
Alla decisione della Corte costituzionale della Repubblica di Croazia di abolire il decreto in base al quale la municipalizzata preposta alla gestione della rete idrica e di quella fognaria nell’Albonese “Vodovod Labin” sarebbe stata inglobata nell’azienda polese che si occupa dello stesso tipo d’infrastruttura ha reagito anche il sindaco di Umago Vili Bassanese.
Nel comunicato stampa inoltrato dall’Ufficio del sindaco sul tema di quella che questi ha definito “la verità sugli Acquedotti istriani”, Bassanese (SDP) ha voluto ricordare di essersi opposto nel settembre 2019, “come unico sindaco di una Città istriana non dietino, all’istituzione a livello regionale di un unico Acquedotto”, un’idea avanzata poi dal presidente della Regione e dai 9 sindaci della DDI all’Ente idrico statale “Hrvatske vode”. La proposta sarebbe stata “difesa” anche due anni dopo dal vicepresidente della Regione, Tulio Demetlika (DDI), già sindaco di Albona, ma anche dal suo successore, Valter Glavičić (DDI), che ora, invece, come riportato nella nostra edizione di ieri, si dice soddisfatto della decisione della Corte costituzionale, affermando che l’incorporazione della “Vodovod Labin” nella ditta polese sarebbe non soltanto uno sbaglio, ma un grave danno per Albona e tutto l’Albonese.
“Il sindaco albonese è, probabilmente, un po’ ‘confuso’ se afferma pubblicamente qualcosa che è diametralmente opposto al suo atteggiamento precedente. Posso capire che il signor Glavičić abbia ora qualche problema a spiegare ai cittadini di essere stato favorevole all’abolizione dell’acquedotto albonese. Tuttavia, sono convinto che i cittadini non siano così stupidi. Sono sicuro che tutti in Istria appoggeranno l’opzione di mantenere tutti e tre gli Acquedotti anziché uno, che avrebbe la funzione di un conglomerato politico per raccomandati”, ha concluso Bassanese reagendo alle dichiarazioni di Glavičić.
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