Le sfide e i segreti del mangiare bene

Ad Abbazia è in corso un congresso per parlare della sicurezza e della qualità del cibo

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Le sfide e i segreti del mangiare bene
In primo piano Darija Sokolić. Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

L’albergo Ambasador di Abbazia ospita in questi giorni la 17ª Conferenza sulla sicurezza e la qualità del cibo. Un’occasione per valutare come stanno andando le cose sul mercato nazionale, quali sono le situazioni di crisi e le esigenze ambientali, ma anche per parlare di adeguamento e trasformazione dei processi di lavoro in vista delle nuove condizioni che vengono imposte dalla legge.

Nella Perla del Quarnero si sono dati così appuntamento i rappresentanti del Governo, della Camera d’economia e dell’Ispettorato nazionale, che si sono rivolti alle imprese, dai produttori agricoli alle industrie alimentari fino agli operatori nella grande distribuzione. L’incontro è stato organizzato dalla Camera d’economia (HGK) con il patrocinio di due ministeri, quello dell’Agricoltura e quello della Salute nonché dell’Ispettorato di Stato. Dragan Kovačević, vicepresidente nell’HGK per l’agricoltura e per il turismo, ha illustrato brevemente la situazione attuale. “Possiamo dire che la sicurezza del cibo in Croazia è in linea con i più alti standard dell’Ue. Inoltre, facciamo parte del sistema di allarme immediato in caso di eventuali problemi. Purtroppo, però, dobbiamo sottolineare che il recente problema della peste suina ha cotribuito a farci riflettere sul problema dell’economia grigia. Infatti, i suini che non vengono registrati regolarmente possono rappresentare un grandissimo rischio per la nostra economia e per la salute, motivo per il quale dobbiamo lottare affinché questa venga eliminata. Non solo perché rappresenta in primis un pericolo per la salute, ma è anche una concorrenza sleale nei confronti dei nostri produttori che lavorano in modo legale. Questa conferenza è la più grande e significativa in Croazia nel corso della quale trattare questi temi. Quest’anno abbiamo oltre 400 partecipanti, rappresentanti delle ditte che operano nella catena di produzione alimentare, dai produttori ai vari ispettorati. Da sottolineare, inoltre, che l’industria alimentare, in rapporto alle altre industrie della lavorazione in Croazia, ha la più grande percentuale nel valore aggiunto lordo (GVA) e ha il maggior numero di dipendenti, il che conferma la sua importanza. Dall’entrata nell’Ue la produzione di prodotti alimentari è aumentata sensibilmente, ovvero di oltre il 20%. Allo stesso tempo abbiamo creato dei brand che possono direttamente concorrere sui mercati europei più esigenti”, ha dichiarato spiegando che nel corso della conferenza si parlerà anche di innovazioni le quali non sono soltanto un mezzo per aumentare la vendita, ma anche per risolvere le crisi che potrebbero colpirci e le conseguenze legate ai cambiamenti climatici.

Elevare lo standard di vita
Vlado Čondić Galiničić, presidente dell’associazione degli agricoltori presso l’HGK, ha dichiarato che avere del cibo di buona qualità significa anche avere una nazione sana. “Conferenze del genere sono sicuramente molto utili, in particolar modo in vista della stagione estiva e dell’arrivo dei turisti. Sono convinto che la nostra industria alimentare è di altissima qualità in linea con gli standard previsti. Naturalmente gli incidenti possono sempre succedere, come la peste suina o altre malattie legate agli animali, ma non è una specificità solo nostra. Sono fenomeni che riguardano anche altri parti d’Europa e del mondo. Fortunatamente noi ne siamo colpiti in minima parte. Se vogliamo invece parlare di import-export dei generi alimentari, devo dire che purtroppo non possiamo fermare l’importazione dall’estero perché facciamo parte del mercato unico europeo. Sarà nostro compito, invece, combattere con la qualità che ci permetterà di piazzarci più in alto. Un altro problema che ci affligge è sicuramente il prezzo dei generi alimentari ovvero lo standard dei nostri cittadini, che spesso decidono di acquistare prodotti più scarsi a prezzo minore. Sono per lo più prodotti importati o facenti parte di catene alimentari private. Possiamo soltanto sperare che lo standard dei cittadini aumenti affinché siano in grado di acquistare i prodotti dei nostri produttori che sono di altissima qualità. Abbiamo degli ottimi brand, però per quanto riguarda il prezzo non sono ancora sempre accessibili a tutti. L’importo potrebbe scendere a patto che il sistema di produzione venga modernizzato, digitalizzato. Inoltre, penso sia giunto il momento che le tre parti interessate (produttore, fabbrica e rivenditore) si mettano d’accordo affinché i guadagni siano equi e non a scapito dei consumatori”, ha dichiarato.

Consumatori molto informati
Igor Miljak, veterinario, vicepresidente del gruppo di industrie per la lavorazione della carne, nonché presidente dell’industria PPK di Karlovac, ha trattato la sicurezza dei prodotti a base di carne. “La sicurezza è sempre al primo posto e quindi tutte le sfide con le quali abbiamo a che fare negli ultimi tempi confermano quanto una conferenza del genere sia importante. Il mercato della carne negli ultimi anni è sottoposto a tutti i cambiamenti avvenuti e che riguardano gli aumenti del prezzo delle fonti di energia e delle materie prime, che a loro volta hanno influenzato l’importo della carne e non solo. Ora invece abbiamo il problema della carenza di personale e quindi siamo nuovamente di fronte a nuove sfide”, ha concluso.
Il segretario di Stato del ministero dell’Agricoltura Mladen Pavić ha tenuto a sottolineare che, secondo un recente sondaggio, i nostri consumatori sono molto più informati sulla qualità del cibo rispetto alla media degli altri Paesi europei.

Cibi tradizionali in tavola
Tra i vari temi trattati nel corso della conferenza, c’è stato anche quello riguardante le abitudini alimentari in Croazia. Ce ne ha parlato brevemente Darija Sokolić, direttrice dell’Agenzia nazionale per l’agricoltura e il cibo. “Per la prima volta abbiamo effettuato una grande ricerca sulle abitudini alimentari della nostra popolazione. Vi è stato incluso un grande gruppo di persone tra le quali la più anziana aveva ben 99 anni. Abbiamo voluto sapere cosa mangiano, quanto e quante volte al giorno. Devo dire con grande soddisfazione che rispetto a 10 anni fa le abitudini sono migliorate. I genitori sono sempre più consapevoli di quello che danno da mangiare ai loro figli. Si preferisce il burro alla margarina, l’olio d’oliva a quello di girasole, la carne bianca in particolar modo il tacchino rispetto a quella rossa. Di conseguenza anche i più giovani oggi preferiscono i cibi tradizionali come ad esempio il semolino, i succhi di frutta naturali, la pancetta al posto di altri salumi. Naturalmente poi le abitudini cambieranno una volta che andranno a scuola, ma possiamo dire di essere soddisfatti. Questi nuovi trend forse faranno anche in modo che il nostro secondo posto in Europa, per quanto riguarda l’obesità, finalmente cominci a scendere. Non dobbiamo dimenticare che le condizioni socio-economiche influenzano moltissimo le nostre abitudini alimentari. Queste sono comunque soltanto delle ricerche preliminari e non ci fermeremo qui”, ha dichiarato Darija Sokolić.

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