«51000 Balthazargrad» racconta la storia della nascita del Professore

La mostra, allestita all'MMSU di Fiume, è il più grande progetto espositivo della direttrice programmatica Casa dell'infanzia in seno al progetto Fiume Capitale europea della Cultura

0
«51000 Balthazargrad» racconta la storia della nascita del Professore

Verrà inaugurato sabato, 24 ottobre al Museo di Arte moderna e contemporanea (MMSU) il più grande progetto espositivo della direttrice programmatica Casa dell’infanzia in seno al progetto Fiume Capitale europea della Cultura: la mostra “51 000 Balthazargrad” dedicata al genio animato Professor Balthazar. In seguito allo straordinario interesse del pubblico, l’apertura della mostra sarà prolungata a due giorni, per cui si terrà anche domenica, 25 ottobre, in quanto nel rispetto delle misure antiepidemiche il numero di persone che possono trovarsi contemporaneamente negli spazi del Museo è limitato. Pertanto, per l’apertura di sabato sono stati messi a disposizione 250 biglietti, già esauriti. L’apertura della mostra di sabato sarà compresa tra le ore 10 e le 17, mentre i cittadini che vi prenderanno parte verranno suddivisi in cinque gruppi che visiteranno l’esposizione in cinque orari. Altri 250 biglietti sono stati preparati per l’apertura di domenica e si possono ritirare nel centro Ri-info fino a sabato.

 

Valori di tolleranza e apertura
All’incontro con i giornalisti, il sindaco di Fiume Vojko Obersnel si è detto compiaciuto per il fatto che Fiume sia la prima città nella quale è stata allestita la mostra dedicata a un cartone animato che ha segnato l’infanzia di numerose generazioni ed è stato premiato a diversi Festival internazionali. “È ormai universalmente noto che l’autore di Professor Balthazar, Zlatko Bourek, prese proprio Fiume come ispirazione per Balthazarcittà, di cui lo colpì l’architettura particolare e la configurazione del terreno – ha ricordato il sindaco -. Tuttavia, oltre alle similitudini che si notano nell’architettura della città di Balthazar, vorrei sottolineare delle similitudini tra le due città, che mi stanno più a cuore. Infatti, negli ultimi venti-trent’anni, l’abito mentale dei fiumani e il loro comportamento ricalca quello che troviamo negli abitanti di Balthazarcittà e qui faccio riferimento all’apertura verso l’altro e il diverso, alla sensibilità sociale, alla disponibilità al dialogo che troviamo in ogni episodio del cartone animato”, ha osservato Obersnel, il quale ha puntualizzato che sono proprio i valori propagati dal famoso cartone animato che hanno ispirato la realizzazione del progetto di educazione civica nelle scuole fiumane.

Uno dei maggiori eventi
La direttrice della società Rijeka 2020, Irena Kregar Šegota, ha rilevato che la mostra “51 000 Balthazargrad” è uno dei maggiori eventi realizzati nell’ambito di Fiume CEC. “Il Professor Balthazar è stato protagonista di diversi progetti portati avanti negli ultimi anni in seno a Fiume CEC. Questo progetto è stato realizzato dall’MMSU e dagli autori in condizioni difficili causati dalla pandemia, mentre diverse imprese che di solito appoggiano la cultura si sono trovate in difficoltà e hanno dovuto ritirarsi da diversi progetti”, ha osservato la direttrice.

Programmi interattivi
Stando a Jelena Milić, responsabile della direttrice programmatica Casa dell’infanzia, questa ha sempre puntato su programmi interattivi che richiedono la partecipazione dei bambini e ragazzi coinvolti. Il curatore della mostra, Željko Luketić, ha rilevato che l’esposizione è stata fin dall’inizio pensata in maniera stratificata. “Questa mostra è anche una specie di omaggio a tutti coloro, tra cui soprattutto le donne, che si sono impegnati nella creazione del Professor Balthazar dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Settanta – ha dichiarato Luketić -. Abbiamo avuto a disposizione un materiale abbondante, mentre il lavoro alla mostra è durato due anni, nel corso dei quali abbiamo scoperto dei dati interessanti. All’epoca in cui la serie animata godeva di popolarità a livello globale questa era l’unica al mondo in cui non c’era traccia di violenza. Professor Balthazar veniva all’epoca proiettato anche nelle carceri svedesi”, ha puntualizzato.

Percorso suddiviso in cinque unità
La designer della mostra, Kristina Volf, ha spiegato che il percorso espositivo è suddiviso in cinque unità che sono ispirate a diversi episodi della serie Professor Balthazar. Il culmine della mostra è la macchina del Professor Balthazar, realizzata da Lina Kovačević appositamente per l’allestimento.
La nuova direttrice dell’MMSU, Branka Benčić, ha dichiarato che l’esposizione è stata allestita in concomitanza con il suo arrivo a capo del Museo. In questo contesto ha voluto ringraziare l’ex direttore Slaven Tolj per il suo impegno nella gestione del Museo e ha definito come una sfida subentrare al suo posto. “La mostra volge l’attenzione su diversi temi, dalla qualità della produzione cinematografica nell’ex Jugoslavia alla tendenza all’esperimento, alla creatività e al gioco”, ha rilevato Branka Benčić, mentre Ivana Lučić, pedagogista museale dell’MMSU, ha annunciato una serie di laboratori che accompagneranno la mostra. Ha pure invitato le scuole elementari a portare le scolaresche a partecipare alle visite guidate nei giorni feriali dalle ore 9 alle 12.
Ai presenti si sono rivolte anche Sanja Matić del Tower Center e Alma Antičević della catena di negozi DM, che si sono dette compiaciute per la collaborazione con la Città di Fiume nella realizzazione di diversi progetti culturali.

Omaggio alle donne
La mostra è stata realizzata dalla società Rijeka 2020 e dall’MMSU in collaborazione con la piattaforma Jučer, danas, sutra assieme all’impresa Ultra link e alla Zagreb film. Il design del percorso espositivo è firmato, oltre che da Kristina Volf, anche da Zoja Ivanišević ed Ena Tadej, riunite sotto il nome Brigada.
La serie Professor Balthazar ha avuto uno straordinario successo internazionale. Era trasmessa in tutto il mondo, dall’Iran, agli Stati Uniti e ai Paesi scandinavi, dove conseguì un enorme successo. Oltre a raccontare la storia della serie animata, il percorso espositivo omaggia anche le donne che hanno lavorato alla creazione dei cartoni animati, i cui nomi, però, non figurano nei titoli di coda. Il montaggio della serie era firmato da Tea Brunšmid, mentre è poco noto che tra le donne impegnate nella produzione c’era anche la rinomata cantante zagabrese Gabi Novak.
La mostra “51000 Balthazarcittà” si potrà visitare fino al 23 gennaio 2021.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display