Pola. L’omaggio degli esuli a Geppino Micheletti

È in corso fino a domani la 66ª edizione dell’Incontro culturale promosso dall’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio

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Pola. L’omaggio degli esuli a Geppino Micheletti
Stefano Rolle, Claudio Bronzin, Francesco Fagnani e Graziella Cazzaniga Palermo. Foto: DARIA DEGHENGHI

È in corso dal 9 al 13 aprile il 66º Incontro culturale degli Esuli da Pola promosso dall’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio (AIPI-LCPE) all’albergo Park Plaza Belvedere di Medolino. Sabato sera all’incontro conviviale con ospiti e autorità si sono succeduti due eventi di notevole pregio dedicati all’eroica figura del medico Geppino Micheletti, personaggio emblematico della città contesa durante i due anni di amministrazione angloamericana. La serata è stata introdotta dalla presidente Graziella Cazzaniga Palermo con calorosa accoglienza; in platea la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI Jessica Acquavita, il vicesindaco di Pola in quota CNI Bruno Cergnul, il viceconsole italiano a Pola Tiziano Sošić e la preside dell’SMSI “Dante Alighieri” Debora Radolović.

L’assistenza ai feriti
L’occasione per tornare a parlare di Micheletti si è ripresentata per la recente uscita del libro “Geppino Micheletti (1905-1961). Vita, opere e riconoscimenti del medico eroe della strage di Vergarolla” di Duccio Vanni, edito da “Apice libri” di Sesto Fiorentino. L’editore Stefano Rolle ha presentato l’opera nei suoi tratti essenziali. Il testo (128 pagine), bilingue (italiano e inglese) dipinge Micheletti come uomo e come medico chirurgo provato da una serie interminabile di sciagure sociali, morali, collettive e familiari, che avrebbero demoralizzato chiunque: la fuga dalla persecuzione dalle leggi razziali, la rinuncia al nome di famiglia, la conversione al cattolicesimo, l’assistenza ai feriti in guerra, la strage di Vergarolla e la perdita dei figli Carlo e Renzo, l’esodo. Fatti arcinoti ai polesi, ma sempre ignorati in Italia, anche nella città d’azione, Narni, che gli ha dedicato solo una targa nel giardino dell’Ospedale degli Infermi in cui ha lavorato con straordinaria abnegazione proprio come aveva fatto a Pola al “Santorio Santorio”. Sull’uomo Micheletti si è soffermato maggiormente uno dei suoi ultimi piccoli pazienti di Pola, Claudio Bronzin, che ha rievocato gli eventi del 18 agosto 1946: la “folgorante esplosione che ha mandato in frantumi tutti i vetri delle finestre di Pola”, la carneficina in riva al mare, la perdita dei bambini, dei congiunti, degli amici e lo stoico contenimento nel prestare soccorso ai feriti, giorno e notte, senza tregua, l’esodo in massa dei polesi, ma sopra ogni cosa la “bontà dell’uomo” che riceveva i piccoli pazienti anche in casa e istruiva la moglie Iolanda su come trattarli: “Portighe un giocatolo e faghe compania”.

Gli spunti inediti
Alla presentazione del libro ha fatto da cornice la visione del documentario “Geppino Micheletti, un eroe istriano a Narni”, realizzato e presentato sabato sera in anteprima nazionale da Francesco Fagnani, vicepresidente dell’associazione culturale De Historia e curatore della collana storica “Oltre le Guerre” per Menabò – D’Abruzzo. L’autore ha cominciato a interessarsi al personaggio con la commozione che sono capaci di suscitare solo un’assoluta umanità, una sconfinata abnegazione e una dedizione appassionata al bene altrui e al proprio dovere. Nel documentario confluiscono testimonianze, ricerche e alcuni spunti inediti, come le cartoline indirizzate alla famiglia Micheletti, messe a disposizione dal ricercatore Leo Emiri. È stato possibile inoltre rintracciare due testimoni, allora bambini, Vincenzo Leonardi e Mario Di Loreto, che hanno arricchito il video con i loro ricordi. Il documentario, secondo Fagnani, si è reso indispensabile perché “Micheletti è un fenomeno nazionale, non solo polese e istriano” e quindi per informare un pubblico estraneo ai fatti, non già la comunità degli esuli che ne conosce ogni dettaglio. Dopo la commemorazione alla Foiba di Vines, la partita di calcio tra esuli e rimasti, il duplice evento in onore al medico-eroe e la messa in Duomo, il Raduno corre secondo il piano di massima predisposto dall’AIPI. Ieri sera erano in programma un concerto del coro “Lino Mariani”, la presentazione della mostra “Sulle ali della Bora” e il conferimento della Benemerenza “Istria Terra Amata” a Gianni Oliva. Stamani è in programma invece la visita a Pirano e un incontro con i rappresentanti della locale Comunità degli Italiani, mentre in serata nel Park Plaza Belvedere è prevista la messa in scena de “I Polesanich va in vacanza”.

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