Inquinamento in mare: l’origine è da chiarire

Per la Capitaneria di porto, soltanto quando si avranno i risultati delle analisi dei campioni prelevati si potrà puntare il dito contro qualcuno

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Inquinamento in mare: l’origine è da chiarire
Dolores Brenko Škerjanc. Foto: MARIELLA MEHLE

Ancora non si conosce la composizione chimica della sostanza oleosa che da domenica scorsa infesta diversi chilometri della costa lisignanese. Lo ha detto la responsabile della Capitaneria di porto di Pola, Dolores Brenko Škerjanc, che nel prosieguo ha dichiarato che, al momento, è impossibile attribuire a chiunque la responsabilità del disastro. Brenko Škerjanc si è quindi trincerata dietro un “no comment” alla domanda sull’eventuale responsabilità della centrale termoelettrica a petrolio di Fiume, che lo scorso 9 novembre ha segnalato uno sversamento d’idrocarburi in mare da uno dei suoi impianti. “Come ho già detto, soltanto quando avremo a disposizione i risultati delle analisi potremo puntare il dito contro qualcuno”, ha ribadito il capitano, aggiungendo che allo stesso modo è impossibile oggi imputare la colpa dell’inquinamento alla nave greca che proprio il giorno della scoperta dello sversamento in mare stava navigando nelle acque del Quarnero. Interrogata poi in merito alle analisi della sostanza inquinante prelevata lungo la costa lisignanese, ​Dolores Brenko Škerjanc ha spiegato che i primi campioni sono stati sottoposti all’attenzione della Procura. Altri dovrebbero essere, invece, inviati oggi a un laboratorio non meglio precisato, che avrà il compito di stabilire l’esatta composizione chimica della sostanza oleosa. “Nel frattempo – ha proseguito – a Lisignano e a Sissano proseguono le operazione di bonifica coordinate dalla fiumana Dezinsekcija e dalla Capitaneria di porto”. Il capitano ha quindi ricordato che nelle operazioni sono coinvolti pure l’azienda municipalizzata lisignanese “Brnestra” e i Vigili del fuoco volontari di Lisignano. “Poiché l’inquinamento non riguarda tutta la costa lisignanese, ma diverse aree scollegate tra loro, nel corso della giornata di ieri hanno provveduto alla realizzazione della mappatura delle aree colpite, sulla cui base continueremo la nostra opera d’intervento”. Così la responsabile della Capitaneria di porto, la quale ha ricordato che la bonifica delle acque prevede l’utilizzo di barriere oleoassorbenti galleggianti in mare. “Sia come sia, i prossimi passi da compiere saranno stabiliti di giorno in giorno dal coordinamento dei servizi coinvolti nelle operazioni”, ha evidenziato Brenko Škerjanc, che a proposito di bonifica ha rilevato che gli esperti stanno cercando di trovare la soluzione migliore per ripulire non soltanto il mare, ma anche le spiagge e gli scogli dalla sostanza oleosa, che non dappertutto ha la stessa consistenza. In conclusione, il capitano ha smentito la notizia secondo la quale chiazze oleose sarebbero state notate anche a Porto Badò. “Al momento non ci risulta. Tuttavia, non escluderei che l’inquinamento raggiunga anche quest’area dell’Istria”, ha commentato.

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