Piano B per sostituire l’addizionale riforma sociale, Valcane e Castion

Conferenza stampa chiarificatrice e riparatrice del sindaco di Pola, Filip Zoričić

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Piano B per sostituire l’addizionale riforma sociale, Valcane e Castion
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Conferenza stampa chiarificatrice e riparatrice d’immagine per il sindaco di Pola, Filip Zoričić, a due anni e mezzo dall’insediamento e a poche settimane dalla rivolta dell’Assessorato alle opere pubbliche (che si è schierato con l’assessore dimissionario Anja Ademi nel momento della sua rottura col sindaco). Primo argomento all’ordine del giorno, la mini riforma del fisco locale a titolo di adeguamento di quella nazionale, che toglierà agli enti locali una parte considerevole degli introiti poiché abolisce di fatto l’addizionale comunale dell’imposta sul reddito. I danni stimati per Pola ammontano a quattro milioni di euro. Trattandosi di denaro che va ad alimentare servizi municipali importanti, come le sovvenzioni delle rette degli asili, lo sport dilettantistico, l’istruzione e la tutela sociale, in mancanza di una maggioranza sicura, il sindaco ha lanciato l’appello ai consiglieri di accogliere la manovra se non proprio a braccia aperte, almeno con la responsabilità di chi ha in mente gli interessi della città prima di quelli di parte (politici, di partito o individuali che fossero).

Filip Zoričić.
Foto: DARIA DEGHENGHI

Sindaco senza maggioranza
La questione dell’esecutivo senza maggioranza a Pola apre tutta una serie di ipotesi di non facile soluzione. Le opposizioni, potrebbero – è vero – far bocciare per tre volte di fila lo schema del bilancio di previsione 2024 del sindaco, e in questo caso la Città ne uscirebbe realmente ingovernabile, ma la soluzione che la legge impone non è la squalifica dell’esecutivo (sindaco e vicesindaci), bensì lo scioglimento dell’organo collegiale (il Consiglio municipale) in quanto non idoneo a creare i documenti contabili e quindi le condizioni necessarie affinché la Città di Pola continui ad espletare le proprie mansioni nel rispetto delle leggi nazionali e locali cui soggiace essa stessa, proprio come i cittadini singoli. Per parlare in termini pratici – ed è quello che ha fatto il sindaco incalzato dai giornalisti –, se il bilancio dovesse venire bocciato, si andrebbe alle urne per la rielezione dei consiglieri e non quella del sindaco, per cui “mi dovrete sopportare un altro anno e mezzo”, perché tanto dura il mandato che Zoričić e i suoi vice si sono guadagnati appunto alle amministrative del maggio 2021.

Lo sgravio degli stipendi
Ma ecco che cosa propone il sindaco per far quadrare i conti del bilancio di previsione 2024. La causa della manovra è dovuta, si diceva, all’abolizione dell’addizionale locale (“prirez”) dell’imposta sul reddito (“porez na dohodak”) che resta in vigore, ma viene decentrato e quindi il gettito resta in mano agli enti locali. Gli stipendi aumenteranno in media di 30 euro, ha spiegato Zoričić, perché invece della formula precedente 20 p.c.+12 p.c. (equivalenti di fatto a un onere fiscale del 22,4 p.c.), l’unica imposta che verrà a gravare sul reddito sarà quella del 22 p.c. Il governo ha lasciato in questo senso mani libere agli enti locali, purché le aliquote si mantenessero tra il 17 e il 23 p.c. Pola ha scelto per così dire il “male minore”: un’imposta singola minore delle due precedenti sommate, ma tuttavia abbastanza elevata per non compromettere la stabilità delle finanze pubbliche. Ma non basta ancora.
Per compensare il deficit, si va a ritoccare anche altre imposte di ordine puramente locale: la tassa sulla casa vacanza sale da 1,59 euro a 5 euro al metro quadrato, mentre la tassa sull’occupazione del suolo pubblico sale dal 40 al 400 p.c. rispetto a oggi. In questo caso il sindaco assicura che l’aumento non è tanto grave come sembra, perché “le tariffe finora applicate erano state di fatto irrisorie e comunque si tratta di oneri imposti alle compagnie cinematografiche e pubblicitarie per le riprese dei film e degli spot tv, non certo delle spese sostenute dai bancarellisti”.

La tassazione degli immobili
E tuttavia neanche questo basta. Nel pacchetto della riforma tributaria entra di fatto anche l’imposta comunale, ossia la tassa sulla proprietà immobiliare, che non subiva rincari dal 2009. Dovesse accoglierla il Consiglio comunale, il valore del punto di riferimento passerà da 0,80 a 1,10 euro e anche con questo aumento il sindaco assicura che “Pola resta tra le città più economiche del Paese, paragonabile a Zara, Ragusa, Varaždin, Sebenico e Karlovac”. Per giustificare l’aumento, Zoričić ha tirato in ballo altre due argomentazioni che dovrebbero servire a placare gli animi e convincere l’opinione pubblica (e, di riflesso, i consiglieri): “Primo, questa è l’unica garanzia di solvenza per la contabilità municipale e, secondo, il gettito fiscale in questione va ad alimentare anche i 1.500 stipendi di tutti gli impiegati dell’apparato amministrativo allargato, che comprende le educatrici d’asilo, i vigili del fuoco, i dipendenti degli enti pubblici, delle istituzioni culturali e via elencando”. L’imposta comunale modificata andrà a toccare dunque 26.302 unità immobiliari abitative, 1.664 locali commerciali privati e altri 538 locali commerciali di proprietà pubblica (municipale). Il suo aumento si rende “necessario per allineare le spese maggiorate della manutenzione delle infrastrutture e di tutte le spese materiali che hanno subito sensibili indicizzazioni in seguito all’inflazione dello scorso biennio”. Per rendere l’idea, gli importi mensili per un appartamento di 60 metri quadrati aumenteranno da 2,98 a 4,12 euro in prima fascia (centro storico), da 2,39 a 3,30 euro in seconda fascia (esempio Stignano Kasćuni), da 2,09 a 2,89 euro in terza fascia (esempio Sichici) e da 1,49 a 2,06 euro in quarta fascia (esempio Stignano, Strada della Fortezza).

Ferme le ruspe a Valcane
A Valcane è successo che le autorità hanno deciso di fermare i lavori di costruzione del campo per gli allenamenti delle squadre di calcio giovanili della società Uljanik. La polemica infuria da due anni a questa parte, molto spesso su sollecitazione dei consiglieri, soci o sostenitori della coalizione dei rosso-verdi Možemo. La polemica si è trasferita dall’aula alla pineta e nel frattempo ha coinvolto squadre che si sono lanciate all’assalto del cantiere, minacciando le maestranze della società appaltatrice e danneggiandone le macchine. Il sindaco è sconcertato perché non vede come un fatto positivo per la città (la costruzioni di un campo di calcio) sia finito per trasformarsi in un’immagine contraria per un’azione degli ambientalisti che rischia di sfociare in violenza. “Hanno distrutto macchine e strumenti di lavoro per danni che ammontano a 3.000 euro e gli operai hanno paura di lavorare”, ha detto il sindaco. Come e quando finirà la rivolta dei verdi? Laconico Zoričić: “Molto presto e precisamente nel momento in cui impugneremo la sentenza di Tribunale in merito al contenzioso patrimoniale contro la Repubblica di Croazia. Non è dubbio che i terreni ci appartengono e lo proveremo molto presto. A quel punto riprenderanno anche i lavori al campo di calcio”.

Nessuna ambizione parlamentare
Ma intanto il cantiere è fermo e le rimostranze contro la società appaltatrice hanno superato ogni limite del buon uso democratico. Parlando sempre di Valcane, Zoričić ha fatto anche i conti con la piattaforma rosso-verde, capace, a suo dire, solo di ostruzionismo, ma non di avanzare proposte fattibili a beneficio della città. “Circola voce che sono qui di passaggio e che le mie prossime ambizioni politiche sono rivolte al Parlamento. Falso. Sono qua per fare il sindaco e il mio nome non comparirà su nessuna delle liste per il rinnovo del Sabor. Ne vedrete un altro invece, quello di Dušica Radojčić, che già ora passa più tempo a Zagabria che a Pola e anche quel poco che si ferma in città non fa altro che seminare zizzania per raccogliere favori in vista delle prossime elezioni parlamentari. Non ho più alcun rispetto per questo tipo d’opposizione”, ha concluso il sindaco.

Bus gratuito per altri 1.500 anziani
Tra gli altri argomenti trattati un altro tipo di sgravio economico per le categorie a rischio. Anche finora l’abbonamento ai trasporti pubblici annuo era gratuito per le retribuzioni più modeste (nella fattispecie per quelle che non superavano la soglia di 138 euro mensili). Ora la soglia di non imponibilità sale a 330 euro, per cui avranno spesati i trasporti pubblici urbani altri 1.500 anziani tra i meno retribuiti di Pola. Un’altra piccola ma importante agevolazione per le categorie a rischio di povertà assoluta che il sindaco auspica vada incontro a un consenso plateale del consiglieri. E sempre sul piano sociale, è in corso una mini riforma dei servizi sociali per i senzatetto. Gli sfrattati dell’ex ostello per operai dell’Uljanik, che erano stati alloggiati provvisoriamente a Pomer, torneranno infatti in città e verranno sistemati presso il rifugio di via Altura, dove verranno alloggiati anche i senzatetto che da un anno cercano riparo nel dormitorio di via Trieste. Nella struttura di via Altura avranno 35 letti a loro disposizione, con cucinino, servizi, soggiorno e cortile. Per gli utenti in grado di vivere autonomamente (una decina) è stato predisposto invece il primo modello di intervento “Housing first” in Croazia, attualmente in via di prova. I primi due inquilini hanno intrapreso un percorso di reintegrazione sociale che durerà tre anni a spese del Ministero del Lavoro, della previdenza, della famiglia e delle politiche sociali.

Anche i servizi sociali per senzatetto oggetto di riforma.
Foto: MARKO MRĐENOVIĆ

Rifiuti, gestione da condividere
Uno dei grandi temi che sconvolgono la Città di Pola ma anche la Regione è il tema del Centro di gestione dei rifiuti di Castion, che dovrà subire una ripartizione delle quote sociali, ma il sindaco non si è sbottonato più di tanto in vista delle imminenti trattative con gli enti locali e la Regione: “Secondo me, Pola e Medolino devono avere più voce in capitolo degli altri, visto che hanno l’impianto in casa o nell’immediato circondario, ma è necessario coinvolgere anche le altre unità d’autogoverno locale perché altrimenti non condividono la responsabilità per l’impianto e non va bene”.

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