Pola. Chiesa di San Francesco Il portale è ancora coperto

A causa dei lavori di restauro rimane celata la parte architettonica più interessante dell’edificio sacro

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Pola. Chiesa di San Francesco Il portale è ancora coperto

Ammirare la Chiesa di San Francesco di Pola in tutta la sua austera bellezza non è possibile ormai da tre anni. A negare la visione del magnifico portale d’ingresso è un’impalcatura destinata a rimanere allestita vita natural durante. Questione di restauri sempre in corso, ci dicono laconicamente dall’Ufficio della chiesa, spiegando che si tratta di un’operazione molto delicata, condotta e supervisionata dalla Sovrintendenza ministeriale dei beni storico-monumentali, un altro Ufficio solitamente restio a fornire informazioni a qualsiasi proposito. Sta di fatto che del portale, la parte architettonica più interessante dell’edificio sacro, non è visibile alcunché. A intrufolarsi sotto l’impalcatura diventa chiaro che la maggior parte di questa struttura invoca ancora intervento. L’archivolto, l’architrave, la lunetta e in particolare gli stipiti presentano uno stato di degrado e invocano la necessità di un improcrastinabile recupero.

Stato conservativo malconcio
Evidentemente, negli anni, la situazione è peggiorata al punto da dover mantenere incappucciato questo tesoro d’architettura tardo-romanica con tipiche influenze gotiche. Lo stato conservativo del complesso del portale risulta fortemente malconcio, le colonnine e gli stipiti anneriti mostrano evidenti abrasioni, esfoliazioni, parti fessurate, ma anche pezzi mancanti, mentre i segni bianchi rimasti dopo lo sgretolamento rivelano che delle parti si sono staccate in anni recenti. Colpa dell’anzianità, innanzitutto, del ruscellamento delle acque meteoriche, se le parti che coronano tutto l’insieme hanno perso una buona percentuale del loro modellato. Anche laddove la pietra è distaccata in minute scaglie a breve potrebbe succedere di vederla dilavarsi sotto l’azione di vento e pioggia, cancellando altre tracce di lavorazione in pietra. In mancanza di delucidazioni precise degli addetti al mestiere del recupero è pacifico chiedersi se la struttura sia compromessa al punto da dover per forza mantenere in piedi tanto di impalcature onde evitare “frane” e arginare i pericoli rappresentati da sconnessioni pericolose dei conci che formano il complesso della parte architravata e interna del timpano stesso. Sarà il caso di andar più di fretta con gli interventi, ma anche di concedere alla città e ai suoi visitatori il diritto di ammirare uno dei più begli esempi di architettura sacra che è parte integrante del nucleo storico sul pendio occidentale del Colle Castello e che è inclusa in tutti gli itinerari turistici come tappa da non perdere.

Ormai “imbottita” da tre anni

Una struttura severa e semplice
Promemoria: il complesso monasteriale dedicato a San Francesco d’Assisi, venne costruito nel 1314, mentre la Comunità francescana a Pola aveva fatto la propria comparsa già un secolo prima. Per poter venire messa al servizio dell’ordine predicatorio, la chiesa venne costruita con la sua struttura severa e semplice, in un punto dove già sorgeva un complesso dedicato a San Giovanni Battista e prima ancora un luogo di culto antico-romano. La fine lavorazione dei blocchi squadrati usati per i muri testimonia la grande abilità e la capacità delle maestranze dell’epoca. La costruzione o perlomeno supervisione dei lavori viene attribuita a fra Giacomo Polesano. L’elemento ibrido, vale a dire la fusione degli stili romanici e gotici, è visibile da questo portale e soprattutto dal rosone sovrastante. Non provvedere a una loro seria e più celere tutela e conservazione nel tempo diverrebbe un imperdonabile sacrilegio.

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