Nel futuro della penisola pure l’aglio ha un ruolo

Parenzo. Nel fine settimana la seconda edizione del Festival

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Nel futuro della penisola pure l’aglio ha un ruolo

Si svolgerà nel prossimo fine settimana la seconda edizione del Festival dell’aglio istriano. Avviata nel 2018, l’edizione del 2019 era saltata a causa della pandemia. Quest’anno in piazza Libertà si presenteranno sei produttori di questa pianta, appartenente al genere Allium della famiglia delle Alliacee. Sabato e domenica a presentare i propri prodotti saranno il dignanese Andrea Manzin, le aziende a conduzione familiare di Mirjan Stornoga di Visintini Monti (Portole) e Dario Antonac di Monti di Portole, Zvjezdana Krizmanić di Iesseni (Pisino), Vilim Jakša di Borruto (Cerreto) e Ivan Jakovčić di San Giorgio (Piemonte).

 

L’evento è stato presentato in sede di conferenza stampa al Municipio parentino, dove a fare gli onori di casa è stato il sindaco Loris Peršurić, affiancato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Silvicoltura, Caccia, Pesca ed Economia idrica Ezio Pinzan, da Dario Antonac, presidente dell’Associazione dei produttori dell’aglio istriano e da Krešimir Juričić, segretario dell’associazione Vinistra.

L’aiuto della Regione

Parenzo è stata scelta quale sede di questa Fiera in quanto destinazione turistica con un’elevata circolazione di persone e Loris Peršurić non ha potuto fare altro che ringraziare della scelta, ricordando l’ottima risposta dei visitatori alla prima edizione e di conseguenti buoni affari degli espositori. Ezio Pinzan ha rimarcato l’appoggio regionale alla promozione e alla valorizzazione dei prodotti autoctoni locali, tra cui, ricorderemo, eccellono la carne del “boscarin”, l’olio d’oliva, il miele e il vino. A questi ora si aggiunge pure l’aglio. La Regione ha aiutato i produttori a creare la propria Associazione e a promuovere la produzione e l’affermazione dell’aglio rosso. Con il prossimo Programma di gestione dei terreni agricoli di proprietà dello Stato, ai produttori si assegneranno delle superfici coltivabili per la produzione dell’aglio. Nel frattempo, in collaborazione con l’Istituto per l’agricoltura e il turismo di Parenzo, sono state definite le caratteristiche del prodotto ed è stata avviata la registrazione certificata dei produttori di sementi.

Dario Antonac ha quindi riassunto il programma delle due giornate, che prevede il laboratorio d’intreccio delle “reste”, la presentazione dell’aglio rosso e di quello rosa, l’evento gastronomico di sabato sera con David Skoko e l’assegnazione dei certificati IQ di qualità. Krešimir Juričić si è invece soffermato sul procedimento di registrazione dei produttori e sulla stesura del Regolamento di produzione dell’aglio istriano.

Produzione tradizionale

Come ricordato da Antonac, l’Associazione dei produttori dell’aglio istriano conta 23 membri. Quest’anno la produzione non è andata molto bene, soprattutto nella parte meridionale della penisola, dove è stata messa a dura prova dalla siccità. Inoltre, la complessiva produzione non basta ancora sia per il mercato che per generare le sementi. Di regola già entro maggio si vendono delle grosse quantità d’aglio che dovrebbero essere indirizzate alla produzione di sementi, ma che invece finiscono sul mercato nazionale e anche in Austria. Perciò in futuro si cercherà d’individuare almeno un paio di produttori che producano per un certo periodo soltanto sementi d’aglio e di prevedere dei sostegni. Diremo pure che per seminare un ettaro di superficie occorrono all’incirca 150 teste d’aglio, dalle quali si possono ricavare dai 600 ai 650 chilogrammi d’aglio. L’evento di questo fine settimana fungerà da promozione e sostegno a questi produttori e di una produzione tradizionale, parte integrante della cultura regionale.

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