Il rispetto e l’amore verso il luogo natio

Quest’anno il Festival della territorialità promosso dalla Regione inizierà a Pinguente per proseguire poi a Pola e Marzana

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Il rispetto e l’amore verso il luogo natio
Klara Lukašić, Vladimir Torbica, Boris Miletić, Margareta Guilmar e Nada Crnković. Foto: Daria Deghenghi

Torna il Festival della territorialità, la rassegna emersa dal progetto di istituzionalizzazione delle lezioni di storia del territorio, ormai parte integrante dei programmi di studio dall’asilo all’Università, che poi prepara i futuri maestri a tramandare ai ragazzi l’amore per la propria terra. Ieri mattina la conferenza stampa degli enti coinvolti nella pianificazione dell’edizione 2024: il presidente della Regione e l’assessore alla cultura Boris Miletić e Vladimir Torbica, e le tre presidi delle istituzioni scolastiche che quest’anno hanno avuto l’onore di allestire i programmi della rassegna (tutti gli anni, infatti, la staffetta passa da un gruppo di scuole a un altro per coprire la gran parte del territorio istriano contemporaneamente): Margareta Guilmar per la Scuola media di Pinguente, Nada Crnković per la scuola elementare di Castagner di Pola e Klara Lukašić per l’asilo comunale di Marzana. Il presidente della Regione Miletić ha dichiarato che il rispetto e l’amore per il proprio luogo natio vanno insegnati anche nella scuola pubblica perché non sono valori che piovono dal cielo ma vanno appresi. “Forse mi sbaglio, ma a me sembra che oggi i ragazzi siano sempre più schiavi del mondo virtuale delle tecnologie e delle telecomunicazioni e quindi sempre meno attaccati al mondo fisico che li circonda, e quindi la società deve fare in modo di recuperare un legame necessario allo sviluppo della personalità matura”, ha detto il presidente, rimarcando che la Regione investe 131.000 euro l’anno per insegnare ai ragazzi quali sono i luoghi, i personaggi, gli eventi, gli usi e le tradizioni della propria terra. L’adesione delle scuole a questo Festival è sempre più massiccia, ha detto l’assessore Torbica nel segnalare che vi partecipano ben 25 scuole materne, 46 elementari e 23 medie. Tra le iniziative di quest’anno, spicca per importanza la pubblicazione del secondo manuale per le educatrici ma anche il bando per il recupero dei giochi popolari che funziona secondo il principio della selezione delle idee più originali e tuttavia più legate alla storia dell’Istria o di una delle sue località: la migliore delle proposte candidate verrà prodotta e diffusa nelle istituzioni del territorio a spese della Regione.

Il programma della rassegna è molto articolato, ricco e diversificato in base ai luoghi, alle età e alle discipline scelte per la presentazione. Il Festival inizia a Pinguente il 17 maggio e vi parteciperanno tutte le scuole del territorio. Stando a Margareta Guilmar, il Pinguentino aveva intuito l’importanza dell’insegnamento delle usanze popolari e locali molto prima che la Regione si decidesse a istituzionalizzarlo e infatti le sue scuole hanno sempre svolto ricerca sui personaggi del luogo che difficilemente (o per nulla) trovano spazio nei libri di testo e nelle enciclopedie. Tra questi, il primo traduttore della Bibbia in lingua croata, la prima insegnante, la prima ostetrica e fatti di questo genere. A Pinguente nasce anche il primo albo illustrato nel dialetto locale su Pinocchio. La SE di Castagner ha dedicato ampie ricerche al territorio con riferimenti a Punta Promontore, Salvore, Arsia, al folclore, agli strumenti musicali, ai costumi e alle danze popolari, ma si sono anche spinti a studiare l’astronomia con visite agli osservatori disponibili, per imparare a distinguere le costellazioni, a orientarsi nello spazio seguendo le stelle circumpolari, a disegnare il planisfero celeste…. L’asilo di Marzana festeggerà il suo territorio con programmi nel capo Castelnuovo, Carnizza, Cavrano e a Stanzia Kumparićka, dove i bambini andranno a visitare le fattorie, le stalle, gli allevamenti, i caseifici, le scuderie e gli alveari del Comune, per imparare ad apprezzare il lavoro dell’agricoltore, dell’allevatore di capre, del casaro, dell’apicoltore e dell’addestratore di cavalli.

Le bambole indossano il costume popolare istriano.
Foto: Daria Deghenghi

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