Stignano. Nel nuovo cimitero altri 160 posti di sepoltura

L’andamento dei lavori è stato al centro di un incontro tra i residenti e i vertici del Municipio

0
Stignano. Nel nuovo cimitero altri 160 posti di sepoltura

Pochi rioni suburbani polesi hanno conosciuto l’espansione che è capitata ai quartieri di Montegrande e Stignano, con le aree urbanizzate interposte o limitrofe di Padul, Paganor, Valdenaga e Capelleri. Le sfide dell’urbanizzazione sono ancora molte e complesse, per cui non sorprende che tra le assemblee rionali convocate dalla Città di Pola per presentare il Bilancio di previsione del 2020 in via di pianificazione, quelle di Montegrande e di Stignano sono state tra le più degne di considerazione. Il vicesindaco Robert Cvek e l’assessore alle finanze Vesna Sajić hanno illustrato le possibilità che i cittadini hanno di partecipare alla pianificazione del bilancio preventivo grazie a strumenti digitali quali il sito della Città di Pola con le sue rubriche, le consultazioni elettroniche, l’applicazione “Pula na dlanu” (Pola sul palmo della mano) ecc.

Da uomini pratici quali sono, i residenti di Stignano hanno tuttavia mostrato più interesse per la concreta opera di ampliamento del cimitero locale, che per le soluzioni digitali messe a punto dagli amministratori di rete del Municipio.
Effettvamente il cimitero di Stignano, l’unico camposanto comunale all’infuori di Monte Ghiro, è già oggetto di un’opera di recupero, ampliamento e ricostruzione. L’opera è stata cantierata al termine dell’estate e dovrebbe terminare nel giro di 150 giorni. In sostanza il cimitero rionale crescerà di 869 metri quadrati per guadagnare esattamente 160 nuove sepolture, nella fattispecie 72 tombe a terra, 22 tombe di famiglia per 6 bare, 40 loculi in colombario e 20 loculi a 4 livelli. Per quanto attiene le infrastrutture, sia Montegrande che Stignano accusano gravi carenze infrastrutturali sul piano della fognatura, tuttora incompleta, poco articolata e priva di impianti di depurazione. In questo caso si corre ai ripari col progetto “Pola Nord” delle società Pragrande e Herculanea, che per estendere il sistema fognario a nord di Pola si affidano su importanti finanziamenti comunitari a fondo perduto. I due rioni chiedono anche il metano come il resto della città, ma il loro desiderio non sarà esaudito fin tanto che il governo centrale non si deciderà a costruire un nuovo raccordo stradale tra Montegrande e l’aeroporto di Altura, raccordo che prevede anche la costruzione di un ulteriore metanodotto maestro della medesima lunghezza e direzione.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display