Emissioni elettromagnetiche. Quali effetti potrebbero avere sulla salute a lungo termine?

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Emissioni elettromagnetiche. Quali effetti potrebbero avere sulla salute a lungo termine?

UMAGO | Visto che oggi si parla tanto di telefonia mobile, di evoluzione tecnologica e di campi elettromagnetici – cosa che spesso induce alla polemica e al sospetto, perché molti vi riconoscono la fonte di vari malanni e problemi di salute –, abbiamo chiesto alla Città di Umago di richiedere dei controlli specifici nella aree più sensibili, cioè quelle dove ci sono scuole e asili a Umago.

Di quest’argomento avevamo già scritto lo scorso settembre, dopodiché il 10 ottobre sono stati avviati i controlli che hanno interessato diverse parti della città, soprattutto delle zone sensibili, frequentate dai bambini. Vogliamo ricordare che, per esempio, solamente nell’area del centro ci sono tre antenne della telefonia mobile in uno spazio molto ristretto, dove nelle immediate vicinanze troviamo la SEI “Galileo Galilei”, la Scuola elementare croata “Marija e Lina”, nonché diversi asili e la Casa della salute.

Entro i limiti

Ebbene, i controlli che sono stati effettuati hanno rilevato parametri inferiori a quelli prefissati dal regolamento della telefonia mobile delle emissioni delle onde radiomagnetiche e stabiliti dalla agenzia della telefonia mobile HAKOM della Croazia. Concretamente, in parole povere, non sono stati riscontrati campi elettromagnetici dannosi per la salute. I punti di controllo, cioè gli strumenti, sono stati sistemati in via Edoardo Pascali, al numero 2, dove si trova la Scuola elementare italiana “Galileo Galilei”, in via della Scuola, dove si trovano l’elementare croata “Marija e Lina” e l’asilo “Duga” e presso la Casa della salute pubblica.

Effetti incerti

La municipalità, che ha ricevuto i dati delle misurazioni effettuate come previsto dalla regolativa dell’Agenzia per le operazioni in Rete, ci ha fatto pervenire tutti i dati delle misurazioni. Si tratta di risultati che riguardano i controlli che, però, non hanno riscontrato nulla di anomalo, né dannoso. Perlomeno non durante le misurazioni e non nelle zone sensibili.
Va bene così? Per ora sì (ma solo per ora). Fatto sta, che non si sa quali possono, o potrebbero essere, gli effetti sulla salute di radiazioni a lungo termine.

Soggetti ipersensibili

A proposito, c’è gente che si preoccupa sia in Croazia che all’estero. In altre parole sono in molti coloro che incolpano la tecnologia dei loro malanni: si pensa a una specie di intolleranza che si andrebbe a sviluppare in presenza di campi elettromagnetici come quelli della connessione senza fili.
C’è chi parla di insonnia, per esempio, altri di mal di testa e della difficoltà a concentrarsi. I dati variano da Paese a Paese, ma di studi a proposito ne sono stati fatti davvero tanti. Basta fare una ricerca su internet degli studi pubblicati all’estero (Inghilterra, Taiwan, Svizzera, ecc.), per capire che c’è (o potrebbe esserci) un’ipersensibilità alle radiazioni elettromagnetiche, proprio perché non tutti i soggetti sono uguali.
Se il Wi-Fi genera un campo magnetico estremamente basso, è anche vero che si tratta di un’invenzione recente. I bambini, poi, sembrerebbe, assorbono le onde elettromagnetiche in misura maggiore rispetto agli adulti. Appunto per questo motivo, nonostante i controlli, la preoccupazione rimarrà almeno fino a quando gli esperti non rassicureranno l’opinione pubblica provando che le emissioni elettromagnetiche non causano danni alla salute.

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