Una bella rimpatriata. Si dice così, no, per indicare un raduno tra persone che non si vedono da tempo. Un’espressione un po’ usurata, tanto che sembra mostrare un po’ le corde per l’eccessivo uso che se ne è fatto. Eppure, nel nostro caso calza a pennello e risulta difficile trovare un altro modo per definire il bell’incontro di ieri a Gallesano: quello annuale dei pensionati didattici, organizzato dall’Unione italiana tramite il Settore istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della GE. Per toglierci di dosso il burocratese, l’incontro di tutte le maestre, maestri, docenti e di tutti coloro che hanno dedicato la loro carriera professionale alla formazione delle giovani generazioni, alla cura della lingua e della cultura italiana e delle nostre tradizioni.
Devo ammettere che è stato un piacere rivedere insegnanti che in classe, da alunna, mi incutevano una sacrosanta fifa. Una parentesi: prima di recarmi a Gallesano, per un attimo ho pensato “hm, non conosco nessuno”, ma poi ho riso di me stessa: sono pure andata a scuola! E allora, lo ripeto: è stato un piacere rivedere ex insegnanti, anche ex colleghi di lavoro per una breve parentesi lavorativa nel settore, poi insegnanti e operatori scolastici incontrati per le necessità del giornale, o per le strade di casa…
Il piacere di rivedersi
La sede della Comunità di Gallesano, che ha ospitato l’evento è stata una bella cornice al piacere e all’allegria di rivedersi, alla possibilità di rispolverare ricordi. Ricordate come il campanello ci metteva composti tra i banchi ad aspettare puntuali gli insegnanti? Ebbene, ieri non c’è stato campanello, ma nemmeno la puntualità scolastica. Complice il tanto da dirsi, il ruolino di marcia è diventato coriandoli. In fondo, nessuna fretta. Comunque, il programma va rispettato e così la responsabile del Settore istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della GE dell’UI, Patrizia Pitacco, ha introdotto quanto previsto dal protocollo. “Mi dispiace interrompere l’allegria – ha detto – ma dobbiamo procedere con questo incontro concepito per stare insieme. Benvenuti e grazie alla CI per essere sede ospitante. Porto i saluti del presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, assente per altri impegni”.
Poi, il benvenuto dei padroni di casa, per voce di Debora Moscarda Demarin, presidente del sodalizio e a sua volta impegnata nell’insegnamento. “Ci fa piacere ospitare l’incontro; sentitevi a casa”. In chiusura, Luka Brussich, direttore della SE “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, che a Gallesano ha una periferica.
L’orgoglio della CNI
“Siete l’orgoglio della CNI – ha detto ai presenti –. Grazie a voi sentiamo ancora parlare la nostra lingua. Grazie al vostro senso di appartenenza all’impegno, avete creato e assicurato il nostro futuro. Sono emozionato: rivedo maestre dell’asilo, dell’elementare, i docenti della facoltà, colleghi… A tutti grazie, perché ni avete formato come uomo e mi avete dato sicurezza”. Parole condivisibili (dimenticate qualche insufficienza avuta nel registro: forse era meritata!). Alle sentite parole di Brussich si è riallacciata Patrizia Pitacco: “Proprio questo è il senso dell’incontro: stare insieme e dire grazie. Non solo una volta all’anno, bisognerebbe farlo ogni giorno. Oggi l’insegnamento è molto diverso da quello che è stato una decina o più anni fa, ma resta invariata una cosa. quella dell’essere maestro. Una parola che accomuna chi ha il privilegio di provare piacere nel mediare il sapere è proprio ‘maestro’”. Con emozione ha voluto portare il pensiero a chi della categoria non c’è più. Impossibile ricordare tutti, ma un doveroso pensiero è andato alla maestra di casa, scomparsa di recente: Maria Balbi.
Ai discorsi ha fatto seguito uno spettacolino, sostenuto dai giovanissimi delle filodrammatiche di Gallesano e Dignano, che hanno offerto esilaranti sketch. Gli applausi del pubblico (per professione abituato a valutare) sono stati più che meritati. Ragazzi: ottimo con lode per tutti! E complimenti pure agli insegnanti e guide che li hanno preparati. Certo, nel confezionare lo spettacolo si sono dimostrati bravi sarti, però, se non c’è la stoffa…
Fuori dalla sede del sodalizio, guidati con garbo e competenza da Corrado Ghiraldo, si è fatta la conoscenza della località, della sua lunga e ricca storia e dell’altrettanto ricco patrimonio architettonico e sacro.
Caffè, bibite e dolci per dare il benvenuto a Gallesano e dopo la passeggiata il pranzo, che ha dato modo di parlare e ricordare ancora un po’. All’anno prossimo. E ancora una volta, grazie.
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