Asili Pola. Scongiurato lo sciopero

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Asili Pola. Scongiurato lo sciopero
Rajko Kutlača, Filip Zoričić e Ivana Sokolov. Foto Daria Deghenghi

Tra i 300 dipendenti degli asili pubblici e la Città di Pola è tornata a regnare la pace. Nel processo di riconciliazione le parti sono scese a patti che, stando al sindacalista Rajko Kutlača (SIQD), “non sono perfetti ma accettabili”. Ieri mattina le dichiarazioni alla stampa delle parti hanno messo fine al processo di riconciliazione che la legge impone prima di ricorrere allo sciopero. L’assessore alle Politiche sociali Ivana Sokolov ha detto in estrema sintesi che, “primo, la paga base dei dipendenti con qualifiche inferiori va a pareggiare il salario minimo nazionale, secondo, che i coefficienti dei dipendenti con titolo di studio medio, biennio o triennio, aumenteranno al punto da parificare le retribuzioni corrispondenti dell’amministrazione cittadina e, terzo, che a queste maggiorazioni di categoria verrà applicato un aumento collettivo lineare del 6 per cento, per cui, a conti fatti, le educatrici con laurea biennale o triennale avranno l’aumento richiesto del 12 per cento”. Questa la conclusione di un processo di contrattazione collettiva che si è spinto anche troppo oltre visto che dura da due anni fa. A conti fatti, le paghe lorde negli asili aumentano da 115 a 164 euro.

La miglior soluzione possibile

Cosa dicono i sindacati? “Prima o poi tutte le tensioni sociali devono avere fine intorno a un tavolo se siamo in grado di comprendere le ragioni degli altri”, ha dichiarato Kutlača e proseguito: “Questa soluzione non è la migliore per nessuna delle parti, ma è la migliore possibile in questo momento. I soci hanno messo la proposta del datore di lavoro ai voti e hanno deciso di prendere quello che si può prendere subito. Rimane tuttavia frustrata una nostra ambizione generale: che gli stipendi delle educatrici pareggino quelle degli insegnanti elementari, come suggerisce anche la Legge sull’educazione prescolare. Tuttavia il sindaco è d’accordo con noi che la parificazione delle due categorie dovrebbe essere un fine a cui tendere sul lungo termine. Ad ogni modo l’esito positivo essenziale è stato l’aumento della busta paga per tutti ma soprattutto per le retribuzioni più modeste perché gli stipendi inferiori al salario minimo nazionale erano intollerabili”.

Zoričić: «Torneremo a parlarne»

Stando al sindaco i negoziati non finiscono qui: “Torneremo a parlare di diritti salariali da aprile in poi quando ne sapremo di più dopo aver valutato il gettito fiscale in seguito alla riforma delle imposte. Quanto ai dipendenti municipali, enti compresi, la paga base sale del 24 per cento. La paga lorda delle educatrici aumenta del 28 per cento. Non è poco. Nel ruolo di amministratori dobbiamo badare ai diritti sociali non meno che alla sostenibilità del bilancio. Piuttosto, la Città di Pola intende chiamare a raccolta i sindaci di Croazia per far fronte comune con la pretesa che sia il bilancio della Repubblica a versare gli stipendi degli educatori perché gli enti locali non sono in grado di pagarli molto più di quanto fanno in questo momento. Lo Stato ha elevato lo standard degli insegnanti elementari e invita gli enti locali a fare altrettanto per le maestre d’asilo, ma il potere d’acquisto dei due livelli della pubblica amministrazione non è lo stesso. Anzi, gli enti locali sono sull’orlo del soffocamento”, ha concluso il sindaco.

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