Comunità e «Mariani». Un pieno d’attività

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Comunità e «Mariani». Un pieno d’attività

In rassegna tutta la creatività, il talento, la dedizione, la pazienza e la passione investiti dallo scorso autunno a questa parte nell’attività artistica e culturale. Una sola serata di spettacolo-mostra è a dir vero poca cosa per riuscire a contenere una così ampia vitalità che tutt’ora si esprime in seno agli ambienti comunitari e che traduce in apprezzabili performance e prodotti estetici il comune senso di appartenenza, la voglia di aggregazione e di ritrovarsi per dipingere, cantare, suonare, unire tasselli musivi, tutti assieme condividendo il tempo libero e l’amicizia.

Lo spettacolo artistico-culturale di fine stagione, proposto mercoledì sera nella Comunità degli Italiani è stato ancora una volta lo specchio di una tradizione che persevera, una breve sintesi di quanto di meglio creato dietro alle quinte nel corso di mesi e mesi di lavoro, di studio da parte di corsisti, coristi, musicisti e dei loro professori e dirigenti. Anche prima di alzare il sipario, già l’ingresso nella sala degli spettacoli ha offerto un benvenuto accogliente alla vista della moltitudine di oggetti decorativi, ma anche adatti all’uso pratico, usciti dalla feconda fucina dei ceramisti guidati da Luisa Kumar. L’ispirazione attinta è quella dei vecchi merletti, delle brocche e tazzine di caffè ripescati dal soffitto, dai comò, dalla credenza della nonna, dai ricordi di famiglia che i ceramisti hanno riproposto in splendido vasellame smaltato a lucido con l’impronta dei filati di una volta ed esibendo appariscenti mazzi di fiori che chiunque vedrebbe bene nel salotto di casa. L’ingresso artistico ha introdotto la parte concertistica, salutata dal presidente della Comunità degli Italiani, Fabrizio Radin, che ha rivolto i propri complimenti a tutti coloro che rendono orgoglioso e forte il nostro sodalizio. Qui espressa la disponibilità di accogliere nuovi attivisti per cercare di diventare ancora più numerosi.

«Mini» ma bravi

​Sollecitati da Liana Diković, nei panni di brillante moderatrice della serata, sul palcoscenico si sono accomodati i minicantanti, diretti con estro dalla loro maestra Anamarija Lovrečić. Menzione onorevole, in quest’occasione per Ana Sophie, vincitrice del terzo premio al Festival della canzone per l’infanzia Voci Nostre con “Perché domenica è rock” (autrici Samanta Stell e Vanessa Bratolich). Le simpatiche proposte canore dei Minicantanti sono partite con “Il Trenino”, i teneri “Quarantaquattro gatti” e, sempre attingendo dall’inesauribile Zecchino d’oro, “Il caffè della Peppina”. Ospite speciale dei Minicantanti, Roberta Brčić, alla fisarmonica con Ninna Nanna e Piccola marcia. A dare loro il cambio, gli allievi del Centro studi di musica classica Luigi Dallapiccola che hanno dato prova di particolare talento. Un grande applauso a loro per ben 20 premi e gratifiche conseguiti durante l’anno scolastico a concorsi di carattere nazionale e internazionale e ai loro mentori (Orietta Šverko, Tatiana Šverko, Nataša Goranović Ranković, Annamarija Škara, Paola Radin e Domagoj Terzić). La prova che non ci si limita a uno solo strumento, ai brani di semplice esecuzione e alle performance che non richiedono esagerata disciplina nello studio, è arrivata subito con le esibizioni di Lara Domić Djaković al pianoforte, di Matej Beltrame alla chitarra, di Ana Kanižaj al violino. In un secondo frangente è tornata alla ribalta Lara Domić Djaković, questa volta al violino con l’accompagnamento di Lucia Lyon, che poi si è cimentata da solista sia al pianoforte che al flauto.

Canta il Carillon

Solo il tempo di applaudire, ecco che si presenta il Carillon, coro giovanile della CI, nato nell’ottobre del 2013, che si appresta a festeggiare il quinto compleanno con la pubblicazione di un primo CD (Carosello Polesan, contenente canzoni in italiano, francese, dialetto istroveneto e colonne sonore di film). Invito pubblico a tutti coloro che hanno una bella voce (magari maschile baritonale), a unirsi al gruppo composto sia da cantanti professionisti che da cantanti amatoriali, che già hanno calcato tante scene in giro per l’Istria diretti da Irena Valdisavljević. D’alto livello musicale l’esecuzione di “Biser Mara” (arrangiamento della maestra per l’armonia montenegrina di Borislav Boro Tamindžić), di “California Dreamin’ ” e i gustosi “Crostoli musicali” in un mix di canti popolari nostrani sempre per l’arrangiamento della dirigente. All’ultimo punto della scaletta, la Lino Mariani e tutte le sue compagini canoro-musicali –maschile, femminile, misto e mandolinistica diretti dalle maestre Ileana Pavletić Perosa, Orietta Šverko e Klara Cerin–non hanno avuto bisogno di presentazioni particolari. Felicitazioni, ancora una volta, per il 70.esimo anniversario dell’attività, e alla presidente della SAC Loretta Godigna per l’intraprendenza dimostrata nell’organizzazione delle numerose uscite artistico-culturali.
A difendere i colori della bandiera della SAC, l’altra sera ci hanno pensato le forti e sempre belle voci virili dirette dalla Pavletić Perosa. “La mora” ed “Evviva la Lino Mariani”, sono bastate per accendere le emozioni dei tanti che si riconoscono (o meno) nello spirito polesan. Maestre e dirigenti artistici sono stati invitati tutti davanti al palco per gli omaggi floreali. Tra questi, pure Claudia Millotti che ha ritirato la simbolica onorificenza a nome di Luana Milotić Bulić a capo della sezione dei mosaicisti, un gruppo che regala alla CI, attività ininterrotta e una mostra permanente con tanti esempi di creazioni musive, esposti nell’atrio comunitario. La serata ha proposto tra l’altro una gratifica particolare, anche per Samanta Stell e Damir Vukelja in rappresentanza di “Musicittà”, complesso musicale vincitore di “Dimela cantando” al Festival dell’istroveneto (canzone “No me par vero” interpretata da Roberta Goldin).

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