Per Scoglio Olivi ancora asta fallita?

Scade oggi il termine per il versamento della garanzia, ma purtroppo non si è fatto avanti nessuno

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Per Scoglio Olivi ancora asta fallita?
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Non è detto che la prima occasione sia anche la migliore, però negli affari bisogna avere fiuto. Ci sembra che nel caso della vendita delle quote azionarie di maggioranza dello stabilimento navalmeccanico Brodogradnja 1856 sia stata sprecata la prima occasione e si soffra di sinusite acuta, che castiga il fiuto. Domani scade il termine per il versamento della garanzia nella manovra d’acquisto di dette quote azionarie, in modo da potere accedere alla vendita. Ebbene, finora nessuno ha inteso versare alcunché; segno (brutto, bruttissimo) che il cantiere non interessa.

Si era capito molto presto che forse la manovra di vendita sarebbe stata più difficile del previsto; un buco in acqua dietro l’altro hanno fatto sì che il prezzo di alienazione del 54,77 p.c. della quota societaria scendesse a 9.676.156 di euro, il 35 p.c. del valore nominale delle quote. E decisamente, ancora non basta. E sembra che anche quello che all’inizio era stato il potenziale acquirente maggiormente interessato all’acquisizione, il gruppo ceco CE Industries di Jaroslav Strnad stia guardando da un’altra parte. Lo ricordiamo, l’imprenditore aveva manifestato l’intenzione d’acquisto a ottobre dell’anno scorso, offrendo un versamento pronto cassa senza passare attraverso aste e affini. Il proprietario di maggioranza, lo Stato, aveva ringraziato, naturalmente, ma respingendo l’offerta, sperando di ricavare qualcosa in più. E dire che l’assegno che era pronto a firmare era più che succulento 20,57 milioni di euro (ovvero 155 milioni di kune), con in aggiunta 10 milioni da investire nell’ammodernamento della gestione. All’epoca lo Stato aveva creduto di potere incassare 50 milioni di kune in più. Ma poi è andata come è andata.
”Dopo un’attenta lettura della situazione finanziaria abbiamo concluso che per noi l’acquisizione non vale la pena”, ha dichiarato Adam Šotek, manager del Gruppo.
Ammettiamolo: non resta che piangere per la mancata monetizzazione dell’assegno offerto. Ora, a soffrirne di più è lo stesso cantiere, che si trova con il conto bloccato da oltre 50 giorni. E ci sono gli ex cantierini che aspettano di vedersi saldare il dovuto. Che si stia andando verso la vendita a 1 euro? I segnali non lasciano presagire nulla di buono. Del grande cantiere, un colosso del settore, ora è rimasta appena una lacrima, che senza mezzi e commesse si sta prosciugando. E si sente dire di altre destinazioni d’uso per l’area. vedremo.

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