Umago. Le merende rincarano di 3 kune

I ristoratori locali fanno quadrato e aumentano il costo del piatto caldo

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Umago. Le merende rincarano di 3 kune

Il conto in banca in rosso e il rischio di fallimento sono le principali preoccupazioni del settore della ristorazione di Umago, alle prese con un aumento drastico dei prezzi, dalle materie prime al costo energetico. Per far fronte a questo problema del momento, i ristoratori hanno deciso di portare da 32 a 35 kune il costo della merenda giornaliera.

 

“Il motivo principale è l’aumento di tutti i prezzi sul mercato, partendo dal gas che è aumentato del 100 p.c. rispetto a un anno fa. Non ci piace aumentare i prezzi e non possiamo dire che il lavoro manchi, però semplicemente siamo costretti a farlo”, spiega il proprietario del ristorante Dok, Darko Dokoza.

Non parliamo solamente dell’aumento del costo dell’energia. L’aumento ha toccato anche l’acqua e le utenze di pubblica utilità, passate dalle 220 alle 1.250 kune al mese. Inoltre, facendo un esempio pratico, un recipiente d’olio utilizzato dai ristoratori, un anno fa costava 140 kune, oggi bisogna pagarlo 290. Oppure la farina, passata dalle 70 kune di un anno fa alle 130 di oggi. A detta di Dokoza, l’unico alimento che mantiene un valore quantomeno accettabile è la carne di maiale, mentre quelle di vitello o di manzo hanno raggiunto costi astronomici. E non parliamo di un rincaro di pochi punti percentuali.

“È aumentato il prezzo delle materie prime e per questo motivo siamo obbligati ad aumentare il prezzo delle nostre merende. C’è stata una piccola riunione tra noi ristoratori della zona di Umago durante la quale ci siamo messi d’accordo di portare i prezzi a 35 kune”, aggiunge il proprietario del bistrot-taverna Tranzit, Želimir Godinić.

Arrivare a 35 kune per un piatto caldo da mangiare durante la pausa pranzo è uno scossone anche per i lavoratori: sono 60 kune in più al mese. Però, dicono i ristoratori, è l’unico modo per venire fuori dal rosso del conto.

Il menu del giorno nella taverna Bevanda

«La situazione è seria»

“Non si tratta di restare competitivi con le altre realtà del territorio: è una questione di pura sopravvivenza. Per cause di forza maggiore siamo stati costretti ad aumentare il prezzo delle merende. In questi giorni noi “marendaši” (ristoratori che forniscono merende giornaliere nda.), ci siamo messi d’accordo per un aumento equo e uguale per tutti. In aprile, o forse anche prima, è probabile che i nostri prezzi aumenteranno ancora”, precisa il proprietario della taverna Bevanda, attiva dal 1996, Sandro Bernić.

La situazione non è delle più semplici. La concorrenza che si è creata con l’arrivo della pandemia ha portato molti ristoratori a offrire piatti caldi giornalieri al posto dei soliti primi e secondi. In questo modo è aumentata la competizione tra i ristoratori di Umago, che si sono visti ridotta la clientela di lavoratori e in genere di chi usufruisce dell’offerta del settore.

“Una volta c’erano solo tre luoghi dove si poteva fare merenda a Umago: la taverna di Morino, il Tranzit e la Bevanda. Adesso, invece, la concorrenza è tremenda. Proprio negli ultimi due-tre anni ci siamo indebitati moltissimo, soprattutto per il fatto che non abbiamo ricevuto gli incentivi statali come gli altri. Ora bisogna tornare a galla in qualche modo. Chi vivrà, o meglio dire, sopravviverà, potrà raccontarlo”, conclude Bernić.

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