Al Mercato cittadino di Pola i colori dell’inverno

I prezzi degli ortaggi sono praticamente ancorati a 3 euro, con pochissime eccezioni

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Al Mercato cittadino di Pola i colori dell’inverno
Piazza del Popolo versione... invernale. Foto: DARIA DEGHENGHI

Non c’entra niente con la transizione verde delle aziende e delle politiche governative, ma in compenso è una transizione… verde nel senso proprio del termine: in piazza del Popolo le bancarelle hanno cambiato tinta, e dopo essersi lasciate alle spalle i colori della tarda estate e di un caldo autunno, ecco che la gamma degli ortaggi e la tavolozza dei colori sono ora in perfetta sintonia con le condizioni meteo dell’incipiente stagione invernale. Insomma, esaurite tutte o quasi le ultime scorte di pomodori, peperoni, cachi e zucche, ecco che ci si deve abituare al consumo di verdure a foglia verde, cavoli, rape e insalata, possibilmente senza lamentarsi perché l’inverno è lungo e la pazienza una virtù da coltivare. Insomma, per chi non avesse afferrato il concetto, il mercato ortofrutticolo di piazza del Popolo è letteralmente verde. Verde di spinaci, biete, cavoli, radicchio, rucola e insalate di ogni genere e specie. Verde che più verde non si può, tanto per dire che anche l’etimologia è una scienza esatta: se la verdura si chiama verdura, non è certo un caso. Ma, i prezzi? “I prezzi non sono scolpiti nella pietra”, ci dice chi vende e si spiega: “Alle dieci sono così, alle 11 scenderanno di qualche punto, poi scenderanno ancora e alla fine saranno stracciati perché verrà l’ora di andare a casa e chi non vuole portarsi la merce dietro per fare due volte il lavoro del giorno, venderà sottocosto pur di sgravarsi di dosso il fardello”. Ah, ecco svelato l’arcano. Quindi per risparmiare occorre cambiare abitudini. Per esempio, svegliarsi più tardi, poi andare a passeggio, quindi aspettare che passi un altro po’ di tempo, eventualmente incontrare qualcuno per strada e scambiare due chiacchiere, così, di passaggio, e quindi, scoccata l’ora del mezzodì, mettere finalmente mano al portafogli e riempire il borsone di frutta e verdura per la scorta della settimana. Anche questa è una soluzione. Al limite la scelta sarà più risicata, ma in compenso la spesa sarà più conveniente.

Scherzi a parte, i prezzi degli ortaggi a foglia verde – di primo mattino perlomeno – sono praticamente ancorati ai 3 euro, con pochissime eccezioni: erbette e spinaci costano 3 euro il chilogrammo, esattamente come i broccoli, il cavolo romano, il cavolfiore, l’indivia, le zucchine, le barbabietole, le rape, le carote, la cipolla rossa, il topinambur e via di questo passo. Verza, zucche e cavolo cappuccio si trovano anche a 2 euro il chilogrammo, ma non le insalate pregiate, che raggiungono prezzi nel più dei casi piuttosto elevati: il radicchio rosso come il Verona e il Gorizia costano generalmente 6 euro il chilogrammo, se non arrivano a 8 euro, mentre la valerianella, il radicchio verde e la rucola di primo taglio sono in vendita a prezzi che variano dagli 8 ai 10 euro con punte di 12 e si vendono più a etti che a chili, ma il motivo è chiaro. Piuttosto costose anche le radici commestibili per brodi, bolliti e stufati: costano 6 euro il chilo. La frutta è scarsa, ma buona: le mele Idared costano 1,60, le Pink Lady 2,50, esattamente come le arance, mentre i limoni costano la bellezza di 3 o 4 euro, con tanto di giuramento solenne che “sono nostrani”, e bisogna farsene una ragione. I kiwi – nostrani anche questi – costano 3 euro, le melagrane addirittura 4. In compenso sono convenienti i mandarini, in vendita a 1,80 il chilogrammo con sconti per chi si porta a casa il sacco pieno da due, tre o quattro chili a scelta.

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