Demanio e porti, via alle modifiche

Il Piano di gestione deve venire adeguato in base alla nuova legge

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Demanio e porti, via alle modifiche
Porti nautici e servizi portuali nel Canale di Veruda. Foto: DARIA DEGHENGHI

Pola corre contro il tempo per adeguare la propria normativa demaniale alle disposizioni nazionali che sono cambiate in modo tale da incidere sensibilmente sulle facoltà di deliberazione di grado inferiore (enti locali e regionali). Il 29 luglio è entrata in vigore la nuova Legge sul demanio e porti marittimi che definisce un sistema “integrato, efficiente e trasparente di gestione e di tutela dei beni demaniali” che ha cambiato di riflesso anche il relativo Regolamento. Non per niente le scadenze per la consultazione pubblica sono state rinviate dal primo settembre al primo novembre, poi ancora al primo dicembre. In armonia con le disposizioni nazionali “ballerine”, Pola sta modificando il suo Piano di gestione del demanio marittimo dal 2024 al 2028 appena approvato in risposta ai cambiamenti dettati a livello nazionale. L’ultima proroga delle scadenze slitta infatti al 5 gennaio per le consultazioni elettroniche e al primo febbraio quella dei bandi per le concessioni demaniali.
Per farla breve, il Piano di gestione approvato dal Consiglio municipale ancora il 14 dicembre cambia su iniziativa del sindaco (in risposta ai “comandamenti” di Zagabria) con le seguenti modifiche. L’articolo 4 definisce con maggiore chiarezza le fonti di finanziamento (bilancio cittadino e fondi UE), l’aggiunta dell’articolo 11 disciplina la rimozione di ormeggi, corde, catene e galleggianti abusivi con multe da 30.000 euro, l’articolo 8 dice ora che le concessioni devono esibire chiaramente: la data di validità e scadenza, la particella catastale, il numero massimo di concessioni demaniali per l’anno in corso e particolari di questo genere, benché “il senso dell’articolo non cambi, cambia solo l’approccio nomotetico”. La legge riformata impone inoltre agli enti locali di “gestire il territorio in maniera sostenibile in termini di ecologia, per preservare l’ambiente e consegnarlo integro alle generazioni future”. Cambiano inoltre alcune definizioni relative all’uso dei beni demaniali nell’articolo 23, che si riferisce espressamente ai bandi per l’assegnazione delle concessioni demaniali e la valutazione delle offerte. Tra gli obblighi più notevoli della normativa rivisitata, si parla di garanzie bancarie, anticipi, caparre e risarcimenti. In particolare si pone come ragione di squalifica pendenze tributarie non solo verso l’ente locale (Pola) ma anche nei confronti della Repubblica. In pratica non saranno più ammesse concessioni demaniali a soggetti sovra indebitati (e abusi concomitanti).
La nova proposta del Piano di gestione aggiorna infine le scadenze dello spoglio e della selezione delle offerte: i trenta giorni di tempo per decidere avranno decorrenza dal giorno della consegna delle domande di gara e non più dal giorno della pubblicazione del bando. Il documento da emendare entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino comunale, in modo tale che il bando per l’assegnazione delle concessioni sia pubblicato entro il 15 febbraio. Le nuove date di scadenza lasciano anche l’intervallo temporale minimo indispensabile per la consultazione pubblica con rito abbreviato, in corso dal 19 al 28 febbraio. Generalmente il pubblico viene invitato dalle autorità a commentare una bozza di delibera in via d’approvazione per non meno di trenta giorni, ma le stesse leggi consentono di abbreviare la procedura in caso di circostanze eccezionali. Preso atto delle modifiche alla normativa nazionale sul demanio e i porti marittimi e l’obbligo di adeguamento e rispetto delle scadenze, il sindaco ha disposto una durata della consultazione pubblica di soli dieci giorni.

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