. Una settimana di sci non ce la leva nessuno, costi quel che costi, e anche queste sono trasferte che contribuiscono a svuotare il centro città. I ristoranti chiudono uno alla volta, anche quelli che hanno resistito alla tentazione di chiudere subito dopo la fine della stagione turistica. Dopo aver passato il Capodanno a Pola, ormai se ne sono andate anche le comitive di italiani che avevano prenotato il veglione in uno degli alberghi ristrutturati di Verudella. Al Christmas blues è subentrato il ben più lungo e ancora più deprimente january blues: la malinconia del dopo-feste. Ben che vada, ne avremo per almeno altre due o tre settimane. Poi la vita riprenderà come riprende sempre dopo un’interruzione più o meno brusca. Ci siamo ripresi dopo due anni di pandemia, che cosa sarà mai la ripresa dopo un eccesso di decibel, calorie e gradi per una o alcune notti di fila?

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