Il furbastro che parcheggia nel parco

0
Il furbastro che parcheggia nel parco

L’ultima frontiera del parcheggio abusivo? Adesso si fa così: si scavalca l’aiola del viale alberato, poi il marciapiede, quindi s’imbocca l’ampio sentiero pedonale ghiaiato (insistiamo: pedonale) che attraversa il parco Francesco Giuseppe I e ci si accomoda tranquillissimamente in uno dei più rigogliosi e rilassanti parchi cittadini, dietro la sede del Circolo di canottaggio con annessi il bar, la pizzeria e il ristorante “Pietas Iulia”. Ora una macchina, ora due, all’occasione anche tre: lo spazio non manca. Chi ha scoperto l’opportunità? Alcuni furbi che frequentano la zona, chi per lavoro e chi per diletto, stanchi di cercare parcheggio tra i condomini di piazza al Ponte e decisi a non pagare il posteggio a 4 kune l’ora alla Città di Pola. Quest’ultima, d’altronde, o per meglio dire le sue guardie comunali o polizia municipale che dir si voglia, non ha ancora scoperto l’inganno e di multe nel parco non se ne sono ancora viste, mentre fioccano allegramente altrove nel centro città risparmiando invece la periferia urbana.
Uno dei problemi che la città accusa in questi ultimi tempi è la carenza di personale di sorveglianza adeguato per vigilare sulle infrazioni al Codice della strada e al Regolamento sul decoro urbano. Il problema è il seguente: il posto di guardia comunale sembra non interessare a nessuno. A giudicare dai concorsi per l’assunzione (anche a tempo indeterminato), ultimamente snobbati dal folto pubblico dei disoccupati, si potrebbe concludere che il mestiere non goda di buona fama. Che siano lavori duri da svolgere, in condizioni sempre difficili o per il troppo caldo o per il freddo eccessivo, e che siano sottopagati, mentre nell’industria alberghiera si può trovare di meglio, è soltanto una delle spiegazioni possibili. A ogni modo, occorrerà pensarci bene affinché il parcheggiare nei parchi non si trasformi da eccezione in regola.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display