L’olio d’oliva scarseggia. Il prezzo vola alle stelle

Negli anni scorsi un litro d’olio alla rinfusa costava sui 10 euro, oggi dai 12 ai 15

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L’olio d’oliva scarseggia. Il prezzo vola alle stelle

Simbolo del territorio, l’olio extravergine che si trova su tutte le tavole, sta raggiungendo prezzi record. Si tratta di un prodotto fondamentale per la salute e per l’economia contadina, che è in continua crescita e che è diventato competitivo a livello mondiale, non in fatto di quantità ma di qualità. E, giorno dopo giorno, si è fatto un nome importante, al punto da essere molto richiesto. A causa delle avverse condizioni meteorologiche, quest’anno la produzione d’olio d’oliva si è dimezzata rispetto all’anno scorso, ma di converso sono aumentate le rese che sono state raggiunte durante la molitura. Lo scorso anno queste si aggiravano dagli 8 ai 14 chilogrammi d’olio per quintale di olive, quest’anno vanno dai 12 ai 20 chilogrammi, sempre per quintale. Visto che è calata la quantità d’olio sul mercato, è subito aumentato il suo prezzo: negli anni scorsi questo si aggirava sui 10 euro per l’olio venduto alla rinfusa, quest’anno è salito ai 12-15 euro. Il discorso cambia quando parliamo dell’olio imbottigliato, con l’etichetta, nel cui caso il prezzo supera i 20 euro.

 

L’olio della zona è tra i più quotati al mondo. Lo confermano i riconoscimento ottenuti a numerose rassegne e mostre, ma anche il loro inserimento nelle guide mondiali dell’extravergine. Ma non basta produrre un olio di qualità superiore, bisogna anche venderlo, non soltanto singolarmente, ma anche in modo organizzato, unendo le forze e mantenendo la qualità del prodotto.

L’olio istriano è sempre più quotato e richiesto

L’olio nostrano lo troviamo ovunque e oggi, fatto molto importante è particolarmente richiesto dai turisti, che sono migliaia durante l’estate, quando gli olivicoltori fanno affari d’oro in quanto la produzione dell’olio d’oliva è in crescita esponenziale in virtù della quantità di alberi piantati.

Già nel 1994, e molti produttori lo ricorderanno sicuramente, la Regione istriana aveva deciso di sostenere il settore olivicolo, promuovendo la piantagione di milioni di olivi, con una formula di distribuzione delle spese molto favorevole, ossia 1/3 a carico della Regione, 1/3 a carico delle autonomie locali e 1/3 a carico del produttore. L’extravergine d’oliva è una tradizione che resiste da migliaia di anni, perché rappresenta il simbolo del nostro territorio. Lo troviamo su tutte le tavole e in tutte le circostanza, perché si abbina alla perfezione sia ai piatti a base di pesce che di carne, per non parlare delle verdure e di tanti altri alimenti. Numerosi chef sono andati anche oltre, cimentandosi pure nella preparazione di dolci e gelati all’olio d’oliva. Frutto di tre fattori, ossia la terra, il sole e il lavoro dell’uomo, l’olio d’oliva è oggi il fiore all’occhiello del settore agroalimentare istriano. Un comparto dell’agricoltura che negli ultimi venticinque anni sta vivendo una seconda giovinezza, con una crescita esponenziale sia della produzione che dei guadagni. In cucina l’extravergine fa la differenza perché esalta soprattutto la dieta mediterranea e piace a tutti, non soltanto ai buongustai. Dunque l’aumento del prezzo è proporzionale alla richiesta. E quando tedeschi, austriaci, italiani ritornano a casa con una bottiglia d’olio d’oliva istriano, ne vanno fieri. Un vero souvenir anche per essere donato ai turisti, come fanno spesso gli affittacamere privati dell’Umaghese, che accompagnano una bottiglia d’olio alla piccola batana in ceramica. Un bel regalo, insomma.

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