L’acqua, il più grande architetto in assoluto

«Tra storia e natura – i paesaggi del Buiese»

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L’acqua, il più grande architetto in assoluto
Paride e Jasmina Pernić. Foto: GORAN KOVAČEVIĆ

Il primo incontro nell’ambito del progetto “Scambi tra Comunità”, intitolato “Tra storia e natura – i paesaggi del Buiese” ha avuto luogo giovedì sera nel sodalizio di Sterna, dove ad accogliere i connazionali è stato il suo presidente Aldo Šorgo. Ad affiancarlo, Mate Mekiš, presidente della CI di Crassiza, nonché socio attivo della Società speleologica di Buie, che ha rilevato come questo progetto congiunto tra le due CI, oltre a rafforzare l’unione tra i soci dei sodalizi, miri a far conoscere meglio il territorio, che abbonda di ricchezze naturali e carsiche.

“L’idea del progetto, che propone due conferenze con due esplorazioni in campo – ha esordito Mekiš –, è nata dopo ‘Le grotte dei nostri campi’, che pure ha coinvolto la Società speleologica di Buie e che è stato lodato da quella nazionale (HSS) per il modo di divulgare le conoscenze e rendere partecipi i cittadini dando loro l’input necessario per la salvaguardia dell’ambiente. Per questo motivo assieme a Paride Pernić, presidente della Società buiese, nato vicino a Sterna, abbiamo deciso di proporre questa divulgazione scientifica, per far conoscere le peculiarità e il valore del nostro territorio, non soltanto con delle scampagnate ricreative ma per apprendere il vero valore di questo lembo di terra”.

Tutto un mondo il scala ridotta
Come ha quindi spiegato Pernić, la zona di Sterna, come quella di Stridone, è un punto fermo per la Società speleologica di Buie, in quanto vi si trova una grande concentrazione di grotte, ricche di fenomeni carsici diversi, risultato del magnifico lavoro dell’acqua, che il relatore ha definito il più grande architetto in assoluto, che forma la nostra terra sia in superficie che nel sottosuolo. Pernić ha poi presentato una foto documentazione dei nuovi rilevamenti e misurazioni dell’inghiottitoio di Butori, il più profondo dell’altipiano Buiese. Non è mancata un’ampia presentazione dei fenomeni carsici del territorio, tra i quali i calanchi di Sterna, la valle chiusa di Ceppi e l’area carsica tra la terra rossa e quella grigia. Come sottolineato, questo territorio è importante in quanto su un piano ristretto propone tante diversità, che comportano pure una biodiversità ricca di microorganismi e animali, che purtroppo cominciano a scomparire.
“Un così piccolo lembo di terra vanta la maggior parte di fenomeni carsici che si trovano al mondo, seppure in scala ridotta. Praticamente in tre giorni si potrebbe far vedere alla gente tutto ciò che esiste al mondo”, ha sottolineato Pernić confermando come queste splendide vedute carsiche, create dall’acqua, cambino continuamente, modellate dal suo movimento alla “ricerca” del corso per arrivare all’inghiottitoio di Sterna. Una proposta costruttiva è stata pure quella di promuovere questo territorio carsico come punto turistico, che andrebbe a valorizzare ulteriormente il variegato territorio in una parte ancora poco conosciuta, educando, al contempo, le persone. Un appello a chi di dovere, che ha acceso una discussione sulle problematiche del sito marneo di Sterna e sul come prevenire l’inquinamento derivante dal turismo, valorizzando il sito.
Nel corso della serata è stato pure proiettato un video del percorso “Dal deserto al lago”, che gli interessati potranno scoprire dal vivo il 12 novembre prossimo. La parte tecnica della video-foto proiezione è stata preparata e coadiuvata da Jasmina Pernić, della Società speleologica di Buie, mentre alcune delle foto proiettate sono state scattate da David Matković.

Corso di sicurezza
Mekiš ha proposto in conclusione un breve corso sulla sicurezza lungo i percorsi fuori sentiero, con particolare accento sulla prevenzione da infortuni, sull’equipaggiamento adeguato e su cosa fare in caso di necessità.
“Non sono luoghi da visitare senza esperienza, in quanto vi sono molti più pericoli di quanto si possa immaginare. Quelli oggettivi, derivanti dell’ambiente attorno a noi e difficili da prevenire e prevedere e quelli soggettivi, che derivano da noi stessi, principalmente dalla nostra inconsapevolezza delle proprie capacità”, ha spiegato Mekiš, sottolineando che la conoscenza del territorio e della sua storia è una cosa molto importante. Le iscrizioni per la prossima escursione sono obbligatorie e si possono effettuare contattando Martina Bazjak al numero 091 5682 709.
Un incontro che ha fatto apprendere come questa sia una zona geologicamente molto importante in quanto nel suo sottosuolo si trova un reticolo formato dalle acque, con tantissime grotte sotterranee spettacolari.
Questo progetto è finanziato dai fondi del Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia assicurati per le associazioni affiliate all’Unione Italiana e dal MAECI della Repubblica Italiana, in applicazione delle Convenzioni stipulate tra il MAECI, l’UI e l’UPT.

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