In Sicilia tutta la ricchezza delle tradizioni istriane

Il gruppo vocale della Comunità degli Italiani di Villanova ha partecipato di recente al «The Sicily International Folk Festival», continuando a promuovere l’Istria a livello mondiale

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In Sicilia tutta la ricchezza delle tradizioni istriane
Una foto di gruppo prima dell’esibizione. Foto: CI VILLANO

La Comunità degli Italiani di Villanova ha partecipato recentemente, con il suo gruppo vocale, al prestigioso “The Sicily International Folk Festival”, un evento che celebra la ricchezza delle tradizioni popolari provenienti da tutto il mondo. Questa partecipazione ha rappresentato per i connazionali un’esperienza memorabile e di grande valore culturale. Anche nell’ambito di quest’evento unico il gruppo vocale villanovese ha saputo distinguersi portando sul palco la ricchezza delle tradizioni istriane. La manifestazione ha accolto inoltre gruppi folk provenienti da varie nazioni, tra cui Albania, Estonia, Germania, Lettonia, Polonia e Serbia, oltre ai rappresentanti della Sicilia e di altre parti dell’Italia. In questo variegato mosaico culturale, le esibizioni si sono protratte in tre città molto affascinanti dell’isola ospitante: Taormina, Acireale e Letojanni.

Lorena Lubiana Bellè, presidente della CI di Villanova, ha condiviso con entusiasmo i suoi pensieri riguardo a questa straordinaria trasferta: “È stata un’esperienza unica e indimenticabile. Lo scorso anno siamo stati in Val Pusteria…”, ha raccontato, esprimendo gratitudine per l’opportunità di esplorare più a fondo la storia e la cultura di diverse località italiane. Bellè ha inoltre sottolineato l’importanza di queste esperienze nel promuovere la realtà della CNI istriana a livello globale: “Penso inoltre che queste siano occasioni giuste per far conoscere la nostra realtà nel mondo. Queste due esperienze ci hanno arricchito moltissimo allargando i nostri confini”. Ha poi rivolto un sentito ringraziamento a Elena Barnabà della CI di Verteneglio per il suo supporto cruciale nell’organizzazione, senza il quale quest’avventura sarebbe rimasta solo un sogno irrealizzato. Bellè ha anche lodato l’ottima collaborazione tra le due Comunità degli Italiani del Comune di Verteneglio, esprimendo il proprio dispiacere per l’assenza del sindaco Neš Sinožić, impossibilitato a partecipare a causa di impegni improvvisi e inderogabili. Questo Festival è noto per essere un punto d’incontro eccellente per diverse culture musicali e la cornice della Sicilia, con la sua storia e cultura millenaria, ha fornito un ambiente unico e incomparabile per questo scambio culturale.

Tradizioni sul palco
La prima giornata del festival è iniziata con una sfilata a Taormina, durante la quale tutti i gruppi partecipanti hanno avuto modo di presentarsi e di esibirsi. Il gruppo istriano ha portato con sé l’incanto e la vivacità della tradizione istroveneta. Le loro esibizioni hanno rappresentato un autentico tuffo nel passato, con un repertorio di canzoni e balli che hanno saputo catturare l’attenzione e il cuore del pubblico. Nella giornata successiva, Acireale ha ospitato le esibizioni su un palco a cielo aperto. Qui, i connazionali di Villanova, assieme ad altri gruppi folk, hanno affascinato gli spettatori con musiche, balli e canti tipici delle loro terre d’origine. Accompagnati musicalmente da Sandro Bratović, che con la sua fisarmonica ha saputo esaltare ogni pezzo, aggiungendo profondità e colore alle esecuzioni vocali, contribuendo così a creare un’atmosfera calda e coinvolgente, il gruppo ha proposto una serie di brani che celebrano la cultura e le tradizioni del territorio della Regione istriana.
Tra i pezzi più applauditi vi sono stati “La raspa” e “L’uccellino” che, oltre ad essere eseguiti vocalmente, sono stati accompagnati da balli tipici, arricchendo ulteriormente lo spettacolo con un tocco di allegria e dinamismo. Il repertorio presentato ha incluso altri pezzi celebri, come “La mula de Parenzo”, una canzone che evoca l’atmosfera festosa e le tradizioni, e “Molighe ‘l fil che ‘l svoli”, un brano che celebra il lavoro e la vita quotidiana. Con “Xe un caligher” e “Le scarpete” il gruppo ha portato sul palco storie di mestieri e di vita artigianale, mentre “Viva el mar” ha reso omaggio al legame profondo tra la gente istroveneta e il mare. La delicatezza di “Quel mazolin de fiori” ha offerto un momento di intima riflessione, mentre “Nina mia son barcaiolo” ha trasportato gli ascoltatori nel mondo dei barcaioli, con le loro storie e tradizioni. “La ciura la va in te l’uva” ha aggiunto un tocco di leggerezza e allegria con la sua narrazione festosa. “Sabato di sera” ha chiuso l’esibizione con un vibrante e gioioso inno alla socialità e alla convivialità del fine settimana. La grande chiusura del festival si è svolta a Letojanni, dove tutti i gruppi partecipanti si sono riuniti per uno spettacolo conclusivo.

Il ritiro del riconoscimento da parte di Sandro Bratović.
Foto: CI VILLANO

Grande sinergia
Questa performance finale ha rappresentato un simbolo di unità e collaborazione, con artisti di diverse nazionalità che, insieme, hanno lanciato un potente messaggio di pace. L’interpretazione del gruppo vocale di Villanova non è stata apprezzata solamente per la qualità delle esecuzioni musicali, ma anche per la capacità del gruppo di trasmettere l’autenticità e il calore della tradizione istroveneta. Questa seconda edizione del festival è stata organizzata dall’associazione “MediterraneArtè”, con il patrocinio della Regione Sicilia e del suo assessorato ai Beni culturali e all’Identità siciliana e dei Comuni di Acireale, Taormina e Letojanni. La collaborazione con “Euroart Production” e “Leon Promotion” ha ulteriormente arricchito l’evento, garantendo una perfetta riuscita. Per il gruppo vocale della CI di Villanova, la partecipazione a questo festival è stata resa possibile grazie ai fondi del sodalizio stesso e al sostegno del Comune di Verteneglio, dell’Unione Italiana e dell’Università popolare di Trieste per il tramite del governo italiano. Questo supporto ha permesso ai connazionali di Villanova non solo di esibirsi, ma anche di creare nuovi rapporti di amicizia e scambio culturale con gli altri partecipanti. La partecipazione al festival siciliano è quindi stata un chiaro esempio di come le tradizioni locali possano brillare e risuonare anche oltre i confini della propria località, portando con sé storie, emozioni e identità che meritano di essere celebrate e preservate.

Gran chiusura a Letojanni.
Foto: CI VILLANO

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