Giardini di Pola. I bagolari andavano salvati

Così i rappresentanti dell’iniziativa civica «Protiv sječe» (Contro il taglio). Dito puntato contro l’Herculanea

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Giardini di Pola. I bagolari andavano salvati
Una fase dell’abbattimento dei bagolari ai giardini. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Da tempo si parla, e ancora oggi si fa un gran parlare del verde urbano, della sua importanza e del ruolo che gioca nel contrastare alcuni effetti del cambiamento climatico, in particolare le isole di calore, un’anomalia termica che si forma quando nelle aree urbane l’accumulo di calore è più alto di quello delle zone rurali limitrofe. Nelle città, infatti, dove le superfici costruite superano di gran lunga quelle vegetate, si ha una riduzione dei processi di evaporazione e di traspirazione, che solitamente convertono l’acqua in vapore sottraendo calore. La presenza di aree verdi nelle città riesce, però, a mitigare questo fenomeno perché gli alberi apportano ombreggiamento ed evapotraspirazione. Verrebbe quindi da pensare che, in un periodo storico in cui parole come cambiamento climatico, riscaldamento globale ed ecosostenibilità sono all’ordine del giorno, la cura e la promozione del verde urbano sia di fondamentale importanza e urgenza. Proprio per questo l’ex consigliere cittadino dell’HDZ, Petar Ćurić, non più di un mese fa ha lanciato l’iniziativa civica “Protiv sječe” (Contro il taglio), un movimento di protesta contro l’abbattimento dei bagolari dei Giardini.

Nessuna valutazione approfondita
In poco tempo, l’iniziativa ha attirato l’interesse di una cinquantina di cittadini che, dopo l’abbattimento dei primi 24 bagolari si chiedono se fosse davvero necessario e se, prima del taglio, sia stato fatto tutto il possibile per evitarlo. Agli interrogativi dei soci del movimento di protesta, ma anche a quelli di tantissimi cittadini perplessi e rattristati dalla decisione dell’amministrazione municipale, ha risposto ieri proprio Ćurić. “No, assolutamente no” è stato il commento del responsabile dell’iniziativa civica, secondo il quale la conferma delle sue parole si troverebbe in alcuni documenti in possesso della Città di Pola. Documenti che l’ex consigliere ha chiesto e ottenuto in copia direttamente dal sindaco, Filip Zoričić. Ebbene, dalle carte ora in suo possesso, risulterebbe che né nel 2018 né poi nel 2020 sia stata effettuata una valutazione approfondita dello stato di salute, della sicurezza e della stabilita dei bagolari dei Giardini. “Nel 2018 è stata effettuata una valutazione visiva di secondo grado mentre nel 2020 è stata effettuata una seconda valutazione visiva di primo grado, che più o meno equivale a osservare gli alberi di sfuggita”, ha spiegato Ćurić, aggiungendo che nessuna analisti strumentale – capace di evidenziare lo stato del legno interno di un tronco e indicare eventuali anomalie dello stesso – è mai stata effettuata.

Serve un piano di gestione del verde
Ricordato poi che entrambe le valutazioni sono state effettuate della stessa persona, o meglio dello stesso studio, si è chiesto il perché l’amministrazione cittadina non abbia mai chiesto una seconda opinione, magari di altri esperti anche non necessariamente croati. “I bagolari abbattuti sono sopravvissuti a due guerre mondiali, alla Guerra patriottica e alle tante pubbliche amministrazioni targate DDI e Miletić”, ha poi commentato, aggiungendo che l’attuale sindaco Zoričić, seppur non direttamente responsabile dello stato di salute presunto o reale degli alberi abbattuti, sarà ricordato come colui che ha ordinato l’abbattimento dei bagolari dei Giardini. Oltre a Ćurić, ieri hanno parlato anche altri due soci dell’iniziativa: Nenad Iveša, biologo e professore presso la Facoltà di Scienze naturali di Pola, e Saša Milovanović, conosciuto ai polesi con lo pseudonimo Sale Veruda. Mentre il primo ha sottolineato i benefici ambientali e socio-economici e il valore del verde urbano, il secondo ha imputato all’azienda municipalizzata “Herculanea” l’odierno stato di salute dei bagolari. “Se oggi la situazione è quella che è, la colpa è dell’Herculanea che da decenni ormai ogni autunno e ogni primavera pratica la potatura di queste maestose piante senza alcun criterio”, ha commentato. Ripresa la parola, Ćurić ha colto l’occasione per indirizzare alcune richieste al sindaco. Tra queste un resoconto dell’Herculanea sulla gestione pluridecennale del verde cittadino, la costituzione di un gruppo di lavoro composto da esperti del settore e l’elaborazione di un piano di gestione e manutenzione del verde urbano.

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