Inquinamento della costa umaghese

Dopo l’ultimo maltempo, i venti di tramontana e di ponente hanno portato a riva centinaia di tronchi e moltissima plastica. Il problema è particolarmente accentuato a Punta del Morto

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Inquinamento della costa umaghese

I fiumi dell’alto Adriatico portano in mare di tutto: plastica, tronchi d’albero e un’infinità di altri detriti. E gli effetti di quest’inquinamento sono visibili non soltanto lungo le coste italiane, ma anche quelle slovene e croate, soprattutto quella umaghese, che è lunga 36 chilometri.

 

Interessante notare che in certi punti i tronchi e i detriti si accumulano più che in altre parti, come a Punta del Morto, tra l’ex cementificio e San Pellegrino. Così è stato anche dopo l’ultimo il maltempo, che con i venti di tramontana e poi di ponente, ha portato non solamente grossi tronchi d’albero e rami (a centinaia), ma anche moltissima plastica, mentre sulla costa non lontano da San Lorenzo è stata rinvenuta una tartaruga morta, la seconda in pochi giorni, dopo quella che il moto ondoso aveva portato a San Pellegrino. D’estate sono diverse le tartarughe che muoiono a causa delle reti, delle eliche delle imbarcazioni o degli ami dei palangari. Quelle che sopravvivono, vengono portate in qualche acquario per essere curate.

La carcassa di una tartaruga portata a riva dalle onde

A rappresentare un grave pericolo sono in particolare i tronchi, che possono pesare anche più di una tonnellata e che possono provocare danni alle imbarcazioni, perché sono semi sommersi e dunque difficilmente individuabili, soprattutto di notte. La collisione tra un’imbarcazione di dimensioni medie con un tronco, potrebbe essere pari a uno scontro tra automobili. Uno di questi tronchi, di circa una tonnellata e mezza, è finito nella rete a strascico di un peschereccio di Salvore e per toglierlo dal sacco c’è voluto parecchio tempo.

Non meno pericolosa la plastica, più “subdola”, che con il tempo si sgrana, si polverizza e avvelena i pesci, per non dire dei sacchetti nylon, che fanno soffocare delfini e tartarughe. Questo è quanto avviene ogni giorno in mare. E dopo ogni maltempo è anche peggio.

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