Dignano. Palazzo Bradamante bello anche di notte

Nuove fonti di luce per la sede della Comunità degli Italiani

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Dignano. Palazzo Bradamante bello anche di notte
La trifora del palazzo, splendore da barocco-veneziano. Foto: CI DIGNANO FACEBOOK

Loggia veneta, fondaco dell’orzo, quartier generale del Podestà, sede dell’archivio, carcere, teatrino ecc.ecc.: sarebbe più facile elencare cosa non è, se non quello che è stato Palazzo Bradamante nel corso della storia. E si è anche pronti a scommettere che nel XVII secolo, la sua pietra smagliante e ancora fresca di costruzione, non sarà stata così bella di notte come lo è ora sotto l’illuminazione fatta accendere dalla sua odierna inquilina, la Comunità degli Italiani. Potenza del XXI secolo e della cosiddetta illuminazione architetturale se in Piazza del popolo a Dignano è stato creato un Palazzo di giallo oro, una “domus aurea”, un ulteriore valore culturale aggiunto, che durante le ore buie sottolinea i dettagli della facciata, scolpisce i volumi, cattura l’interesse e trasmette sicuramente emozioni in chi vi passa davanti. Se la piazza offre ampie opportunità in ambito sociale ed economico, quest’architettura dalle peculiarità barocche, ne compone ora una stupenda scenografia. Tutto è successo l’altra notte…e luce fu. A dirci come e perché, è Maurizio Piccinelli, presidente della CI di Dignano: “Passando per questa piazza ho sempre visto la figura spenta che faceva il nostro edificio e mi sono ricordato che vi è un impianto preesistente che poteva venire riattivato e sfruttato in funzione di produrre un’immagine più suggestiva e impreziosita. Era stato collocato una ventina d’anni fa, al momento dei lavori di recupero di Palazzo Bradamante, e aveva fatto luce per qualche anno. Poi niente. Così si è deciso di ridare lustro notturno alla palazzina e richiesto l’intervento di esperti del mestiere che hanno provveduto a rimettere a posto il sistema dell’illuminazione, riutilizzando l’utilizzabile e applicando ulteriori fonti di luce: tre puntate sulla trifora, due sul portale d’ingresso, e una per rendere chiaro e appariscente lo storico orologio nell’abbaino, sopra il cornicione, datato 1877”. La luce dell’era tecnologica è dotata di meccanismo di funzionamento programmato. Tutto si accende alle 19.30 e si spegne all’alba, alle 6.30, almeno per ora. Poi, arriveranno lo spostamento dell’ora legale e i prolungamenti delle ore di sole che faranno cambiare anche le modalità di irradiare Palazzo Bradamante. Bello anche senza trucchi che si ostinano a trasformare la notte in giorno, il medesimo è già dotato di poesia propria, è un soggetto da cartolina, un simbolo armonico della cittadina anche soltanto con quei suoi pittoreschi lampioni che imitano quelli d’altri tempi, quando sul fare della sera venivano accesi dalla guardia notturna, per regalare un barlume romantico e fioco. Ma, allora la vita pubblica di Dignano si concludeva presto e il popolo andava a dormire prima…

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