Non è stata certamente la pioggia a fermare la celebrazione del Carnevale organizzata in quel di Crassiza. Mesi e mesi di lavoro hanno tenuto impegnati i molti attivisti della Comunità degli Italiani, assieme ai tanti appassionati locali della festa più pazza dell’anno che si sono uniti nell’organizzazione di un weekend dedicato alla baldoria e ai bagordi.

Nei paesi di campagna come questo le usanze di un tempo sono ancora vive e definiscono i periodi dell’anno. In un mondo sempre più globalizzato sono i piccoli borghi a mantenere, almeno per certi versi, i ritmi di un tempo passato in cui l’esistenza era scandita dal passare delle stagioni e dal lavoro nei campi. E proprio in onore di queste consuetudini i diversi gruppi attivi presso il sodalizio locale si sono impegnati per mesi a realizzare i costumi tradizionali istriani. Centinaia di straccetti colorati presi da vecchi vestiti o stoffe vengono cuciti assieme per realizzare l’abbigliamento caratteristico dei “pusti”, ai quali vengono attaccati dei campanacci per fare rumore e scacciare il malumore. Le spose invece sono vestite di bianco e in testa hanno dei copricapi variopinti con dei fiori per richiamare il risveglio della natura nelle speranza di portare con sé buoni auspici.
Nel borgo nei pressi di Buie il fine settimana è iniziato di buonora, già alle 8.30 le tante maschere si sono date appuntamento davanti alla CI per la consueta consegna della chiavi da parte del comitato locale al “Carneval”, che fino a martedì grasso avrà formalmente potere decisionale.

Il giro dei paesi vicini
L’allegra compagnia formata appunto dai “carnevai” o “pusti”, dalla quaresima e dalle spose è partita a suon di musica e di clacson per il consueto giro dei paesi. Ad accogliere i tanti partecipanti nei villaggi vicini c’erano altre maschere pronte a unirsi agli scherzi e alle danze, ma anche tanti abitanti che hanno offerto ospitalità al gruppo nelle proprie cantine, omaggiandolo con un buon bicchiere di vino, dolci tipici e salumi vari, possibilmente fatti in casa. Nella giornata di sabato la prima tappa è stata a Baredine, poi si è proseguito alla volta di Stanzia Loi, Buzai, Becari, Saltaria, Crosera, Iugovci, Segari, Lozari, Lorenzini e Castagna. La carovana di automobili ha portato con sé l’allegria e la voglia di divertimento e, a ogni sosta, dei provetti fisarmonicisti hanno rallegrato le varie località con canzoni e melodie popolari coinvolgendo in un’esultanza collettiva tutti i presenti.
Quella di sabato è stata solo la prima giornata, i festeggiamenti sono proseguiti pure la domenica, quando i tanti partecipanti, davvero numerosi quest’anno, si sono ritrovati nuovamente a Crassiza, questa volta alle 10, concedendosi ben un’ora e mezza in più di sonno, per recuperare dalle fatiche del giorno precedente e continuare con il giro del circondario. Nella seconda giornata il gruppo si è diretto a Gardossi, Monti (Vrhi), Musolini, Ponta, Stanzia Zubin, Braichi, Gopzi per far ritorno nuovamente a Crassiza. Alla conclusione dell’ultima tappa i molti partecipanti hanno dovuto accettare a malincuore il fatto che anche per quest’anno il fine settimana del Carnevale fosse giunto al termine. Sono rimasti però il buonumore e l’allegria assieme alla voglia di far festa, nella consapevolezza che ci sarà sicuramente un’altra occasione per incontrarsi di nuovo e celebrare un’altra ricorrenza.