Istria. Annata ottima, anche se così non sembra

Denis Ivošević, direttore dell’Ente turistico della Regione istriana, si sofferma sulla stagione in corso, segnata dall’aumento del numero di posti letto e da quello dei prezzi

0
Istria. Annata ottima, anche se così non sembra
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

La stagione turistica ha raggiunto il suo punto di massima espansione e tra qualche giorno inizierà a sgonfiarsi. Abbiamo fatto il punto della situazione con il direttore dell’Ente turistico regionale Denis Ivošević.

Denis Ivošević.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

In cifre, come sta andando l’annata turistica?
“Concretamente, dall’inizio dell’anno all’11 agosto, l’Istria è stata visitata da 3,3 milioni di ospiti, con un indice di 105, il che significa che c’è un aumento del 5 p.c. rispetto alla scorsa annata record. Sono stati riscontrati quasi 19,6 milioni di pernottamenti, con un indice di 102, tenendo presente che i mesi invernali, soprattutto, aprile e maggio, hanno fatto una differenza enorme, per via di tutte le festività che hanno avuto ponti, quelle della Liberazione del 25 e del 17 aprile, rispettivamente in Italia e in Slovenia, le festività del Primo Maggio e subito nella seconda parte di maggio, Pentecoste.
Hanno primeggiato i tedeschi, con una realizzazione cumulativa di 6,3 milioni di pernottamenti, l’indice è 99, gli austriaci con 2,6 milioni e un indice di 104, gli sloveni 2,4 milioni, con indice 106, gli ospiti nazionali con 1 milione e indice 104, stessa cifra raggiunta dagli italiani, ma con indice 105. In quanto a strutture ricettive, gli alberghi hanno conseguito un indice equivalente a 105, il che significa che c’è stato, in questo caso, un aumento del 5 p.c. rispetto allo scorso anno, per un totale di 5,1 milioni di pernottamenti. Nei campeggi l’indice è stato pari a 102 con 7,3 milioni di pernottamenti. Le strutture ricettive private hanno conseguito 6,3 milioni pernottamenti, con l’indice che si è fermato a 99”.

Dopo il triennio
Nonostante le cifre elevate, non sembra una stagione di qualità?
“Per comprendere meglio e con maggior qualità l’attuale annata turistica, vanno innanzitutto definiti i criteri di mercato, decisamente diversi da quelli degli anni scorsi. Dando uno sguardo alle tre annate pandemiche, il 2020, il 2021 e il 2022, allora l’Istria era definitivamente la destinazione turistica mediterranea meglio preparata e organizzata in termini di misure per affrontare la pandemia di Covid-19, la prevenzione e la gestione dell’intera situazione di crisi. Non sorprende quindi che abbia primeggiato nel Mediterraneo per tutto questo triennio, in cui, nell’anno più critico, il 2020, ha realizzato il 49 p.c. di quanto ottenuto nell’anno record del 2019, raggiungendo l’82 p.c. l’anno scorso. Quest’anno ha superato il risultato del 2019 e la nostra è l’unica Regione costiera in Croazia che ci è riuscita.
Tornando ancora al triennio precedente, la prima ragione del successo sta nel fatto che l’Istria era la destinazione turistica meglio organizzata e sistemata, la seconda sta nel fatto che le sue concorrenti invece non erano così ben preparate per affrontare la pandemia. Vale la pena ricordare le cifre di Italia, Francia, Spagna: mentre l’Istria aveva avuto una sorta di turismo nel 2020, i Paesi citati hanno avuto un blocco totale. Allora la concorrenza era al di fuori del mercato e questo era il nostro grande vantaggio. D’altra parte, tra i segmenti più importanti significativamente colpiti dalla pandemia di Covid-19, c’erano quello dei tour operator e il trasporto aereo. Questi sistemi sono quasi crollati, almeno nel 2020. Di conseguenza, semplicemente non c’erano destinazioni lontane nella nostra competizione e in tal senso avevamo una posizione di partenza migliore. È inoltre fondamentale che, a causa dell’astinenza dai viaggi di quasi due anni, nel 2020 e nel 2021, gli ospiti dei nostri mercati più vicini, fra l’altro per noi i più importanti, Germania, Austria, Slovenia, Italia, l’anno scorso disponevano di portafogli un po’ più consistenti, viste le mancate spese degli anni precedenti, e avevano pure una gran voglia di viaggiare”.

Una veduta di Rovigno.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Ospiti attenti alle spese
Che cos’è cambiato quest’anno?
“Confrontando il 2023 con l’anno precedente, in termini di regimi economici, imprenditoriali e turistici, notiamo trattarsi di due anni turistici completamente diversi, con l’importante differenza che questo è il primo, dopo la pandemia, in cui siamo tornati a vivere condizioni normali, sia noi che la concorrenza, il che significa che il rapporto tra domanda e offerta nel Mediterraneo si è stabilizzato e noi non abbiamo più quel vantaggio competitivo che ci eravamo costruiti grazie alla nostra buona organizzazione”.

I mesi invernali e primaverili hanno dunque trainato l’annata, dopodiché c’è stato il solito buco di fine giugno-inizio di luglio. Nemmeno agosto è iniziato bene…
“Sì, luglio è iniziato meno bene rispetto all’anno scorso, ma poi la cosa è migliorata e l’andamento si è eguagliato a quello dell’anno scorso. Lo stesso discorso vale per l’andamento di agosto”.

Le cifre sono ottime, la statistica indica un aumento delle presenze del 5 p.c. rispetto al 2022, ma rimane la sensazione che la presenza turistica sia ridotta. Si nota che gli ospiti spendono meno rispetto agli anni precedenti.
“Questa sensazione di ridotta presenza turistica è forse più legata al fatto che in certi segmenti gli ospiti spendono meno ed è probabilmente anche dovuta al fatto che noi, non solo in Istria, ma anche in Croazia, non abbiamo ancora quella percezione raffinata nei confronti dell’euro. In altre parole, quando si tratta di prezzi, la conversione, che prima si faceva da kune a euro, era facile per noi, ma non tanto per gli ospiti, perché dovevano cambiare kune in euro e soltanto dopo confrontare i prezzi con quelli a casa loro.
Ora questo confronto è diretto perché i prezzi sono in euro sia qui che lì ed è più facile confrontarli. Quindi dobbiamo ancora abituarci a capire, quando formiamo i prezzi, qual è il rapporto qualità-costo che chiediamo agli ospiti di dare quando pagano qualcosa. Tuttavia, i dati concreti sull’aumento o meno del consumo sono meglio forniti dall’amministrazione fiscale attraverso gli scontrini fiscalizzati. Pertanto, vedremo attraverso il numero degli scontrini tassati se c’è stato un aumento nel loro rilascio e se l’importo totale degli scontrini tassati nel suo volume è superiore o inferiore, dopodiché disporremo di dati più precisi.
Gli alloggi degli affittacamere, lo dicono le statistiche, indicano una flessione delle presenze, ma va anche detto che in questo momento in regione ci sono più di 21.000 nuovi posti letto sul mercato rispetto alla fine dello scorso anno”.

Come operare per portare a termine con successo quest’annata?
“Da quest’anno si è rientrati in normalità, in termini di condizioni di mercato, domanda e offerta, ed è noto che un ospite, sia che si trovi a Vienna, Salisburgo, Francoforte o Londra, può ricevere sette o otto offerte diverse da diverse destinazioni con pochi clic. Pertanto, è importante per quest’anno turistico, ma anche per la sua prosecuzione fino alla fine di agosto, come pure nel mese di settembre, poiché questo mese in pratica è un agosto prolungato con ottimi risultati, soprattutto se coincide con il bel tempo, monitorare la situazione giorno per giorno e analizzare settimanalmente le tendenze in relazione alle prenotazioni”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display