I fondali delle Due Sorelle restituiscono antichi reperti

Impegnati gli studiosi del Centro specializzato di Zara e dell’omologa Società bavarese

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I fondali delle Due Sorelle restituiscono antichi reperti

Si è conclusa la terza campagna di ricerca archeologica del patrimonio sottomarino di Rovigno. Nell’ambito del progetto “Naufragi rovignesi”, gli archeologi del Centro internazionale di archeologia subacquea di Zara, in collaborazione con la Società bavarese di archeologia subacquea, hanno eseguito diversi scavi sottomarini e documentato tracce del carico di un antico relitto sul fondale marino dell’isolotto delle Due Sorelle. Si è così scoperto che la nave romana affondata alla fine del primo secolo trasportava principalmente parti di anfore di tipo Forlimpopoli e Dressel, ma anche pregevoli esemplari di bottiglie di vetro e vasellame

Il sito dell’affondamento della nave romana

L’inizio a Vestre
La ricerca sul patrimonio sottomarino di Rovigno era iniziata con gli scavi archeologici nel porto di Vestre nel 2009. Dopo sei anni, i risultati delle ricerche erano stati presentati al Museo civico e inseriti in una monografia bilingue. Successivamente, grazie al continuo sostegno dell’Ente turistrico, della Città e del Ministero della Cultura, era stato avviato il progetto “Naufragi rovignesi”, con l’obiettivo di trovare i resti di antichi relitti di navi inabissatesi nei fondali marini rovignesi ed esplorarli sistematicamente, per far conoscere ai residenti e ai turisti, la ricca tradizione marittima di questa città costiera e il prezioso patrimonio culturale sottomarino protetto dall’UNESCO.

Nei quattro anni successivi le ricerche si erano quindi concentrate sul relitto di una nave mercantile tardoantica scoperta nei pressi dello scoglio di Pirusi piccolo. Anche questa fase del progetto s’era concluso con una mostra dei reperti archeologigi, ospitata dal Museo archeologico di Pola e la pubblicazione di una monografia bilingue.

I partecipanti alle operazioni di ricerca

L’inizio delle ricerche riguardanti il relitto dell’imbarcazione romana trovata nel pressi dell’isola delle Due Sorelle risale invece al 2018. Gli scavi sono proseguiti anche la scorsa settimana, ma negli ultimi tre giorni, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, non è stato possibile lavorare vicino alle Due Sorelle, per cui gli archeologi subacquei, affiancati dall’Unità subacquea dei Vigili del fuoco di Rovigno, hanno preferito esaminare i fondali nei pressi dell’isola di Santa Caterina, di alcuni isolotti vicini e attorno al centro storico cittadino.

“Siamo soddisfatti di questa nuova collaborazione, che speriamo continui anche in futuro e siamo lieti di poter mettere le risorse che abbiamo a nostra disposizione in funzione di progetti come questo”, ha dichiarato nell’occasione il comandante dei Vigili del fuoco ri Rovigno, Evilijano Gašpić.
Preziosa pure la collaborazione con il Museo civico. “Siamo riusciti a instaurare una cooperazione interistituzionale e intersettoriale, che contribuirà in maniera significatica alla conservazione e alla presentazione del patrimonio culturale rovignese. Si tratta di un patrimonio comune, che deve essere accessibile a tutti”, dice la direttrice del Museo, Tajana Ujčić, anticipando la mostra “Navi affondate” (Potopljeni brodovi), che sarà realizzata nel maggio 2021 in collaborazione con il Museo civico di Sebenico, il Museo archeologico dell’Istria, il Museo storico e marittimo dell’Istria e il Centro internazionale per l’archeologia subacquea di Zara.

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