Pola. L’appetito per le aree deindustrializzate

«L’architettura in Istria dal 2013 al 2023» è il titolo della mostra che verrà inaugurata domani ai Giardin

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Pola. L’appetito per le aree deindustrializzate
Foto: DARIA DEGHENGHI

Progetti architettonici “in situ” nella spaziosa, alberata e aerata piazza dei Giardini di Pola. Si tratta della retrospettiva “L’architettura in Istria dal 2013 al 2023”, una sorta di summa della migliore progettazione architettonica del decennio segnato da profondi sconvolgimenti economici, demografici, culturali e sociali nell’accezione più ampia dei termini. Le mostre annuali e retrospettive della società istriana degli architetti DAI-SAI sono un appuntamento consueto e sempre atteso, ma quest’anno, data la sistemazione esterna, l’evento avrà maggiore visibilità. L’inaugurazione si svolgerà il 20 marzo alle 17.30 nell’ambito della rassegna “Le giornate degli architetti 8.0” promossa appunto dalla DAI-SAI in collaborazione con l’Albo degli architetti e l’associazione di categoria nazionale. La selezione dei progetti è dell’architetto sloveno e direttore della rivista “Outsider” Matevž Granda, che ha individuato 34 progetti meritevoli di essere presentati al pubblico nel salotto estivo di Pola. Ne sono autori i seguenti studi (società, cooperative) di architettura, ingegneria e urbanistica: Alter Lego Studio, A.P. – ARH, Arhitektonski Biro Turato, BB Arhitekti, Čikeš-Ćuzela, Aleksandar Ćelović, Emil Jurcan, Kapitel, Kostrenčić i Krebel Arhitekti, Luk Arhitekti, Molozero, Onda Arhitektura, Skroz, Studio 3LHD, Studio Arch. Perossa, Studio Boševski e Fiolić, Triptih, Zadruga Praksa e X.3.M.

La città postindustriale
La retrospettiva in sé non è una novità: la novità assoluta è la sua collocazione all’aperto, nel centro storico, “in situ”, anche perché la piazza alberata verrà presto restaurata e riqualificata per diventare un’autentica zona pedonale con traffico ridotto allo stretto necessario (mezzi pubblici). Ecco che cosa dice in proposto l’autore: “Il turismo è da lungo tempo il settore trainante dell’economia istriana, tuttavia nell’ultimo decennio vive un momento di crescita esponenziale, favorita dalla rete viaria potenziata e da software di prenotazioni come Airbnb, Booking.com ecc. Sta di fatto che non è mai stato così facile prenotare qualunque tipo di locale, da una topaia a una camera romantica nel cuore dell’Istria pedemontana. Senonché ai vantaggi del boom turistico (nuova linfa all’economia, recupero dei beni culturali, valorizzazione dell’identità regionale) si oppongono immediatamente gli svantaggi diametralmente opposti (vulnerabilità, degrado dei beni culturali, perdita dell’identità regionale) se l’industria dell’ospitalità diventa la sola forza motrice di un’economia essenzialmente mono-produttrice. L’ultimo decennio è stato testimone del collasso dell’industria navalmeccanica, un tempo l’orgoglio di Pola e dell’Istria: una miriade di professioni è andata perduta per sempre. L’appetito per le aree deindustrializzate rasenta la voracità ma la domanda da porsi è questa: quanto Turismo è ancora possibile e sensato se vogliamo mantenere il fragilissimo equilibrio tra la popolazione residente e una clientela turistica sempre più massificata?”.

Quartieri urbani «generici»
La mostra curata da Matevž Granda col supporto tecnico e logistico delle forze locali (Breda Bizjak e Tihana Nalić-Bobula) abbraccia dunque progetti in prevalenza abitativi (condomini, ville) nati nel rispetto dell’estetica e della funzionalità del paesaggio circostante, della località, del contesto storico e del potenziale urbanistico futuro. Secondo il parere di Matevž Granda, oltre ai progetti d’autore che vanno a nobilitare il buon gusto e le usanze istriane, si moltiplicano incessantemente esempi di quartieri urbani “generici”, unità abitative di dimensioni infime o sproporzionate che non hanno nulla in comune con l’identità del paesaggio istriano. I danni, inutile dirlo, sono di lungo corso e difficile riparazione. Ma le brutture non troveranno posto ai Giardini domani pomeriggio. Ci basta vederli disseminati con prepotenza su tutto il territorio. La mostra si potrà visitare per un mese intero, fino al 20 aprile. Tra gli appuntamenti delle Giornate dell’architettura anche un’intervista pubblica all’architetto polese Emil Jurcan. Avrà luogo sempre mercoledì 20 marzo con inizio alle 18.30 alla Casa dei difensori croati.

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